Murray alla ricerca di continuità: "Non conosco il motivo nei miei alti e bassi"

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Murray alla ricerca di continuità: “Non conosco il motivo nei miei alti e bassi”

Lo scozzese ha bisogno di un coach: “Fisicamente sto bene ma sono frustrato.” E su Djokovic fa il diplomatico: “Sarebbe meglio per tutti se giocasse gli Slam ma deve accettare le conseguenze delle sue decisioni”

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Andy Murray - Australian Open 2022 (foto Facebook Australian Open)
 

Ieri c’era grande attesa per il match tra Djokovic e Musetti ma il vero spettacolo della sessione serale all’ATP 500 di Dubai ha visto come protagonist Andy Murray, all’ennesimo match estenuante della sua stagione. Lo scozzese ha vinto 6-7(4) 6-3 7-5 contro il qualificato australiano Christopher O’Connell in un match tanto spettacolare quanto incerto fino alla fine. Mi sono sentito molto frustrato durante la partita, per niente contento di come mi sentivo in campo e di come stavo giocando. Verso la fine ho cercato di essere più positivo; ho provato una grande liberazione quando ho vinto. Ho fatto molti sforzi per finire la partita. Sarebbe stato abbastanza facile per me lasciarmi andare e perdere quando ero a terra nel terzo set” ha commentato Andy in conferenza stampa.

“Mentalmente è stata molto dura per me. È chiaro che vengo da una durissima sconfitta della scorsa settimana e questo ti fa dubitare del tuo gioco ha aggiunto l’ex numero 1, riferendosi alla pesante batosta contro Bautista che gli ha lasciato solamente un game a Doha. “Non ti senti a tuo agio. La parte positiva è che fisicamente stavo bene ho lottato come avrei dovuto fino alla fine della partita. Devo assolutamente correggere le cose e migliorarle dal punto di vista tennistico, anche per non sentirmi frustrato così facilmente dall’inizio delle partite”.

Ampliando il discorso sulle sue sensazioni relative al suo gioco ha detto: “Crede ancora che io possa giocare un tennis migliore e ho i miei obiettivi. Ho battuto persone come Zverev, Berrettini, Norrie, Hurkacz o Alcaraz da quando sono tornato dopo un intervento chirurgico all’anca. Penso di aver battuto circa 12 o 13 giocatori che sono tra i primi 25 o 30 al mondo in questo momento. La consistenza è chiaramente mancata. Ne sono consapevole. Gli ultimi sette o otto mesi sono stati difficili. Voglio risolvere la situazione dell’allenatore. C’è un motivo per cui molti ragazzi nel tour hanno un allenatore. Ti dà quella costanza e continuità che penso tornerebbe utile per essere di nuovo solido. La mia inconsistenza è stata molto frustrante per me perché non conosco il motivo degli alti e bassi che ho.”

Interessante poi avere un’opinione autorevole come la sua sulle condizioni di gioco del Dubai Duty Free, a suo dire uno dei campi, se non il campo, più veloce del circuito. “Penso che probabilmente sia in cima in termini di velocità della superficie stessa. Non so se è il più veloce perché non gioco ogni singolo evento durante la stagione, ma anche Shanghai di solito è un campo abbastanza veloce. Penso che di solito lì sia un po’ più umido e le palle tendono ad essere un po’ più pesanti. In realtà è un bel tipo di miscela. Qui può ovviamente essere umido, ma non penso così tanto come a Shanghai. Le palle sono un po’ più veloci. Sì, è sicuramente uno dei più veloci del tour”.

Infine Murray ha speso due parole sul suo collega e n. 1 del mondo Novak Djokovic. “Non l’ho ancora visto qui, non ci siamo incontrati. Ci siamo scambiati messaggi quando era in Australia. Come ho detto, non sono d’accordo con la sua decisione, sarebbe stato più facile se fosse stato vaccinato. Ma non mi è piaciuto vederlo in quella situazione in cui è stato coinvolto. È una persona che stimo, lo conosco da quando eravamo bambini. Sarebbe molto meglio per il tennis se potesse giocare tutti gli Slam. Comunque ci sono conseguenze per le sue decisioni e lui deve accettarle”.

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