Coppa Davis, Sinner: "Contento per la vittoria, ma insoddisfatto di tante cose"

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Coppa Davis, Sinner: “Contento per la vittoria, ma insoddisfatto di tante cose”

Lavori in corso per il n. 11 Sinner: “Sto provando ad andare più a rete”. Gombos lo elogia: “È un livello differente dal mio”

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Jannik Sinner - ATP Cup 2022 Sydney (foto Facebook ATP Cup)
 

L’esordio stagionale in Coppa Davis è stato più difficile del previsto ma alla fine, Jannik Sinner è riuscito a portare a casa una partita fondamentale per l’Italia. “Sono soddisfatto di aver vinto la partita” ha confermato in conferenza stampa il n. 11 del mondo. “Mentre non sono soddisfatto di tante cose; alcune cose le posso fare meglio. Ora è difficile parlarne… sul 2-1 [del secondo set] l’energia è un pochettino scesa e mi ha fatto complicare le cose. Dall’altro canto credo sia stata una partita positiva perché non era semplice. Mi devo rivedere la partita per aggiungere altro”.

Questa è appena la seconda uscita con il nuovo allenatore Simone Vagnozzi, e sicuramente c’è grande interesse nel vedere le novità di questa collaborazione. “In allenamento stiamo provando un po’ di cose, e sicuramente una parte di queste è andare un pochettino di più a rete che col mio tipo di gioco può essere utile. Ci sono anche diversi schemi che stiamo provando a fare però non devo perdere quello che ho e certe volte ti serve anche questo, come accaduto nel terzo set”. Nonostante un ‘game perfetto’ (quattro ace consecutivi) piazzato durante l’incontro, il servizio non è stato particolarmente brillante. “Lui ha risposto molto bene soprattutto sulla mia seconda di servizio” ha spiegato Sinner riferendosi allo slovacco Gombos. “Stava molto vicino e tirava d’anticipo. Sicuramente dobbiamo stare attenti, e non solo sul servizio. [Col mio allenatore] stiamo tanto tempo in campo e prestiamo tanta attenzione, e poi vedremo del futuro”.

Rispondendo ad una domanda del Direttore Scanagatta sulle differenze tra giocare da solo nel tour e in compagnia in Davis, Jannik ha spiegato: Sto attento alla mia routine perché la routine è qualcosa che puoi controllare. Tante cose in campo non le puoi controllare, ma cosa fare prima e dopo la partita puoi controllarlo e quindi stiamo attaccati su questo; secondo me è importante. In Coppa Davis c’è più gente ma come dico sempre, a me piace la competizione di squadra perché mi posso confrontare anche con altri giocatori e quindi mi fa solo onore di stare con questa squadra”. Sull’avere l’opportunità di confrontarsi col capitano Volandri durante i cambi campo, ha aggiunto: “Ogni giocatore è diverso. Per me una via di mezzo tra il parlare e il non parlare. Mi fa piacere quando ci sono informazioni e io posso scegliere certe cose.”

Anche il n. 110 Gombos ha parlato alla stampa. “Stavo cercando di giocare il mio miglior tennis perché so che Jannik è un tennista da top 10, ovviamente. So che lui gioca un tennis simile al mio, uno stile aggressivo da entrambe le parti. Cerca di giocare veloce e io lo sapevo, per questo volevo essere profondo. Io sono migliorato col passare del match ma nel terzo set lui ha giocato davvero bene. Insomma, la sua forza mentale è di un livello differente del mio. Quando è il momento di giocare bene, lui lo fa; per questo ha vinto il match”.

Lo slovacco dunque ha solo complimenti per il giovane azzurro, e anche dal suo punto di vista trovare dei margini di miglioramento non è facile. Janink ha già avuto una carriera fantastica, è giovane e avrà ancora 15 anni davanti. Ci sono molte cose che può migliorare. Se continua a giocare un questo modo, con questa consistenza, così veloce e senza errori, i risultati arriveranno sicuramente. Per me è difficile indicare cosa debba migliorare perché io sono stato solo n. 80″ ha detto sorridendo. “Stare tra i migliori 10 è tutta un’altra cosa. Gli auguro il meglio per il futuro”.

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