Non capita tutti i giorni, di rimontare e sconfiggere la numero 3 del mondo, tds n.2 e tra le favorite del torneo. Oggi è capitato però a Jasmine Paolini, che dopo l’impresa sul campo che l’ha vista avere la meglio su Aryna Sabalenka, analizza con lucidità e una certa emozione il match nella conferenza post gara.
Inizia parlando con il sorriso, com’è giusto che sia in una giornata come questa(dove centra tra l’altro anche la prima vittoria in carriera su una top 10) : “Mi sono divertita, specie quando la partita si è fatta più equilibrata. Sono contenta, è stata una bella esperienza, poi c’era tanta gente; sono davvero felice di aver battuto Sabalenka, è una grande giocatrice. Qui mi piace il tempo, mi piacciono i campi, quindi penso che abbia aiutato un po’. Avevo anche bei ricordi dell’anno scorso. Penso che significhi molto questa vittoria, perché non avevo mai vinto contro una giocatrice top 10“.
Chiaramente parla in modo ampio anche della sua avversaria, dandole il giusto valore (citandone i noti alti e bassi) ed elaborando anche una spiegazione tecnica e tattica del match: “Penso di essere scesa in campo per cercare di vincere la partita perché, se non ci pensi prima della partita, non vincerai di sicuro. Certo, Aryna non è una giocatrice regolare. È una giocatrice che può colpire molto forte, molti vincenti. Ma non è facile giocare ogni punto a piena potenza. Quando ero nello scambio mi sentivo a mio agio, probabilmente devo migliorare nei colpi di inizio gioco, che è un suo punto di forza, servizio e risposta, magari sbaglia anche un po’, ma può tirare molti vincenti. Io cerco di rimanere lì, di fare il mio gioco; penso di aver provato a restituire palle profonde, di servire al corpo perché è stato difficile per me tenerla lontana dalla linea di fondo dato che è molto alta e appare così vicina in campo. Colpisce soprattutto la prima palla molto forte. Ho solo cercato di tenerla il più lontano possibile. Quindi penso che questa sia stata la chiave“. Sulla forza di rimontare appare molto orgogliosa e spiega dove ha svoltato il match: “Ho iniziato a rispondere un pochino di più, e a mettermi un po’ più a lato, rischiando qualche ace; all’inizio si scambiava poco, non era facile trovare il ritmo. Dopo il primo set non mi aspettavo di vincere la partita, ma cercavo solo di essere lì ogni punto, di non pensare al punteggio. Voglio dire, era di 6-2 per lei, non ero nemmeno vicina. Ma poi punto per punto ho iniziato a crederci. Ho iniziato a colpire meglio la palla, mi sentivo bene in campo“.
Ancora diverte, “citando” Jenson Brooksby e una bella frase da lui pronunciata :” Cerco di rimanere lì, di fare il mio gioco. Come Brooksby ha detto una volta, il tennis non è colpire forte la palla, è fare qualcosa di diverso. Questa frase è rimasta nella mia mente. Ricordo che anche in un’altra partita ho pensato questo, che il tennis non è solo colpire i vincenti e forte la palla. Sì, oggi durante la partita me lo sono ripetuto, perché è importante. Penso che per me sia importante tenerlo qui nella mia mente. ” Chiude dando uno sguardo al prossimo match, dove affronterà Viktorija Golubic, tds n.31, che ha sconfitto 6-3 2-6 6-4 Yulia Putintseva (unico precedente a livello WTA lo scorso anno a Saint-Malo, sulla terra, 2-0 per la svizzera):” Una giocatrice molto solida, che varia più spesso il gioco con il back perché ha il rovescio a una mano, si muove bene. Sarà un match tirato, in cui la chiave sarà cercare profondità nei colpi, di muovere il gioco e andare a prendersi il punto. Cercando di non fare troppi errori perché è una giocatrice solida, ma la chiave è la lunghezza di palla“.