ATP Acapulco: anche Norrie s'inchina, quarto sigillo messicano per Nadal

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ATP Acapulco: anche Norrie s’inchina, quarto sigillo messicano per Nadal

Continua l’inizio di stagione da sogno per Rafael Nadal. Titolo n. 91 per lui, ancora imbattuto (15-0) da inizio anno. Da lunedì scavalcherà al N.4 Tsitsipas

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Rafael Nadal - Acapulco 2022 (foto Twitter @AbiertoMexicano)
 

[4] R. Nadal b. [6] C. Norrie 6-4 6-4

Nella 128 finale della carriera Rafael Nadal vince il 91° titolo, il 25esimo sul veloce al 52°ultimo atto su questa superficie (alla faccia del fatto che essa rappresenti le peggiori condizioni di gioco per il fenomeno di Maiorca), superando la testa di serie n.6 Cameron Norrie. Lo spagnolo con il quarto successo ad Acapulco, aggancia nell’albo d’oro del torneo Thomas Muster e David Ferrer, confermando lo stato di grazia in questo inizio di 2022. Con l’affermazione in terra messicana sono tre i titoli vinti dall’oro olimpico di Pechino 2008 in altrettanti tornei disputati in questo inizio di stagione. Da lunedì scavalcherà Tsitsipas alla quarta posizione mondiale. Non a caso se si volesse fare un bilancio di questi primi mesi della nuova stagione tennistica al maschile individuando un giocatore-copertina; sicuramente l’identikit corrisponderebbe al 35enne di Manacor. Il campione iberico, come nelle migliori produzioni cinematografiche di Hollywood a tema sportivo, è rinato dalle ceneri di un 2021 chiuso anticipatamente dopo Washington (sconfitto agli ottavi di finale da Lloyd Harris 4-6 6-1 4-6) a causa di un problema cronico al piede destro che l’aveva portato addirittura a dover ricorrere alle stampelle e con il macigno emotivo sulle spalle di aver dovuto vedere trionfare nel giardino di casa l’acerrimo rivale Novak Djokovic, dopo che il serbo ne aveva interrotto la corsa in semifinale (3-6 6-3 7-6 6-2).

Nel 2022 quindi Rafa, così come la fenice risorge attraverso le proprie ceneri, è ritornato il cannibale che tutti abbiamo imparato a conoscere andando anche oltre quelle che erano le più rosee aspettative. Infatti, l’inizio della nuova stagione è il migliore di sempre per il mancino ex N.1 del mondo con 15 vittorie in altrettante partite disputate. Questo incredibile bilancio è coinciso con tre titoli, rispettivamente l’89esimo ed il 90esimo della carriera prima del trionfo odierno. I due trofei, prima di oggi, sono stati alzati in quel di Melbourne; prima riassaggiando il campo e trovando un po’ di rodaggio dopo lo stop forzato nell’ATP 250 (7-6 6-3 in finale sul franco-statunitense Cressy) e poi con il 21esimo Major messo in bacheca. La seconda affermazione in Australia tredici anni dopo la prima ha permesso a Nadal di mettersi al comando del GOAT di vittorie Slam davanti a Nole e Federer. Inoltre l’Australian Open 2022 ha rappresentato anche un unicum nei titoli Slam del tennista maiorchino, essendo stato il primo portato a casa dopo una rimonta da uno svantaggio di due set.

Rafael non ancora appagato, sulle ali dell’entusiasmo ha dato seguito alla sua fantastica partenza anche in questa settimana arrivando fino al trionfo finale all’ATP 500 messicano. Il N.5 delle classifiche è un habitué del torneo, potendo vantare con il successo di questa edizione 4 titoli in 5 finali disputate (l’unica che l’ha visto uscire dal terreno di gioco senza trofeo è stata quella del 2017: vittoria di Sam Querrey 6-3 7-6); inoltre nelle 25 partite vinte (sono solo invece 2 le sconfitte) nel torneo non hai mai perso neanche un set. Paurosa anche un’altra statistica che riguarda l’iberico in questo inimmaginabile sprint nel nuovo anno, ovvero il suo percorso immacolato nel 2022 coincide anche con la sua terza sequenza di vittorie consecutive sul duro (le prime due sono quelle fatte registrare nel 2013-25 e nel 2017-16). Infine gli H2H tra i due protagonisti dell’ultimo atto del torneo recitavano un netto dominio del tredici volte campione del Roland Garros e lo scontro odierno non ha fatto eccezione: 4-0 e 10 set a 0 (incluso il risultato di oggi). Il primo e l’ultimo precedente, prima del testa a testa messicano, avevano visto come teatro della sfida il più prestigioso possibile, i Major: due terzi turni nel 2021 all’Happy Slam e all’Open di Francia. Da notare in conclusione la tradizione positiva del quattro volte vincitore dello Us Open nelle sfide contro tennisti mancini. Rafa infatti, con l’affermazione odierna è salito a 22 successi consecutivi; l’ultima sconfitta risale agli ottavi di finale del Masters 1000 di Montreal 2017 con Denis Shapovalov.

