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La guerra in Ucraina travolge lo sport. Nel tennis per ora tutto normale: ma durerà?
Inevitabili le pesanti conseguenze sul mondo dello sport del conflitto russo-ucraino. Il tennis sembra risparmiato, ma potrebbe essere solo questione di tempo. La chiusura dei cieli potrebbe fermare i tennisti

L’escalation del conflitto tra Russia e Ucraina è diventata in pochi giorni l’argomento su cui si sta focalizzando l’attenzione di tutto il mondo, e non poteva lasciare immune il mondo dello sport. L’aggressione russa al Paese vicino durante il periodo di Tregua Olimpica, prevista dall’inizio dei Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022 il 4 febbraio fino alla fine delle Paraolimpiadi il 13 marzo, oltre a essere una palese violazione di una risoluzione ONU è anche uno schiaffo in pieno volto dato allo sport come uno dei pochi linguaggi universali di pace e fratellanza.
Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), dopo una riunione straordinaria del consiglio esecutivo avvenuta il 25 febbraio scorso a Losanna, ha esortato tutte le federazioni internazionali di ogni sport a cancellare le loro manifestazioni in programma in Russia e in Bielorussia per il loro ruolo nella rottura della Tregua Olimpica, che lo scorso 2 dicembre era stata approvata all’unanimità da tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite.
Tra le decisioni più importanti già prese a seguito di questa richiesta ci sono lo spostamento della finale di UEFA Champions League in programma il 28 maggio prossimo dal Gazprom Stadium di San Pietroburgo allo Stade de France di Parigi e l’annullamento del Gran Premio di Russia di Formula 1 previsto per il 25 settembre a Sochi.
Inoltre le nazionali di calcio di Polonia, Svezia e Repubblica Ceca hanno deciso che non hanno intenzione di affrontare la Russia negli incontri di qualificazione per i Mondiali di Qatar 2022 in programma i prossimi 24 e 29 marzo. La Polonia avrebbe dovuto recarsi a Mosca il 24 marzo per giocare contro la nazionale russa e la vincente di quell’incontro avrebbe poi dovuto affrontare in casa la vincente del match tra Svezia e Repubblica Ceca.
Anche l’Ucraina è impegnata in questi spareggi: il suo primo match è previsto a Glasgow contro la Scozia sempre il 24 marzo, con l’eventuale turno decisivo da disputarsi fuori casa contro Galles o Austria. Ovviamente è molto improbabile che la nazionale ucraina possa disputare alcun incontro nel prossimo futuro. Il campionato ucraino veniva dalla sospensione di 11 settimane per l’inverno e avrebbe dovuto riprendere proprio in questi giorni, ma ovviamente il conflitto non permetterà il ritorno in campo delle squadre.
Quasi tutte le federazioni internazionali hanno in un modo o nell’altro aderito alla richiesta del CIO, anche se come unica nota stonata si alza dal coro la decisione della federazione internazionale pallavolo FIVB e del suo corrispettivo europeo CEV che, se da una parte ha deciso che tutte le partite di coppe europee che coinvolgono squadre russe dovranno giocarsi in casa della squadra avversaria o in campo neutro, dall’altra ha confermato la disputa del Campionato Mondiale di pallavolo maschile dal 26 agosto all’11 settembre in 10 città russe. La decisione ha scatenato lo sdegno delle federazioni nazionali coinvolte e di diversi giocatori di punta, che hanno dichiarato la loro intenzione di boicottare la manifestazione, costringendo la FIVB almeno a una parziale marcia indietro: i due appuntamenti in Russia della Volleyball Nations League, la tradizionale manifestazione a tappe che coinvolge le maggiori nazionali del mondo durante la tarda primavera e l’estate, verranno riassegnati ad altra sede. Quindi la tappa femminile del 28 giugno – 3 luglio in programma a Ufa e quella maschile dal 5 al 10 luglio prevista a Kemerovo non avranno luogo in Russia come previsto ma saranno spostate. Nessuna nuova decisione, però, per i Mondiali maschili tuttora confermati, e nessuna decisione su quanto accadrà alle nazionali russe e ucraine coinvolte delle manifestazioni. Il Mondiale femminile che si terrà in Olanda e Polonia a fine settembre, e che teoricamente dovrebbe avere sia Russia sia Ucraina in campo, avrebbe dovuto vivere il primo atto ufficiale, quello del sorteggio, nei giorni scorsi, ma la cerimonia è stata posticipata di una settimana e spostata negli uffici di Losanna della FIVB dove verrà effettuata a porte chiuse.
