Cobolli non passa l'esame Borges al Challenger di Roseto

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Cobolli non passa l’esame Borges al Challenger di Roseto

Nonostante un ottimo secondo set, il tennista romano Flavio Cobolli cede in semifinale al portoghese. Il ranking comunque migliora

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Flavio Cobolli - Challenger Roseto 2022 (foto Andrea Negro)
 

Dal nostro inviato Andrea Negro

Flavio Cobolli gioca bene per mezz’ora e naturalmente non basta, neanche in una semifinale Challenger, soprattutto se dall’altra parte del campo scorrazza un giocatore ostico e maturo come Nuno Borges, prossimo n. 148 ATP (e anche oltre, se vincerà la finale di domani). Tanta buona volontà e grinta per il diciannovenne italiano ma il 6-1 5-7 6-2 a favore del lusitano dal cognome importante purtroppo non fa una grinza. In ogni caso, grazie ai tre match vinti in Abruzzo, Flavio salirà al n. 163 della classifica ATP, quattordici passi in più verso quella top-100 che a fine gara ci confiderà essere il suo traguardo minimo per il prossimo anno.

IL MATCH – Dopo giorni di freddo padano – ha pure nevicato – sulla costa del medio Adriatico splende il sole e la temperatura finalmente ci ricorda che la primavera è vicina. Gli spalti del Tennis Club Roseto si riempiono in fretta, da queste parti c’è antica tradizione e rinnovata voglia di tennis. L’atmosfera è partecipe, patriottica il giusto, peccato solo per il frastuono delle trombette dal palazzetto di fianco – gioca il Roseto, serie B di basket – e per il tic-toc dell’allenamento sul campo adiacente. Cobolli parte imballato e, inanellando due dei tanti gratuiti del suo match, non sfrutta un paio di palle break gentilmente offerte da Borges nel terzo game. Break mancato, break subito. Nel successivo turno di servizio, Flavio si condanna allo 0-40 con uno sciagurato doppio fallo, rimedia in parte con una buona prima, ma al punto successivo il portoghese risponde profondo e intasca il game. Sul 1-3 l’italiano s’innervosisce, saranno le trombette, sarà che non gli entra un rovescio che sia uno: inevitabili la scarsa lucidità e l’ansia di chiudere ad ogni colpo. Di là c’è un Borges solido, geometrico, centrato al servizio, pure fortunato – è un nastro galeotto a issarlo a palla break anche nel sesto gioco, poi regalatogli dall’ennesimo rovescio in rete di Cobolli.

Nuno sale 5-1: la ragione del vistoso scarto sta proprio nella fallosità del colpo bimane di Flavio, che lo gioca scomposto, spesso in ritardo con gli appoggi. Non è un caso che, dopo aver annullato un primo set point con un drittone vincente, sia un altro suo rovescio volato fuori a consegnare il parziale al portoghese, soltanto 22 minuti dopo il fischio d’inizio. Il copione pare non cambiare in avvio di secondo set, anzi, se possibile, Cobolli è ancora più irritabile e frettoloso: quattro gratuiti consecutivi gli costano l’immediato break e si becca pure un warning per randellata alla panchina al cambio campo. Borges fa il suo, in realtà non molto, ha capito che l’avversario si è votato all’autodistruzione e lo lascia continuare. Flavio intensifica gli sguardi attoniti verso l’angolo, da cui non sembrano arrivare ciambelle di salvataggio. Si arriva velocemente allo 0-4, causa uno-due terrificante di Borges, che prima arraffa un nuovo break chiudendo il più bello scambio del match con un dropshot delicato, e poi tiene con agio il servizio.

