La notizia della revoca del visto di Novak Djokovic è arrivata alle prime luci dell’alba in Italia, tardo pomeriggio australiano, con la prorompente forza di un gesto che aggiunge un capitolo, forse definitivo, ad una vicenda che ha colpito il mondo del tennis con un gancio in volto ben assestato; per intenderci, nulla di imprevedibile, ma che comunque fa male, nonostante la guardia alta a copertura del viso.

La domanda che adesso rimbalza tra gli appassionati, gli addetti ai lavori e tutti quelli che gravitano intorno a questo mondo è: adesso che succede? Considerando il piano giuridico e quello strettamente legato al piano esecutivo della decisione del ministro dell’immigrazione Alex Hawke, Djokovic può accettare la decisione e lasciare subito l’Australia o impugnare la decisione chiedendo un riesame giurisdizionale della decisione del ministro puntando ad una decisione in questo caso molto rapida che gli permetta di scendere in campo per il primo turno di quello che è definito Happy Slam e che di Happy in questo preciso momento, ha ben poco.

Questo breve quadro ci porta poi all’analisi di quello che potrebbe succedere dal punto di vista sportivo. Le decisioni legate alla presenza o meno del serbo hanno comunque ripercussioni inevitabili sul tabellone, il cui sorteggio è avvenuto ieri, e sull’aspetto sportivo di questa vicenda. Cosa dice il regolamento dell’ITF per gli Slam? Nel caso di ritiro di un giocatore compreso tra la testa di serie 1 e 4, la testa di serie numero 5 verrebbe spostata nell’eventuale spazio lasciato vuoto.  Nello specifico, Andrey Rublev andrebbe ad occupare il posto del serbo ed il resto non è altro che il più classico degli effetti domino: il N.17 Monfils prenderebbe il posto della quinta e permetterebbe a Alexander Bublik di presentarsi al via come ultima testa di serie. Qui la regola:

GLI ITALIANI

Entrando ancor di più nel dettaglio, quali sarebbero le conseguenze per i tennisti italiani, dell’estromissione di Djokovic dal tabellone principale? Il primo pensiero va a Matteo Berrettini che, negli ultimi quattro Slam, per ben tre volte, era stato sorteggiato nello stesso quarto di tabellone del numero uno al mondo. L’unica volta in cui ciò non accadde, ricordate cosa successe? Qualora riuscisse a superare l’ostacolo Alcaraz al terzo turno, dunque, il capitolino si troverebbe a sfidare Rublev invece di Nole ai quarti.

Nella stessa parte di tabellone, quella alta, altresì interessati alla vicenda, Lorenzo Sonego e Fabio Fognini, con il piemontese più prossimo ad un eventuale incrocio con Djokovic – i due si sarebbero infatti dovuti sfidare al terzo turno.

Ma come detto, l’effetto domino dell’estromissione del nove volte vincitore al Melbourne Park ha effetti anche nella parte bassa del tabellone per i nostri portabandiera. Immediatamente impattato dalla vicenda e dal nuovo calendario è Gianluca Mager che, in virtù del riposizionamento di Rublev, al primo turno incontrerebbe Gael Monfils, fresco vincitore del 250 di Adelaide 1 ma ritiratosi per un problema al collo durante Adelaide 2.

Un quadro che però non è ancora definito e che viste le forze in campo e i team di legali coinvolti nella vicenda potrebbero riservare delle novità già nelle prossime ore, delineando ancora un quadro non chiaro di una vicenda che si sarebbe dovuto/potuto affrontare in modo diverso e il cui prezzo ad oggi sta pagando in gran parte il tennis, schiacciato dagli abusi del (non) potere.

Qui il tabellone dell’Australian Open 2022 (Djokovic risulta ancora presente perché la sua esclusione non è ancora stata ufficializzata dal torneo)