Nel frattempo il tennis non è stato chiamato a decisioni drastiche: le cancellazioni di un Challenger la settimana prossima a Mosca e di un torneo ITF in Ucraina sono mosse che si possono effettuare abbastanza a cuor leggero perché non intaccano in maniera significativa la struttura del tennis professionistico. Fortunatamente per la WTA, già provata dalla pandemia in questo inizio di 2022 avaro di eventi, il ‘500’ di San Pietroburgo si è disputato proprio qualche settimana fa e la Russia non ha altri appuntamenti confermati in calendario per ora. Solitamente c’è un appuntamento in autunno a Mosca sul cemento indoor, ma la programmazione autunnale del circuito WTA non è per il momento stata ufficializzata, dato che l’uscita dalla Cina a seguito della vicenda Peng Shuai richiederà un ripensamento radicale del calendario.
A livello maschile, invece, la VTB Kremlin Cup di Mosca è confermata per la settimana del 17 ottobre, ma è sufficientemente lontana perché l’ATP possa prendersi un po’ di tempo per valutare attentamente il da farsi.
Più nell’immediato bisognerà valutare se le varie sanzioni imposte da parecchi Paesi nei confronti della Russia non potranno avere effetti pratici sul circuito professionistico e sui giocatori russi che lo popolano, a partire dal neo n.1 del mondo Daniil Medvedev. Attualmente lo spazio aereo sopra Ucraina e Moldavia è chiuso ai voli commerciali, e lo spazio aereo bielorusso viene accuratamente evitato dalle linee aeree dopo il dirottamento forzato di un volo Ryanair da parte dell’esercito di Lukashenko lo scorso autunno per la cattura di un dissidente politico che era su quell’aereo. Tutto ciò lascia una vastissima area a est della UE sostanzialmente impraticabile per i voli aerei, e la situazione potrebbe peggiorare rapidamente.
Il Regno Unito e la Russia hanno chiuso i rispettivi spazi aerei ai vettori appartenenti all’altro Paese, e con il passare delle ore diversi Paesi dell’Unione Europea stanno prendendo la stessa decisione, ultimo dei quali la Germania. Di questo passo potrebbe essere quasi impossibile volare da e per la Russia, così come sarà sempre più complicato spostarsi tra l’Europa e l’Asia, essendo costretti ad evitare lo spazio aereo russo.
Inoltre bisognerà capire fino a che punto viaggiare per il mondo con un passaporto russo potrebbe diventare più difficile: al momento le sanzioni imposte da USA, Canada e dagli altri Paesi Occidentali prevedono restrizioni di viaggio solamente per alcune specifiche persone dell’esecutivo russo a partire dal Presidente Vladimir Putin. Ma la situazione è in rapida evoluzione e sarebbe davvero una disdetta se i tennisti russi dovessero incontrare difficoltà a muoversi da un torneo all’altro. Già il pilota di Formula 1 della Haas Nikita Mazepin potrebbe trovarsi senza una guida dopo che la sua scuderia sembra orientata a rinunciare alla sponsorizzazione di Urakali, un gigante russo dei fertilizzanti fondato da Dmirty Mazepin, il padre di Nikita, con noti legami al Presidente russo Vladimir Putin.
La maggior parte dei tennisti di nazionalità russa non risiede in Patria, per cui la progressiva evaporazione dei collegamenti internazionali da e per la Russia non dovrebbe riguardarli troppo da vicino, almeno nell’immediato, ma potrebbe riguardare le loro famiglie.
Coloro che sicuramente hanno più problemi sono i tennisti ucraini: abbiamo già scritto della fuga di Yastremska verso la Francia con la sorellina minore, e del timore di Tsurenko che, raggiunta a Guadalajara dal giornale L’Equipe, ha detto di non sapere se e quando potrà ritornare a casa. E abbiamo riportato anche della decisione di Sergiy Stakhovsky di arruolarsi nell’esercito ucraino per combattere contro l’invasione russa del proprio Paese.
La situazione è molto fluida e si evolverà nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Da un certo punto di vista è consolante che lo sport si sia mosso in maniera così veloce e massiccia in supporto all’Ucraina vittima di questo atto di prepotenza; da un altro c’è da sperare che si possano limitare al minimo indispensabile le conseguenze sulla vita degli sportivi russi, ucraini e non solo che hanno ben poco a che fare con quanto sta succedendo e che vorrebbero soltanto competere nello sport al quale hanno dedicato gran parte della loro esistenza.
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ATP Miami, Sinner: “Ho sfruttato le mie chance e ho sbagliato poco da fondocampo”[ESCLUSIVA]
L’azzurro al termine del match con Rublev: “Quando servo così bene mi sento più tranquillo in risposta”

Jannik Sinner continua a volare nel Miami Open presented by Itaù: il tennista altoatesino ha superato in scioltezza 6-2 6-4 Andrey Rublev, conquistando per la terza volta consecutiva i quarti di finale nel torneo della Florida. Una prestazione convincente e soddisfacente quella dell’attuale numero 11 del mondo che ha analizzato così la sua prova ai nostri microfoni e in conferenza stampa.
