Australian Open, Nadal su Djokovic: "Non è l'unico ad aver sbagliato"

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Australian Open, Nadal su Djokovic: “Non è l’unico ad aver sbagliato”

Il maiorchino chiude il discorso sul tema del momento: “A livello personale mi piacerebbe vederlo giocare, se è giusto o meno che ci sia è un’altra discussione di cui non voglio più parlarne”

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Rafael Nadal - Australian Open 2022 (foto Twitter @AustralianOpen)
 

Esordio vincente per Rafa Nadal in questa edizione degli Australian Open. Il maiorchino, alla prima partecipazione Slam dal Roland Garros 2021, batte agevolmente Marcos Giron per 6-1 6-4 6-2 con una buona prestazione. “Un buon inizio. Ho giocato un buon tennis là fuori oggi, non posso lamentarmi molto” ha sentenziato Rafa appena giunto in conferenza stampa. “Ho fatto le cose nel modo giusto, probabilmente molte cose meglio della scorsa settimana (conclusa con la vittoria all’ATP di Melbourne, ndr). Ora devo andare avanti, giorno per giorno. Oggi è stato un buon inizio. Domani giornata di allenamento.”

Come detto questa è la prima apparizione in uno Slam dopo oltre sei mesi e nel periodo di assenza dal tour lo spagnolo ha dovuto gestire un infortunio al piede sinistro. Lui però di esperienze di questo tipo ne ha a bizzeffe. Ogni ritorno in campo è diverso onestamente. Poi naturalmente, quando si invecchia un po’, tutti i rientri diventano più duri. Questo è stato particolarmente, beh, difficile perché non è solo un rientro da un infortunio, è un rientro in cui cerco di tornare nel circuito dopo quasi due anni dove non ho giocato molti eventi a causa del virus. Se ricordi nel 2020 ho giocato solo qui e ad Acapulco, poi solo a Roma, Roland Garros e Londra. Cinque eventi. Nel 2021 ho giocato qui e poi c’è stata la terra rossa, Monte-Carlo, Barcellona, ​​Madrid, Roma, Roland Garros. Washington, sì. Altri sette eventi. 12 eventi in due anni non sono molti. Se aggiungiamo che anche io non ho potuto allenarmi molto spesso, è davvero dura, no? Ma eccomi qui. Sono super felice di tutto il lavoro che abbiamo fatto per cercare di tornare. Siamo qui a goderci il tennis, e basta. Continuiamo a provarci”.

La difficile gestione degli infortuni deriva anche dalle diverse risposte che il corpo gli dà durante i periodi di pausa. Lo stesso Nadal ha affermato che le sue ginocchia non sono mai state meglio dopo il periodo di lockdown, mentre è stato proprio il problema al piede che gli si è ripresentato durante l’inattività. “Ho sempre avuto il problema al piede durante tutta la mia carriera tennistica e a volte soprattutto con il freddo ho sofferto molto. Ma ho potuto giocare senza molti limiti in termini in termini di competizione nei tornei. Dopo quel periodo di tempo [otto settimane di lockdown], tutto è cambiato e negli ultimi due anni non sono stato in grado di esercitarmi o di giocare nel modo giusto. Quindi spero di avere la possibilità di farlo più spesso.”

Dopo aver toccato tutti i vari temi che una conferenza stampa di un primo turno possa offrire, è stato affrontato l’elefante nella stanza e al numero 5 è stato chiesto direttamente se secondo lui Djokovic avrebbe dovuto giocare oppure no. La lucidità espressiva acquisita da Nadal (il quale negli ultimi giorni aveva affermato che l’Australian Open sarebbe stato un grande torneo con o senza Djokovic) non l’ha tradito neanche questa volta. “Sono abbastanza stanco di questa storia. Quasi una settimana fa, quando ha vinto in prima causa, è stato in grado di riavere il visto e di allenarsi. In quel caso ho detto che la giustizia ha fatto il suo corso. Se la giustizia dice che il suo visto è valido e può giocare qui, la giustizia ha parlato, quindi è la cosa più giusta, che si merita di giocare qui. Ieri la giustizia ha detto un’altra cosa. Non sarò mai contrario a ciò che dice la giustizia. Un altro discorso invece è quello in cui io credo personalmente e quella che credo sia la situazione ideale per me, no? La situazione ideale nel mondo dello sport è che i migliori giocatori siano in campo e giochino senza dubbio gli eventi più importanti. Questo è meglio per lo sport senza dubbio. Se Novak Djokovic gioca qui, è meglio per tutti, non c’è dubbio. Un’altra cosa è quello che è successo. Come ho detto all’inizio, non posso dire altro perché credo che la situazione sia molto chiara ora”.

Successivamente gli è stato chiesto se a livello personale sentisse la mancanza del rivale serbo. “Ho sempre avuto un grande rispetto e un ottimo rapporto con i miei rivali. Credo che la vita sia molto migliore quando si ha un buon rapporto con tutti, soprattutto negli spogliatoi. È stato così durante tutta la mia carriera tennistica, con alcune eccezioni molto rare in alcuni momenti. Questa è la mia filosofia, no? È meglio avere un buon rapporto con tutti perché così sei più felice. Con Novak, non abbiamo fatto eccezione. Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto. Sinceramente gli auguro tutto il meglio. Penso che la situazione sia stata un disastro nel suo complesso. Non è l’unico che probabilmente ha fatto le cose sbagliate in questo caso. Naturalmente, ci sono più responsabili in tutta questa terribile situazione a cui abbiamo assistito nelle ultime due settimane. Ma ovviamente anche lui è uno dei responsabili. Quindi, a livello personale, sì, mi sarebbe piaciuto vederlo giocare qui. Ma se è giusto o meno che stia giocando è un’altra discussione di cui non voglio più parlare.

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