R. Nadal b. D. Medvedev 2-6 6-7(5) 6-4 6-4 7-5
“Don’t stop believin’” cantavano i Journey e lui non hai smesso di crederci, riscrivendo i libri di storia del tennis. Non ha mai abbandonato mentalmente il match nonostante si fosse trovato sotto di due set contro un avversario più giovane di lui di dieci anni, trascinato da una folla completamente dalla sua parte. Ventunesimo titolo del Grande Slam, come lui nessuno, staccati per il momento gli avversari di una vita Roger Federer e Novak Djokovic. Nonostante un 2021 chiuso anticipatamente per il problema al piede, la sindrome di Muller-Weiss come dolorosa compagna di viaggio ed il Covid contratto prima della trasferta australiana, Nadal è ancora lì che lotta ed esce vincitore dalla maratona contro Daniil Medvedev.
Un 2022 iniziato in maniera perfetta per lo spagnolo, dieci successi e nessun k.o., due titoli, oltre all’Australian Open anche il titolo al Melbourne Summer Set. I record non finiscono qui, secondo uomo dell’Era Open, quarto nella storia del tennis (insieme a Djokovic, Roy Emerson e Rod Laver), a vincere almeno due volte tutti e quattro i tornei del Grande Slam, un Double Career Slam. Terzo uomo dell’Era Open a conquistare l’Australian Open oltre la soglia dei trentacinque anni dopo Federer e Rosewall, che ci sono riusciti due volte. Gioia immensa per lo spagnolo per il suo secondo Australian Open, tredici anni dopo il successo del 2009 ottenuto ai danni di Federer.
Un incontro iniziato come ci si aspettava, con Nadal che cercava di non dare ritmo a un Medvedev che invece non sbagliava e si prendeva anche un secondo parziale in cui la tensione si è fatta sentire altissima per entrambi, che alternavano grandi giocate a cose che non vorremmo vedere. Un secondo set in cui Rafa si era trovato per due avanti avanti di un break e aveva servito sul 5-3. Una mazzata. Eppure, quando tutto pareva in discesa, sono bastati un paio di errori grossolani da parte di Daniil per dare fiducia a Nadal che, sull’orlo del baratro rappresentato da quello 0-40 al sesto gioco, è tornato a vestire i panni che gli competono. La poca lucidità di Medvedev ha preso la forma di smorzate, tentativi di abbreviare gli scambi che quasi mai gli hanno dato il punto. Con il russo sulle gambe, Nadal dilagava, prima di incepparsi al momento di chiudere una sfida ormai diventata irreale. Un nuovo regalo di Daniil e allora Rafa chiude dopo 5 ore e 24 minuti.
La posizione del pubblico presente alla Rod Laver Arena è stata chiara sin dall’inizio con i fischi che hanno accompagnato l’ingresso in campo di Medvedev. Al contrario sia i bookmaker sia il win predictor dell’Australian Open pendevano dalla parte del russo, con la percentuale di successo del russo stimata ad inizio match pari al 64%.
PRIMO SET– Ed è stato subito un inizio complicato per lo spagnolo, primo game ai vantaggi e poco dopo due palle break da affrontare nel corso del terzo game. Un inizio che però ha infiammato il pubblico, con scambi lunghi e combattuti e colpi spettacolari. Degno di note il rovescio lungolinea vincente di Medvedev sullo 0-30 dopo uno scambio da ventisei colpi.
Molto solido il rovescio di Medvedev, meno quello di Nadal che si è trovato a ricorrere troppo spesso al rovescio slice (in media una volta ogni due colpi) per sopravvivere nello scambio. Che il rovescio non era ben registrato lo ha dimostrato il fatto che un rovescio fuori giri di Rafa è valsa la prima palla break del match. Nadal è stata bravo ad annullare l’opportunità numero uno del suo avversario con un’ottima prima e la chiusura del punto a rete, grazie a una stop volley ben eseguita. Un gratuito di dritto, tuttavia, è valsa la seconda occasione per il russo, ma un solido Nadal si è salvato nuovamente.
Nulla ha potuto nel quinto game lo spagnolo. Due vincenti di Medvedev, un bellissimo rovescio dopo un lungo scambio e un passante di dritto che ha bucato Nadal a rete, sono valsi lo 0-30. I due successivi gratuiti di rovescio di Rafa hanno regalato il break al russo.