Vanni Gibertini, Ubitennis: Congratulazioni, bellissima vittoria. Ho notato che negli ultimi match hai limitato molto il numero degli errori, adesso pensi di più al colpo che devi giocare. È una cosa che ti aiuta a sbagliare di meno?
Jannik Sinner: “Stiamo lavorando molto su ogni colpo da giocare in partita, ma devo sempre avere la palla giusta per giocarlo. Come avevo detto quando ho vinto con Dimitrov, stiamo lavorando per essere più imprevedibili, gli avversari altrimenti ti conoscono bene. Sicuramente oggi ho sbagliato poco da fondocampo, ho giocato le palle giuste. Ho servito bene e quindi mi sento più tranquillo in risposta, potendo rischiare di più”.
Vanni Gibertini, Ubitennis: Servizio e risposta sono stati importanti in questo match: hai servito molto bene e l’hai messo sotto pressione con la risposta. Hai fatto qualcosa di particolare che ha funzionato bene?
Jannik Sinner: “Sicuramente di stare aggressivo sulla seconda, quando serve la prima è difficile rispondere, serve forte e preciso. Oggi ha servito il 70% di prime, quindi dovevo sfruttare ogni chance che avevo. Nel primo set ho sbagliato la volée sulla prima palla break e nel secondo set un dritto. Oggi sono riuscito a sfruttare le mie chance, ma arriveranno anche le giornate in cui farò più fatica a sfruttarle”.
Vanni Gibertini, Ubitennis: In questi tornei in cui a volte c’è un giorno di pausa e a volte no, per alcuni giocatori è più difficile gestire la routine. Per te com’è questo ritmo?
Jannik Sinner: “Alla fine ti devi adattare. Nei giorni di riposo ti alleni in base a quanto hai giocato il giorno prima, se stai servendo peggio fai un po’ più di servizio. Ieri ho fatto un po’ meno perché mi sono sentito meglio. Oggi mi riposerò perché so di rigiocare domani, quindi devo gestirmi”.
Vanni Gibertini, Ubitennis: Parlaci del tuo prossimo avversario.
Jannik Sinner: “Con Emil sarebbe una partita dura, ci conosciamo abbastanza bene, ci siamo allenati nella preparazione insieme. È un giocatore solido, sta iniziando a servire bene. Van de Zandschulp forse serve un po’ meglio, si muove bene da fondocampo e tira forte. Sarebbe una partita nuova, non ci siamo mai allenati insieme”.
Interessanti anche le dichiarazioni ai giornalisti in inglese, soprattutto riferite al suo atteggiamento in campo: “Sono un giocatore migliore adesso. Cerco di trovare sempre a strada migliore per interpretare il match, ho un piano chiaro in testa e cerco di portarlo avanti. Cerco di fare sempre il possibile e di dare il meglio, con il migliore atteggiamento possibile che posso tenere”.
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WTA Miami, Trevisan: “Ho tolto certezze a Ostapenko sin dall’inizio, le ho fatto giocare sempre una palla in più” [ESCLUSIVA]
Intervista esclusiva di Ubitennis alla toscana dopo il successo contro Jelena Ostapenko: “Ho cercato sempre di farla difendere”

Una grande Martina Trevisan ha conquistato per la prima volta in carriera un quarto di finale a livello WTA 1000 nel Miami Open presented by Itaù, superando con un netto 6-3 6-3 Jelena Ostapenko, ex campionessa del Roland Garros. Con questa vittoria, la tennista fiorentina si è issata virtualmente addirittura al numero 20 del ranking mondiale. La numero 1 d’Italia ha rilasciato delle parole al nostro inviato in Florida, Vanni Gibertini.
Vanni Gibertini, Ubitennis: Congratulazioni Martina. Un’ottima partita, sicuramente lei (Ostapenko, ndr) ti ha dato una mano, ma tu hai approfittato di tutte le occasioni che ti ha concesso.
Martina Trevisan: “Lei ha iniziato molto bene perché nel primo game ha fatto subito tre, quattro vincenti. Da parte mia sono stata brava a toglierle le certezze che aveva inizialmente, l’ho portata a un punto in cui ha perso un po’ di pazienza e mi ha concesso qualcosa in più, ma credo che sono stata brava a toglierle certezze in quel momento”.
