C'è del marcio in Ungheria? La Federazione indaga su un medico che avrebbe rilasciato falsi certificati di negatività al Covid

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C’è del marcio in Ungheria? La Federazione indaga su un medico che avrebbe rilasciato falsi certificati di negatività al Covid

Sembra che un medico della Federazione abbia rilasciato falsi attestati di negatività agli atleti che in novembre hanno partecipato alla Coppa Davis a Torino

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Scandalo nel mondo del tennis ungherese: la Federazione Tennis (MTSZ) ha aperto un’inchiesta su un proprio medico che avrebbe rilasciato falsi certificati di negatività per giocatori e tecnici, compresa la squadra di Coppa Davis che ha giocato nello scorso mese di novembre le Finali a Torino, nel gruppo di Croazia e Australia. All’arrivo in Italia, ad onor del vero, tutti gli atleti furono testati e risultarono negativi, anche se appunto non tutti erano vaccinati e sicuramente alla partenza non avevano fatto il previsto tampone. A diffondere la notizia il quotidiano Nepszava che ha anche reso nota una mail della Federazione stessa ai genitori di alcuni giovani tennisti che stavano per partecipare a una competizione a squadre in Austria. Nella mail si richiedevano alcuni dati personali dei ragazzi al fine di falsificare i test e poter entrare liberamente nel paese. Già, perché perdere tempo a fare il vaccino o un bel tampone molecolare?

Non è purtroppo la prima volta che Federazione ungherese si trova alle prese con problemi legati alla pandemia, infatti nel novembre 2020 il governo aveva stabilito che soltanto gli atleti agonisti avrebbero potuto giocare a tennis. Allora perché non rilasciare a tutti un bel certificato agonistico in cambio di 6.000 fiorini (circa 160 euro)? E pazienza se molti di questi si davano la racchetta sui piedi. Inoltre secondo ‘Il Mundo Deportivo’, la facoltà di Medicina dell’Università Semmelweis (la reale Università di Scienza di Budapest, fondata nel 1769 per volere di Maria Teresa d’Austria), allarmata dalle voci che cominciavano a circolare, ha scoperto che i falsi test negativi erano stati rilasciati con il sigillo della loro università. Cosa impossibile perché in quella sede non era stato effettuato alcun test. Nel frattempo il medico è stato licenziato e la Federazione ha fatto sapere tramite un comunicato che garantirà piena collaborazione alle indagini e che ne renderà pubblici i risultati. Attendiamo fiduciosi.

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