IL MATCH –  Il sorteggio viene vinto da Norrie che decide di partire al servizio. Il primo punto del match è subito spettacolare: Nadal prima comanda con il dritto e poi dopo che il britannico cambia in lungolinea chiude il primo 15 della partita attraverso un bellissimo vincente con il rovescio in parallelo. Cameron si complica la vita già nel gioco inaugurale con un doppio fallo sul 40-15, ma grazie alla prima non soffre ulteriormente e archivia a suo favore il primo game del match. Dopo è il turno del mancino di Manacor aprire le danze alla battuta, il quale dopo aver commesso un paio d’imprecisioni tira fuori dal cilindro, come solo i grandi campioni sanno fare, un eccezionale drop-shot di dritto. Ma il N.12 ATP continua a dare del filo da torcere e trascina il gioco ai vantaggi con un grande dritto inside-out. Il nativo dell’Isola di Maiorca però ancora una volta grazie all’ausilio di una smorzata, su cui il tennista di origini sudafricane può solo arrivarci mettendo la pallina dall’altra parte della rete senza possibilità di spinta, chiude facilmente con il colpo successivo passando dalla parte destra. Infine la combinazione servizio-dritto garantisce allo spagnolo l’ 1-1. Nelle prime battute della sfida si evince a livello tattico una grande capacità nel resistere senza perdere campo della tds.n.6 del seeding sulla diagonale sinistra e dall’altro lato un’inaudita potenza nell’esecuzione dei colpi da parte dell’ex N.1 del ranking.

Successivamente, dopo un paio di giochi interlocutori, in cui in risposta non si vede neanche l’ombra di un punto (entrambi i game al servizio vengono portati a casa a 0) si arriva al quinto gioco. Il quale si rivela essere teatro di scena del primo stacco nel punteggio tra i due contendenti al titolo. Il nativo di Johannesburg commette più di un gratuito di troppo in lunghezza contemporaneamente al giocare un eccessivo numero di seconde. Ed ecco che ciò comporta il manifestarsi delle prime palle break del match. L’allievo di Carlos Moya non si fa pregare e trova l’allungo alla prima chance utile sul 15-40 grazie ad un marchio di fabbrica del suo gioco; un passante incrociato di dritto che buca inopinatamente la difesa della rete del n.1 di Gran Bretagna. La tds n.4 del tabellone inarrestabilmente conferma il break e sale 4-2.

Un altro unforced di dritto del britannico (dopo quelli nel quinto gioco in cui ha subito il break) apre il settimo game; ma poi ritrovando continuità al servizio il più giovane in campo rimane agganciato alla sfida. Nadal alla battuta non concede sostanzialmente mai reali possibilità, sfruttando al meglio nell’ottavo game le palle nuove, nonostante un piccolo brivido sul 30-30, dove ancora una volta in una situazione di punteggio delicata è una magica e cinica palla corta a fugare ogni dubbio. Una costante prende il sopravvento in questa fase centrale del parziale: il dritto di Norrie (colpo sicuramente meno sicuro rispetto al rovescio) s’incarta in modo continuativo regalando tanti punti all’avversario. Il detentore del primo appuntamento del Sunshine Double sembra subire mentalmente il ricordo negativo delle occasioni mancate in risposta, anche se va ricordato il rendimento significativamente dirompente di Rafa alla battuta, in cui sarebbe potuto andare a break point (secondo gioco ai vantaggi e ottavo game conclusosi a 30), complicandosi maledettamente il game nel quale serve per rimanere nel set. Dopo essere andato avanti agevolmente 40-15, si fa trascinare a causa anche di un massacrante contropiede-bimane di Rafa ai vantaggi dove spreca altre due palle-game prima di vincere il gioco alla quinta chance complessiva. Il due volte vincitore di Wimbledon con maturità arguta mette in ghiaccio la prima frazione al primo set ball dopo 50 minuti di gioco con il punteggio di 6-4.

