Le fugaci monarchie della storia del tennis: da Moya a Roddick quante a cavallo dei due millenni!

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Le fugaci monarchie della storia del tennis: da Moya a Roddick quante a cavallo dei due millenni!

Alla luce della recente sconfitta di Medvedev vediamo quali sono stati i più brevi intervalli da n.1 al mondo nella storia del tennis: nel 1999 addirittura tre con il coach di Nadal, Pat Rafter e Yevgeny Kafelnikov

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La precoce sconfitta ad Indian Wells ha tolto a Medvedev il primato mondiale. Ecco di chi sono i più brevi regni della storia del tennis

La sconfitta contro Monfils al BNP Paribas Open 2022 ha tolto a Medvedev la carica di numero 1 del tennis mondiale; nemmeno il tempo di accomodarsi sul trono, di assaporarne il momento, che già deve lasciar spazio al suo vecchio inquilino. Tre settimane, tanto è durato il regno del tennista russo. Sembrava potesse essere l’inizio di una nuova era, ma forse abbiamo dato per scontato la responsabilità di essere colui che eredita lo scettro di Novak Djokovic. Il tennista moscovita era solo il 3° russo a diventare numero 1 mondiale. Capiamoci, non è la prima volta che un tennista deve abdicare precocemente, c’è addirittura chi ha saputo fare meglio – o peggio – di Medvedev da quando l’ATP ha introdotto l’odierna classifica mondiale nel lontano 1973.

I più brevi interregni della storia

È il caso ad esempio di Carlos Moyá, che è stato in vetta la ranking mondiale per due sole settimane nel 1999. L’attuale coach di Rafa Nadal è rimasto n.1 dal 15 fino al 28 marzo prima di cedere il posto a Pete Sampras. Discorso analogo per Patrick Rafter, titolare del più breve regno della storia del tennis professionistico. Rimase in testa solo per una settimana, dal 26 luglio fino al 1 agosto 1999, e per il resto della sua carriera non riuscì più a tornare n.1. Miglior fortuna ebbero il trio Muster – Ríos – Kafelnikov che totalizzarono 6 settimane ciascuno in testa al ranking; per l’austriaco la prima settimana fu tra il 12 e il 18 febbraio 1996, le successive 5 tra l’11 marzo e il 14 aprile dello stesso anno. Entrambe le volte dovette cedere lo scettro a Pete Sampras. Per il tennista cileno – primo giocatore latinoamericano n.1 ATP – 4 settimane tra il 30 marzo e il 26 aprile 1998 e le successive 2 tra il 10 e il 23 agosto 1998. Il russo Kafelnikov rimase invece per 6 settimane interrotte in vetta alla classifica, dal 3 maggio al 13 giugno 1999.

Quelli che potevano farcela

Altro discorso quello di John Newcombe che rimase n.1 per ben 8 settimane tra il 3 giugno e il 28 luglio 1974. Il tennista australiano venne spodestato poi da Jimmy Connors ( che rimase in vetta per 3 anni ) e successivamente all’avvento di Borg e McEnroe non ebbe più possibilità di tornare al vertice. Nella sua tribolata carriera il russo Marat Safin gustò la vetta del ranking per ben tre volte, seppur ad intervalli brevi: la prima tra il 20 novembre e il 3 dicembre 2000; la seconda e più lunga lo ha visto in vetta per 4 settimane tra il 29 gennaio e il 25 febbraio 2001; l’ultima per tre settimane tra il 2 e il 22 aprile 2001. La cosa curiosa è che tutte e tre le volte cedette e si riprese il primato ai danni di Gustavo Kuerten, in un entusiasmante testa a testa di inizio millennio. Ultimo di questa graduatoria il tennista spagnolo Juan Carlos Ferrero, monarca assoluto per 8 settimane tra l’8 settembre e il 2 novembre 2003 prima di cedere il passo ad Andy Roddick. La sua sfortuna è stata quella di aver preceduto di poco l’era Federer; quando si dice nascere nell’era sbagliata.

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