ATP Acapulco: sempre Rafa, niente rivincita per Medvedev. Nadal ancora imbattuto nel 2022

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ATP Acapulco: sempre Rafa, niente rivincita per Medvedev. Nadal ancora imbattuto nel 2022

Quattordicesima vittoria stagionale per Rafael Nadal. Di nuovo ko, come a Melbourne, Medvedev, troppo inconsistente. Domenica all’alba (ore 4) la finale con Norrie

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Rafael Nadal - Acapulco 2022 (foto Twitter @AbiertoMexicano)
 

[4] R.Nadal b. [1] D.Medvedev 6-3 6-3

Come un mese fa, nella finale degli Australian Open, è Rafa Nadal ad avere la meglio di Daniil Medvedev, da lunedì numero 1 al mondo, ma ancora sofferente quando incontra il maiorchino ( 5-1 i testa a testa in favore del mancino di Manacor dopo la sconfitta di stanotte). Ha sempre avuto un particolare feeling con il torneo di Acapulco Nadal, che ha vinto già 3 volte in passato (l’ultima nel 2020, gli altri due successi nel 2005 e nel 2013 quando ancora si giocava su terra rossa) e lo ha dimostrato anche stanotte, portando a casa la quinta finale della carriera in questo torneo (oltre alle tre vittorie, una sconfitta nel 2017 con Sam Querrey) con un doppio 6-3 nei confronti del russo, punteggio che non rende tanto giustizia a come sono realmente andate le cose. Pesano le 11 palle break su 11 non convertite da Medvedev, che ha lasciato intravedere sprazzi del suo miglior tennis, specie nel secondo set, senza però mai realmente prendere la situazione in mano o riuscire a trovare incisività contro un Nadal a tratti realmente ingiocabile. Si “consola” il russo con il pensiero che da lunedì sarà il ventisettimo numero 1 della classifica ATP nella storia, mentre continua l’inizio di stagione da sogno di Rafa, il migliore della sua carriera, con un impressionante 14-0 e due tornei vinti su due giocati. Avrà occasione di fare suo anche il terzo nella finale tutta mancina di domani notte (start alle ore 4:00) contro il giustiziere di Stefanos Tsitsipas Cameron Norrie, alla ricerca del primo titolo 500 e della top 10. I tre precedenti tutti a favore di Nadal, che non ha mai lasciato neanche un set al numero 1 britannico.

IL MATCH- sin dalle prime battute appare chiaro il copione tattico dell’incontro: Nadal cerca il più possibile di variare il ritmo, così da mandare fuori ritmo Medvedev che, da parte sua, prova invece sempre ad essere profondo e ad attaccare il rovescio dell’avversario. Già nel primo game di battuta il russo si trova ad affrontare due palle break, che però annulla magistralmente con due gran servizi (il primo condito da un rovescio in salto, una delle specialità della casa). Il break è però in ogni caso nell’aria, e infatti arriva nel game immediatamente successivo del russo, che lo lascia a 15 con qualche regalino di troppo, sia con un doppio fallo e un grave errore, sia per una lentezza esasperante nello spostarsi in avanti. Ottenuto il break, Nadal tiene tutti i servizi con estrema calma, lasciando le briciole a Medvedev e non sbagliando praticamente nulla, a fronte dei troppi errori dell’avversario e delle basse percentuali di conversione sia con la prima che con la seconda (67% e 30%, rispettivamente). Nadal chiuderà 6-3 in 48 minuti un primo set opaco, senza particolari squilli tecnici per quanto equilibrato, e sin dal quarto gioco sui binari del servizio del maiorchino. In più senza concedere neanche una palla break e arrivando sempre almeno a 30 in risposta.

Il secondo parziale sembra seguire da subito la falsariga del primo, con Nadal che ottiene il break in apertura, ancora una volta a 15 e ancora una volta con una grande mano da parte del russo, forzato a un dritto larghissimo però da un meraviglioso slice di Rafa sulla palla break, che lo manda completamente fuori giri. Dopo un altro paio di game spenti però la partita si accende: nel quarto gioco Medvedev risale da 40-15 e ottiene anche le prime palle break del suo match, che arriveranno a quattro in un game fiume da 18 punti. Ma su tutte e quattro si accende la vena ultracompetitiva e infallibile di Nadal nei momenti cruciali, che le annulla da grande campione qual è, con ben poche colpe di Medvedev, che da parte sua alza tantissimo il livello del proprio tennis, rendendo la partita sempre più tecnica e più intensa. Dopo quattro palle break annullate sembrava essere arrivata la svolta emotiva del match in favore di Nadal, tanto più che nel suo successivo game al servizio il mancino di Manacor si trovava 30-0, ma il braccio di Daniil Medvedev era ancora caldo: risale e si spinge, di forza e di smorzata (arma di cui ha abusato, sempre con successo, in questa parte del match) ad un’altra palla break, l’unica delle tante su cui ha forse qualche rammarico avendo mandato lungo un rovescio neanche chissà quanto spinto. Alla fine il sesto game si rivelerà il più lungo del match, con 24 punti giocati e sette palle break annullate da Nadal, tutte di classe e di carisma, ricorrendo a tutte le armi del suo repertorio e non (addirittura smorzate e serve and volley); questo gioco, il più qualitativo e intenso, si rivelerà la vera sliding door della partita, che porta a far pendere la bilancia del tutto sul lato spagnolo. Rafa chiude anche il secondo set 6-3, con un nuovo break a Medvedev, che in quel nono game era 40-0 e ha completato la sua compilation di errori fatali, anche con scelte tattiche discutibili. Un secondo parziale entusiasmante e ricco di giocate che valevano la pena del biglietto da sole, da ambo le parti, che ha premiato alla fine il giocatore più voglioso di vincere e più costante, al comando dall’inizio alla fine. Chiude con una buona, seppur non eccellente, percentuale di punti vinti con la prima Nadal, e cioè il 65%, ma soprattutto annullando 11 palle break su 11. Chiude, invece, con tanti rimpianti Daniil Medvedev, troppo inconsistente nei momenti cruciali e troppo a sprazzi lungo tutto l’arco del match.

A fine partita, in conferenza stampa, Nadal appare sinceramente soddisfatto della prestazione e dello svolgimento della partita, emozionante ben oltre (come abbiamo visto) l’apparentemente banale doppio 6-3, e che ha richiesto infatti 2 ore per essere chiusa. Ecco le parole del maiorchino nell’intervista post match: ” Nel secondo set ci sono state giocate molto emozionanti.
Il servizio ha funzionato bene, funziona bene dall’inizio del torneo. Nel secondo set ha alzato molto il suo livello, molto aggressivo, cambiava molto la sua direzione. Non so nemmeno quante palle break ho salvato, in quelle situazioni è un po’ una lotteria. E’ una vittoria di alto livello per me, che mi aiuta, che vuol dire che le cose stanno andando bene. Una finale in un torneo importante come Acapulco significa molto
.” Chiaro anche il messaggio per Norrie (contro cui ha vinto tutti e tre i precedenti confronti diretti): Rafa è pronto a vincere il terzo trofeo stagionale e ritrovare dopo 2 anni la vittoria in un torneo a lui sempre caro.

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