ATP Acapulco - Preview Nadal-Medvedev: perché questa partita conta maggiormente per il russo

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ATP Acapulco – Preview Nadal-Medvedev: perché questa partita conta maggiormente per il russo

Il prossimo n. 1 del mondo Daniil Medvedev chiamato a una rivincita da non sbagliare contro Rafael Nadal

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Rafa Nadal e Daniil Medvedev - US Open 2019 (photo by Darren Carroll/USTA)
 

Non prima delle ore 22 locali andrà in scena all’Abierto Mexicano de Tenis di Acapulco la rivincita della finale dell’Australian Open tra Daniil Medvedev e Rafael Nadal. È passato solamente un mese ma ieri è successo un fatto storico: Medvedev ha conquistato la certezza di conquistare la prima posizione del ranking a discapito di Novak Djokovic quando sarà pubblicato il nuovo ranking ATP lunedì prossimo. I più scettici possono probabilmente pensare che con Djokovic e Nadal regolarmente iscritti a ogni torneo il russo non avrebbe probabilmente ottenuto questo risultato storico. Oggettivamente è giusto riconoscere che con il serbo e lo spagnolo a mezzo servizio per motivi diversi di avversari non ne rimangono così tanti.

Tornando a stasera questa semifinale potrebbe sembrare all’apparenza una partita importante ma alla fine non troppo, soprattutto se paragonata alla finale di un mese fa vinta da Nadal in rimonta 7-5 al quinto set. Invece penso che la partita di stasera sarà molto importante, soprattutto per Medvedev.

Innanzitutto è il primo match di cartello che giocherà da “virtuale” numero uno. Questo comporta una pressione diversa: non solo bisogna zittire gli scettici, ma davanti a se si troverà un avversario che ha meno da perdere di lui. Solamente cinque mesi fa Nadal era in stampelle, ha vinto l’Australian Open a quasi 36 anni ed è ancora imbattuto. Chi oserebbe dirgli nulla davanti a una sconfitta contro colui che è il nuovo numero uno al mondo, per di più dieci anni più giovane?

Un’altra questione interessante riguarda gli scontri diretti. Nadal conduce 4 a 1 e con una vittoria stasera si porterebbe a un 5 a 1 che comincerebbe a diventare pesante soprattutto perché tutte le loro sfide si sono giocate sulla superficie preferita del russo, il cemento. Ad oggi l’unica sua vittoria è arrivata alle ATP Finals del 2020 dove tra l’altro Rafa si era trovato a servire nel secondo set per chiudere il match.

C’è poco da dire: Danill soffre il gioco di Nadal. Le sue fenomenali capacità di contrattaccante  trovano uno scoglio troppo grande in Nadal, e quando lo spagnolo prende in mano il gioco con il dritto anche per lui diventa quasi impossibile uscirne. Spesso si tendono a trascurare le grandissime doti da ribattitore di Rafa ma quanti giocatori sono in grado di tenere la battuta per un intero set contro di lui? Davvero pochi. Per Daniil la prima di servizio è un’arma essenziale, infatti quando ha cominciato a servire meno prime la partita a Melbourne è cambiata. La pulizia con cui il russo impatta il rovescio quando Nadal spinge con il classico dritto in top spin ricorda a molti Djokovic, ma la grande differenza tra il serbo e Daniil sta nel dritto. Djokovic quando verso la fine del 2010 ha sistemato il dritto rendendolo più aggressivo e meno falloso ha cominciato a vincere tanto. Il dritto di Medvedev invece non convince fino in fondo soprattutto quando davanti a sè ha Nadal.

Con Rafa bisogna cercare di non perdere troppo campo dalla parte del rovescio e spingere con il dritto. Il russo è molto bravo a fare la prima cosa ma con il dritto poche volte gioca un colpo definitivo. Se vogliamo sciorinare un po’ di statistiche Nadal ha tirato 39 vincenti con il dritto durante la finale a Melbourne mentre Daniil solamente 22. Questo per dire che Rafa rappresenta sicuramente un test più probante per il russo rispetto a Djokovic. Il serbo ama scambiare, con il dritto è meno aggressivo dello spagnolo e cercando di creare la sua ragnatela con Medvedev spesso è lui a rimanerci intrappolato. È giusto dire che affrontare Nadal 3 set su 5 è quasi un altro sport che affrontarlo 2 set su 3.

La breve distanza agevola sicuramente il russo che parte leggermente favorito ma stasera non può permettersi di perdere.  Si troverebbe a essere numero uno al mondo ma ad aver perso già due volte in un mese sulla sua superficie preferita contro Nadal. Molti potrebbero dire che anche Federer perse back to back nel 2007 a Indian Wells e Miami contro Guillermo Canas, ma ovviamente Rafa è un altro giocatore e si trova fuori dai primi quattro del mondo principalmente solo a causa di infortuni. 

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