Australian Open, verso Berrettini-Nadal: Matteo contro una leggenda vivente per coltivare il suo sogno

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Australian Open, verso Berrettini-Nadal: Matteo contro una leggenda vivente per coltivare il suo sogno

La sfida contro Rafa per un posto nella finale degli Australian Open si prospetta molto equilibrata, e il meteo sarà un fattore cruciale

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Un’altra sfida estremamente complicata attende Matteo Berrettini nella semifinale degli Australian Open contro Rafael Nadal, nella riedizione della semifinale dello US Open 2019, la prima a livello Slam nella carriera del tennista italiano. Quella partita, che è tuttora l’unico precedente tra i due, era finita con una vittoria in tre set del tennista maiorchino per 7-6(4) 6-4 6-1 che aveva spalancato a Nadal le porte della finale poi vinta in cinque set di battaglia contro Daniil Medvedev. La partita dello Slam americano è rimasta impressa nella mente delle agenzie di scommesse, che – anche per lo status leggendario del tennista spagnolo – rendono Nadal favorito per tutti i pronostici. La quota più sbilanciata è sicuramente quella di PokerStars, che mette a 2.63 una vittoria di Berrettini contro l’1.54 di Nadal; più benevolo verso l’italiano il pronostico di PlanetWin, il tennista italiano scende a 2.48 a fronte però dell’1.52 di Nadal confermando comunque la tendenza di un Berrettini dato per sfavorito da chiunque, come spesso è successo in questo torneo.

A livello tecnico però sarà probabilmente una partita molto più vicina ed incerta di quanto suggeriscano le quote. E’ giusto considerare il venti volte campione Slam Rafa Nadal come favorito per una serie di motivi, ma a fronte di tutti c’è il più banale: parliamo di un campione assoluto di questo sport che corre per il suo 21esimo slam (sarebbe record solitario) e che è capace di tirare fuori in qualsiasi momento una prestazione di altissimo livello, motivo per cui non si può dare totalmente sfavorito Nadal se non in rarissimi casi (come contro Medvedev o Djokovic sul cemento). Per quanto riguarda il matchup tra i due è tutto piuttosto equilibrato. Il “mancinismo” di Nadal gli permette di poter colpire con il dritto, colpo che è ancora ad un livello paragonabile al prime del tennista spagnolo, contro il rovescio di Berrettini, la diagonale che sicuramente sarà una delle chiavi della partita. La risposta di Nadal è di altissimo livello e contribuirà a rendere competitivi i game di servizio di Berrettini, specialmente se il tennista italiano dovesse servire in maniera non ottimale come contro Monfils.

L’incognita principale per l’ex numero uno del mondo sarà sicuramente il fisico. Il Nadal visto contro Shapovalov è apparso in ottime condizioni per poi calare in maniera repentina con il passare delle ore tra la fatica del match e il caldo di Melbourne, fino ad un quinto set in cui il tennista spagnolo aveva difficoltà visibili nei movimenti. Il servizio di Nadal ha tenuto a galla il match contro Shapovalov quando la fatica era diventata evidente, ma basterà in caso di calo fisico contro un tennista molto più giovane e che si affida ad un servizio molto più potente e continuo del canadese?

Presi in considerazione questi fattori, non si può comunque non considerare le possibilità di Berrettini come forti per una serie di validi motivi tecnici. Se Berrettini dovrà reggere l’urto del dritto di Nadal sul suo rovescio, è altrettanto vero che vale lo stesso per il dritto di Berrettini, uno dei migliori del circuito se non il migliore, contro il rovescio di Nadal. Un colpo che è apparso in condizioni migliori rispetto allo scorso anno ma che resta il colpo più declinato dello spagnolo con il passare degli anni. I progressi in risposta dal lato del rovescio saranno cruciali per le chance di Berrettini, che affronterà un servizio sicuramente solido, specialmente sulla seconda, ma che altrettanto sicuramente gli lascerà opportunità.

Altro fattore importante saranno gli scambi lunghi. Nella sfida del 2019 Nadal era in condizioni tecniche e fisiche ancora al top e dominò la maggior parte degli scambi lunghi, spegnendo un inesperto e stanco Berrettini alla distanza. Oggi dal punto di vista fisico la situazione è capovolta, e nonostante Berrettini non abbia la mobilità di Nadal e nemmeno una resistenza eccezionale può fare leva sul mezzo passo in meno di esplosività mostrato da Nadal in tutto il torneo, che di anno in anno basa il suo gioco più sugli scambi corti che sul gioco lungo. Per passare in finale servirà una prestazione al servizio simile a quella contro Pablo Carreno-Busta, match in cui l’italiano è stato pressoché perfetto, anche perché Nadal ha sempre dimostrato durante la sua carriera di poter disinnescare i servizi dei big server. Ad aiutare Matteo ci sarà la posizione molto arretrata di Nadal in risposta, che come visto con Medvedev nella finale dello US Open 2019 può esporlo a serve and volley improvvisi che Matteo dovrà sfruttare molto se vuole avere un’arma in più.

In sostanza Berrettini può contare su dei mezzi più che sufficienti per affrontare e vincere una delle partite più importanti della sua carriera, anche contro una leggenda vivente come Nadal. Il finalista dell’ultimo Wimbledon ha un bagaglio di esperienza e una consapevolezza del suo gioco nettamente diversa rispetto all’ultima sfida tra i due. Questa volta oltre alla finale ci sarà anche in palio il numero cinque del mondo, che sarebbe assicurata per chiunque dei due vincesse la partita. Le condizioni atmosferiche giocheranno un ruolo fondamentale nella sfida. La partita è prevista durante la giornata australiana (non prima delle ore 4.30 italiane, diretta su Eurosport) e c‘è una forte possibilità di pioggia con conseguente chiusura del tetto, il che creerebbe condizioni indoor che sarebbero sicuramente le preferite dal tennista italiano. Anche se dovesse piovere è previsto un forte caldo ed umidità, fattori che Nadal ha sofferto molto nei quarti di finale. Il tennista maiorchino resta il favorito del match, anche se non di molto, ma Berrettini ha la possibilità di giocare per un sogno, quello di raggiungere la seconda finale Slam in carriera e la prima del tennis italiano all’Australian Open.



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