Dopo una pausa di qualche minuto, in cui Nadal si reca negli spogliatoi mentre Norrie si cambia i polsini, si riprende; con la speranza da parte del tennista di origini sudafricane di poter cambiare l’andamento della partita invertendo l’inerzia del match. Il proposito del britannico sembra però immediatamente sgretolarsi e non volersi esaudire. Errore con il dritto e volée messa in rete da parte di Cameron. Il N.12 ATP riesce a rimediare parzialmente agganciando sul 30-30 lo spagnolo. Ma a quel punto un passantone di dritto vincente del maiorchino (simile a quello che era valso il break nel primo parziale) offre al N.5 del mondo la possibilità di consolidare il controllo della partita e di mettere il naso avanti in apertura di secondo set. Un altro vincente di Rafa dal lato destro trasforma la palla break inaugurale. Il gioco successivo ha però dell’incredibile; il mancino di Manacor si mostra per la prima volta fragile al servizio. Con due dritti sbagliati consecutivamente Rafael va sotto 0-40; salva la prima chance di contro-break a rete, poi ne cancella un’altra attraverso il secondo servizio sulla linea ed infine annulla la terza in modo rocambolesco con un difficilissimo passante-slice di rovescio in lungolinea.

Nadal sembra aver scampato il pericolo, ma non è così poiché è costretto a fronteggiare un quarto break point.  Si consuma un lungo e durissimo scambio, dove il primo a mollare il braccio di ferro è Rafael, con il suo rovescio che finisce lungo. Il primo passaggio a vuoto del tre volte vincitore del torneo si materializza e la seconda riserva delle Finals torinesi rientra nella frazione. Adesso Cameron ritrova la fiducia che ha scandagliato le sue ultime settimane, iniziando a macinare vincenti dalla parte destra (che invece si era mostrata alquanto balbettante nel primo parziale) mentre cala leggermente l’attenzione del n.1 della Race e ciò provoca alcuni suoi errori, che erano stati invece merce rarissima nel primo set. E’ un frangente della sfida in cui cresce esponenzialmente il livello del confronto sul piano dell’intensità. Nel quarto gioco Rafa rischia di capitolare definitivamente nel parziale. Ma sul 15-30 l’iberico grazie a due punti diretti con il servizio inframezzati da un impeccabile dritto anomalo riesce a risollevarsi.

Come un déjà vu nel tennis ormai consolidato, la cicatrice emozionale di Norrie di essere stato vicino a guadagnarsi la possibilità di andare avanti nel set ma di aver visto non concretizzarsi la chance lo porta a crollare subendo il secondo break (anche a causa di un rovescio in rete e di un sontuoso colpo bimane sulla riga di Rafa) della frazione con lo smash vincente che suggella il secondo tentativo di fuga nel parziale per l’ex N.1 del mondo. Lo strappo viene certificato dalla tds.n.4 del torneo senza particolari affanni. Il nativo di Manacor, nonostante il blackout momentaneo, si è scosso subito tornando ad essere un fiume in piena che travolge in maniera implacabile il mancino fresco di titolo in Florida attraverso il doppio break nel settimo gioco (nonché terzo vantaggio ottenuto nel set dal tennista delle furie rosse). Cameron dimostra però di avere i mezzi per cercare di arginarlo e centra ancora il contro-break (a 15). Il nativo di Johannesburg successivamente fa il suo mettendo ulteriore pressione a Nadal (costringendolo a servire per la seconda volta nel match per il torneo, stavolta senza avere un break di scorta alle spalle) dopo aver accorciato ulteriormente le distanze nonostante fosse andato sotto 0-30 complice una risposta fuori dal mondo e dalla complessità assurda giocata da Nadal che ha pizzicato la riga, a cui il britannico ha fatto seguire tre ace nei successivi 4 punti per togliere le castagne dal fuoco.

Nel decimo game però la resistenza del campione d’Indian Wells si rivela essere stata vana, perché questa volta lo spagnolo non si fa distrarre. Rafa sigilla così la conquista del 91esimo trionfo in carriera, il terzo in stagione ed il quarto sulle sponde messicane del pacifico con il 6-4 6-4 finale, in un’ora e cinquantaquattro, al primo championship point dopo un dritto perso in lunghezza da parte del finalista dell’ultima edizione del Queen’s.

QUI IL TABELLONE AGGIORNATO DELL’ATP 500 DI ACAPULCO

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