Cobolli ora non ha più nulla da perdere e si scuote, il suo tennis si fa più offensivo e finalmente toglie lo zero dal tabellino del secondo set. Nel game seguente si procura tre palle break, giocando sempre in spinta: sull’ultima scaglia un dritto inside-in degno di Delpo e dimezza i break di svantaggio: lo score dice comunque 4-2 per Nuno. Ma l’aria è diversa, Flavio si è scrollato i fantasmi di dosso e pure le trombette si sono affievolite. Ora è decisamente offensivo e attacca anche la rete. Tenuto il proprio, sul 3-4 tenta l’assalto al servizio di Borges, il quale tuttavia non prova pietà e piazza un paio di ace. Cobolli replica con altrettante ottime prime e rimane agganciato nel punteggio. Il problema è che siamo 4-5, al portoghese manca un game ed è il suo turno di battuta. Entrambi sentono il momento e sbagliano lo sbagliabile, Borges però un po’ di più e Cobolli si ritrova un’insperata palla break, grazie ad una sconsiderata smorzata in rete dell’avversario. Flavio non trema, prende le redini dello scambio e chiude con un dritto in contropiede. Probabilmente sull’1-6 0-4 neanche mamma Cobolli avrebbe creduto nella rimonta. Eppure il tabellone segna 5-5, si riapre tutto. L’undicesimo gioco è pura roulette russa, Flavio prima si procura una palla game, poi sciupa, poi riacciuffa la parità con un’ottima prima e ancora con la prima costringe Borges all’errore: 6-5 Italia.

Flavio Cobolli – Challenger Roseto 2022 (foto Andrea Negro)

Nuno è frastornato, due minuti fa era in hotel a fare defaticamento, ora è sotto: la frustrazione è troppa, il braccio si marmorizza e con tre gratuiti spalanca a Cobolli le porte del terzo set. Match ripreso letteralmente per i capelli, sugli spalti adesso si tifa forte, come forte si è fatto il vento. I primi due giochi del parziale decisivo scorrono interlocutori seguendo la legge dei servizi; a partire dal terzo però il rovescio di Cobolli, tenuto a bada con saggezza nella ringhiosa rincorsa del secondo set, si incarta di nuovo, e sempre per la smania di chiudere subito il punto. Contratto e poco coordinato, Flavio infila due gratuiti e perde il servizio. Sulle tribune infuria la torcida ad ogni suo punto, sennonché i punti sono sempre meno, Borges pare averne di più e impugna la cloche del gioco. Sul 4-2 per il portoghese, Cobolli salva tre palle break consecutive, viene lapidato da una sassata di Borges e sulla quarta insacca in rete un disperato dritto d’attacco. Nel game successivo il romano lotta ancora, ma Nuno sciorina un dropshot e un ace, vidimando una vittoria in cui, malgrado tutto, non hai mai smesso di credere.

Domani in finale incontrerà il cugino iberico Carlos Taberner, che un paio d’ore prima aveva addomesticato un altro spagnolo, Nikolas Sanchez Izquierdo 6-4 7-6, potente ma troppo falloso e probabilmente svuotato dalle quattro partite precedenti – veniva dalle quali. Abbiamo aspettato che Flavio smaltisse fatica e sconforto – quel secondo set aveva illuso un po’ tutti – per fagli qualche domanda, anche oltre la contingenza del match perso. Ci ha detto che i giorni in Davis coi ragazzi più esperti gli sono serviti per capire quanto gli altri siano avanti in termini di preparazione atletica, controllo dell’alimentazione, tecniche di defaticamento. Come già accennato, tra un anno si vede in top-100 e tra cinque al livello dei compagni di squadra, ma tutto dipenderà dalla sua testa, oggi per esempio non si perdona di aver iniziato a giocare sull’1-6 0-4. Ha chiuso la breve e piacevole conversazione – a parte qualche intemperanza giovanile in campo, è un ragazzo disponibile e gentile – mostrando consapevolezza circa i suoi punti deboli: è ben deciso a migliorare la percentuale di prime in campo e ad usare maggiormente il back di rovescio.
A parer nostro, è solo questione di tempo, Flavio Cobolli è il nostro De Minaur, e sta arrivando.

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