Il russo è stato dominante in campo, padrone della linea di fondo campo ma capace di raggiungere ogni parte del campo mentre Nadal annaspava sempre di più. Ogni turno di battuta è divenuto sempre più complicato per lo spagnolo. Due doppi falli in apertura hanno messo in difficoltà lo spagnolo. Il russo con un vincente di dritto ha conquistato altre tre palle break consecutive. Una brutta volée di Rafa è valsa il secondo break del match certificando una certa insofferenza non solo verso il gioco dell’avversario ma, visto il Nadal grondante di sudore, anche per i 28° gradi e l’umidità della notte di Melbourne.
Lo spagnolo era in completa difficoltà. Il set point per il russo è arrivato infatti grazie a un brutto errore approcciando la rete con una volée di rovescio da parte dello spagnolo. Una prima vincente ha chiuso il parziale. Numeri del primo set che erano lo specchio del parziale. 82% di prime in campo per il russo e 83% di punti con la prima, 4 ace e solo 5 gratuiti per il russo. Dall’altra parte Rafa ha messo in campo solo il 54% delle prime conquistando solo il 57% dei punti. Sedici errori non forzati di cui dieci di rovescio evidenziano dove lo spagnolo stava soffrendo di più.
Servizio sicuramente che doveva effettuare un upgrade per lo Nadal, che soprattutto dal lato destro ha troppo spesso sollecitato l’ispiratissimo rovescio del russo (78% dei casi nel primo set).
SECONDO SET – Sa che doveva soffrire e trovare nuove soluzioni lo spagnolo e l’inizio del secondo set è stato qualitativamente migliore per Rafa anche grazie al supporto del pubblico. Dopo un primo set in pieno controllo è il russo il primo a trovarsi in difficoltà. Un vincente di rovescio slice incrociato di Nadal che ha trovato un angolo incredibile, al termine di uno scambio da quaranta colpi, è valso due palle break per lo spagnolo. Medvedev ha annullato la prima con un ace ma un rovescio lungo in uscita del servizio ha portato sorprendentemente al primo break dell’incontro per lo spagnolo.
Il russo non si è arreso. Sotto 4-1 prima ha conservato il turno di servizio in poco più di un minuto e poi ha giocato un game in risposta spettacolare. Rovescio dominante nello scambio che ha messo in difficoltà lo spagnolo conquistando subito due palle del controbreak. Conversione immediata da parte del russo con un dritto in recupero di Nadal che è finito lungo.
Dopo essere stato molto consistente al servizio, qualcosa si è bloccato nella mente di Medvedev. È arrivato il primo doppio fallo del match e una carenza di prime in campo. Un rovescio che si è fermato sul nastro ha avuto come effetto quello di dare a Nadal l’occasione di riportarsi nuovamente avanti di un break. Folla che è andata in visibilio quando il dropshot ben eseguito da Rafa, ha visto Medvedev scivolare e non poter far nulla sul punto che è valso il 5-3 e servizio Nadal.
Medvedev non sembrava tuttavia intenzionato ad arrendersi e lo ha dimostrato il nono game col russo sempre in the zone. Quattordici minuti di gioco, cinque palle break, un set point annullato e un’invasione di campo sulla palla break descrivono lo scenario di un game che ha tenuto il pubblico col fiato sospeso. Medvedev si è portato sullo 0-30 grazie a due errori, tra cui uno smash sanguinoso da parte dello spagnolo. E in un batter d’occhio, sono arrivate due palle break con il russo che ha chiuso a rete con una volée di rovescio uno scambio ben gestito. Rafa, tuttavia, non sembrava intenzionato a cedere il servizio. Lo spagnolo per ben due volte ha spinto Medvedev fuori dal campo chiudendo poi a rete. Un rovescio che ha baciato la riga di pochi millimetri ha rappresentato la palla break numero tre per il russo.
E con Nadal pronto a servire, ecco l’inopportuno ingresso in campo di un invasore, fortunatamente prontamente bloccato dalla sicurezza e fischiato dal pubblico. Nadal non si è fatto distrarre, prima esterna e dropshot hanno annullato la terza palla break. Ancora un dropshot che ha aperto il campo si è tradotto nel primo set point per Nadal. Incredibilmente lo spagnolo ha sciupato tutto colpendo lungo a campo aperto. La parità è proseguita fino alla quinta palla break concessa da Nadal con un dritto steccato. Ancora il dritto, stavolta out in uscita dal servizio ha certificato l’ennesimo controbreak del russo.