Vanni Gibertini, Ubitennis: All’inizio del secondo set si sentiva forte una voce parlare, non so se anche in campo si è sentito come dagli spalti.
Martina Trevisan: “Fortunatamente non ho sentito questa voce, ma c’era un sacco di movimento, c’era uno che si alzava costantemente con la maglietta arancione”.
Vanni Gibertini, Ubitennis: Ultimamente si è parlato molto del lasciare più libertà agli spettatori, ne hanno parlato sia Jessica Pegula che Frances Tiafoe. Che cosa ne pensi tu?
Martina Trevisan: “Penso che sia uno sport in cui abbiamo bisogno di silenzio e di calma rispetto ad altri sport. Loro sono più abituati alla confusione con il basket e il football, ma a mio parere è meglio così”.
Vanni Gibertini, Ubitennis: Tornando alla partita di oggi, come si fa a gestire una giocatrice che non ti dà ritmo, spara tutto ed è capace di fare i punti in un modo e nell’altro.
Martina Trevisan: “La cosa che mi ero prefissata di fare era di contrattaccare quando avrei avuto la possibilità perché a lei non piace difendere. Sono entrata in campo con molta decisione e ho cercato di farle giocare sempre una palla in più”.
Vanni Gibertini, Ubitennis: Tu giocherai domani contro un’avversaria sicuramente forte, una tra Rybakina e Mertens. Parlaci di entrambe.
Martina Trevisan: “Con Rybakina non ci ho mai giocato, ma sappiamo come gioca. Con Mertens ci ho giocato ad Abu Dhabi un mese fa, ma siamo a Miami e sarebbe sicuramente una partita diversa, so come prepararla”.
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Varvara Gracheva diventerà presto francese? La fredda reazione di Tarpischev
Cresciuta tennisticamente in Francia dove risiede da sette anni, la moscovita classe 2000 avrebbe completato la procedura di naturalizzazione

Nata a Mosca il 2 agosto 2000, Varvara Gracheva si sta facendo notare in questo inizio di stagione. Dopo il balzo del 2019 dalla posizione n. 479 alla 108 del ranking, è rimasta per buona parte degli ultimi tre anni all’interno della top 100, arrivando tra le prime 60 per un breve periodo durante la scorsa estate per poi perdere una quarantina di posizioni. In queste settimane, dopo il terzo turno all’Australian Open battendo anche Daria Kasatkina, ha messo a segno diverse vittorie che tra l’altro l’hanno portata in finale a Austin e agli ottavi a Indian Wells. In California, partendo dalle qualificazioni, si è arresa solo alla futura campionessa Elena Rybakina, risultato che l’ha premiata con un nuovo best ranking al n. 54 che è tuttavia già “scaduto”, dal momento che è ancora in gara a Miami e virtualmente 44a nella classifica live, in attesa del match di ottavi contro Kvitova nella tarda serata italiana di lunedì.
Varvara fa ora parlare di sé anche per un motivo non direttamente legato alle sue prestazioni sul campo da tennis. Secondo quanto riporta l’Équipe citando beIN Sports, la tennista al momento senza bandiera sarebbe sul punto di ottenere la cittadinanza francese. Sulla procedura è stato mantenuto uno stretto riserbo e, sempre stando al quotidiano parigino, sia la federtennis francese sia la Direction Technique Nationale (preposta alla formazione dei campioni e allo promozione dello sport) erano state istruite a non divulgare la notizia, che alla fine è evidentemente trapelata.
Varvara vive in Francia e si allena all’Élite Tennis Center da quando aveva sedici anni e il processo di naturalizzazione non sarebbe in alcun modo legato all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. A quanto pare, la procedura è stata completata lo scorso 5 marzo ed è ora al vaglio del ministro degli Interni, restando dunque solo da attendere la pubblicazione ufficiale del decreto.
Sulla vicenda si registra anche un commento non esattamente conciliante di Shamil Tarpischev, il capo della federtennis russa. “Sono in un training camp in Turchia, non ho informazioni su Gracheva, quindi non posso commentare. Ma non vedo grandi perdite per noi. Abbiamo tante ragazze talentuose e stiamo lavorando sulla prossima generazione”, ha detto, come riportato da ubitennis.net.
Da parte francese, la speranza è che possa gareggiare sotto il drapeau tricolore già dal Roland Garros e partecipare alla Billie Jean King Cup, anche se difficilmente già alle qualificazioni di metà aprile, con les bleues attese a Coventry dalla Gran Bretagna. Oltre a considerare i vantaggi di un passaporto comunitario per chi viaggia continuamente come i professionisti del tennis, Varvara sta per diventare la seconda tennista di Francia, dietro alla numero 4 Caroline Garcia e davanti ad Alizè Cornet, 66a.