A decidere il combattuto secondo set è stato il tie-break. Primo minibreak a favore dello spagnolo con la volée di rovescio di Medvedev che è finita in corridoio. Il dritto a rete di Nadal ha riportato l’equilibrio sul 2-2. Un Nadal aggressivo ha guidato lo scambio di dritto e il recupero largo di Medvedev è valso un altro minibreak per lo spagnolo. Medvedev è duro a morire, una risposta in allungo di dritto ha ristabilito l’equilibrio. La tensione è salita quando Rafa non ha sentito la chiamata out sul suo recupero di dritto che ha fatto rumoreggiare il pubblico presente. Dropshot e vincente di rovescio sono valsi il primo set point Medvedev sul servizio Nadal. Un incredibile rovescio lungolinea sotto pressione di Medvedev ha trafitto Nadal a rete ed è valso il secondo set dopo ottantaquattro minuti.
TERZO SET– Dopo oltre sette minuti di pausa si è ripartiti, con le chance per lo Slam numero 21 dello spagnolo che si affievolivano sempre di più. Lo spagnolo, tuttavia, è entrato in campo con la giusta verve mentre il russo è sembrato più contratto. Dopo tre parità, Medvedev ha affondato sulla rete un semplice dritto offrendo all’avversario l’occasione per tentare la fuga nel terzo parziale. Un errore grossolano di dritto di Nadal ha, tuttavia, vanificato l’opportunità. Medvedev con l’aiuto del servizio è riuscito a emergere dalle sabbie mobili in cui rischiava di rimanere invischiato e chiuso il game.
Passata la paura i game di Medvedev scivolavano veloci mentre gli scambi sul servizio di Nadal erano sempre più lunghi. Nadal dal canto suo cercava di sopravvivere nei suoi turni grazie alla combinazione servizio dritto.
Nel sesto game Nadal si è trovato subito sotto 0-30, ha lottato cercando di salvarsi in maniera rocambolesca ma Medvedev ha conquistato tre palle break consecutive grazie a un rovescio con saltello annesso. Il piano di Nadal per questo game non includeva la resa. Lo spagnolo ha giocato tre punti sontuosi: ha annullato la prima con una smorzata che ha lasciato attonito il russo, la seconda grazie a un rovescio spinto troppo da Medvedev e la terza giocando un rovescio in diagonale sulla palla corta del russo. Lo spagnolo chiude il game dopo uno scambio da ventuno colpi chiamando il pubblico a sé.
Medvedev innervosito dal pubblico con il giudice di sedia John Blom costretto a chiedere ai presenti un comportamento più consono tra la prima e la seconda di servizio e rispetto per i giocatori.
Mentre le percentuali di prime di Rafa, la velocità della seconda di Daniil diminuiva. Nel nono game Daniil non riusciva ad appoggiare una semplicissima palla dall’altra parte del campo. Due palle break e alterco col pubblico che ha fischiato al suo errore. Daniil è sopravvissuto alla prima palla break salvandosi sul recupero di Nadal e chiudendo il punto, ma non ha potuto nulla sul passante vincente sulla seconda occasione.
Come nel secondo set, Rafa si apprestava a servire sopra di un break per chiudere il parziale. Questa volta la musica è diversa, tre dritti supersonici un rovescio lungolinea sono valsi il terzo set e hanno mantenuto viva la fiammella della speranza di Nadal.
QUARTO SET – Nonostante le tre oreil livello espresso dai due rimane alto. Nadal si è trovato subito in difficoltà. Errore di dritto e prima palla break del quarto set per Medvedev. Un vincente a 158 km km/h ha tolto le castagne dal fuoco allo spagnolo. Un altro errore di Nadal ha offerto la possibilità numero due ma Medvedev ha sciupato tutto con un rovescio a rete che da quella posizione non aveva mai sbagliato in precedenza. Cresce il numero di smorzate con i due che sembrano dimenticare di essere a Melbourne e non a Parigi. Due errori di Medvedev hanno permesso a Rafa di impattare sull’1-1.
Che l’inerzia sia per Nadal lo ha dimostrato il game successivo. Medvedev pasticcia ed il servizio che fino a quel momento era stata l’arma in più per il russo lo tradisce. Il russo salva la prima palla break con l’ace numero quindici della sfida ma un doppio fallo vale il break Nadal.
La tensione tra Medvedev e il pubblico sale con il russo che ha alzato il pollice verso la folla ricevendo in cambio una montagna di fischi. Medvedev sembra soffrire anche fisicamente visto il trattamento alla coscia sinistra ricevuto al cambio campo.
La sfida è sempre di più una battaglia fisica e di nervi. Anche il game numero quattro si rivela combattuto e di sofferenza per chi è al servizio. Altra palla break stavolta per il russo che piazza il controbreak grazie al dritto lungo di Nadal.
Altro game maratona. Nadal sembrava trascinarsi per il campo ma il dritto dello spagnolo non lasciava scampo al russo che si trovava a dover immediatamente a difendersi da tre palle break. Nadal non è riuscito a concretizzare le occasioni, ma il break viene solo rimandato di qualche minuto perché alla settima palla break del game Nadal chiamava a rete Medvedev e lo trafiggeva con un passante di rovescio.
Ha aperto male l’ottavo game per Nadal con due dritti sbagliati in uscita dal servizio che sembravano rimettere in carreggiata un nervoso Medvedev. Un altro errore stavolta di rovescio si è tramutato in due palle break per il russo. Nadal ha annullato la prima di dritto, Medvedev ha sciupato la seconda ricorrendo ancora una volta alla smorzata che spesso si è rivelata una scelta errata. Il secondo ace del match vale il 5-3.
Per chi dava Nadal per morto alla fine del secondo set si è dovuto ricredere con lo spagnolo che nel game successivo è riuscito a portarsi a set point con un rovescio lungolinea da manuale. Medvedev con un rovescio con balzello lo ha annullato e con qualche fatica ha tenuto il servizio. Il sigillo sul quarto set è arrivato nel game successivo con una prima esterna allo scoccare della mezzanotte australiana.
QUINTO SET- L’inizio è subito aggressivo per lo spagnolo che aveva decriptato il codice necessario per intimorire il russo, che veniva nuovamente colpito quando avanzava a rete. Il servizio ha permesso al russo di salvare la prima palla break del parziale decisivo e di continuare a sperare. Gli scambi lunghi, all’inizio appannaggio di Daniil, ora sono territorio di conquista di Nadal e l’impressione è che solo la prima di servizio possa tenere a galla un russo in debito di ossigeno. Prima battuta che non entra sul 2 pari quando Medvedev serve il vantaggio esterno: l’ottavo colpo è un drittone lungolinea vincente di Rafa alla maniera di Rafa, da un pezzo completamente dimentico della tensione che gli impediva di liberare i suoi swing, anche perché quelli russi hanno necessariamente perso efficacia.
Il venticinquenne moscovita tira fuori energie da un serbatoio nascosto. vince scambi inaspettati e Nadal si ritrova subito impantanato al momento di consolidare il vantaggio. Gli occhi della tigre dell’avversario stanno facendo rinascere qualche dubbio nel dritto mancino, ma il fenomeno di Manacor per tre volte cancella la palla break con lo slice esterno e si porta due giochi dall’impresa. Si prosegue senza troppi sussulti in attesa del momento della verità, il 5-4 prima del quale Medvedev si fa massaggiare i muscoli delle gambe.
Massaggi che non possono fare miracoli, Nadal lo muove senza pietà per il 30-0. Ma l’ultimo gioco di una sfida del genere non può filare via liscio; così, un gratuito di dritto e un doppio fallo offrono l’appiglio al numero 2 del mondo che va a prendersi la palla del 5 pari, arrivato con l’errore di rovescio dopo il warning per violazione di tempo. Tutto riaperto, ma è solo un’illusione russa. Un ennesimo drop shot insensato complica il turno di battuta di Medvedev che finisce con il cederlo – sicuramente uno dei momenti su cui potrà recriminare – offrendo all’altro una seconda opportunità di servire per il match (passateci l’understatement). Questa volta Nadal non fallisce e chiude il game immacolato prendendosi un risultato che nessuna parola può davvero descrivere.