Al Challenger 80 di Zara (terra battuta outdoor) sono due gli italiani che approdano ai quarti di finale: Andrea Vavassori e Flavio Cobolli. Entrambi hanno approfittato di un tabellone non impossibile, ma nel duro mondo dei Challenger un tabellone abbordabile non ti mette al riparo dai più svariati incidenti di percorso, come proprio qui in Croazia può testimoniare Gianluca Mager, di cui parleremo più avanti. I nostri due azzurri invece sono rimasti molto concentrati e hanno imposto i diritti di un superiore talento, soprattutto Vavassori che prima ha battuto 6-2 7-6(3) il cinese Zhizhen Zhang (n.304 ATP) e poi la 18enne wild card serba Hamad Medjedovic (n.577 ATP) che in realtà non ha opposto una grande resistenza (6-1 6-4). Nei quarti per il torinese uno scoglio non facile come il francese Manuel Guinard, fresco vincitore a Roseto. Abbiamo contattato telefonicamente Andrea per avere una sua opinione: “Con Medjedovic sapevo di affrontare un avversario pericoloso che mi ricordavo dallo scorso anno a Belgrado quando battè Oscar Otte e Daniel Galan. E anche la sua vittoria qui a Zara contro Kolar non era da sottovalutare. E’ un giocatore che spinge tanto, con un bel braccio. Ma io sono stato bravo a variare il gioco, andando a rete e chiudendolo nell’angolo del dritto. Sono contento perché dopo l’Australia non avevo giocato tanto in singolo, ma adesso sto ritrovando continuità. Con Guinard sarà dura perché lui è in grande fiducia, da parte mia cercherò di fare il mio gioco e di andargli a rete non appena posso. Stasera con mio padre (che è anche il coach, ndr) studierò un po’ delle sue partite e prepareremo il piano di battaglia (ride, ndr)’.

Sarà Flavio Cobolli a fare compagnia a Vavassori nei quarti di finale. Il tennista romano non ha avuto alcun riguardo per i croati padroni di casa: all’esordio non ha lasciato scampo al forte Nino Serdarusic (n.207 ATP), andando a vincere in rimonta 1-6 6-4 6-1. Poi ha battuto il 16enne Dino Prizmic (n.1431 ATP, ragazzo di talento ma un po’ acerbo), sempre in rimonta (2-6 7-5 6-2), dopo essersi trovato nel secondo set a due palle dalla sconfitta. Adesso deve affrontare lo spagnolo Eduard Esteve Lobato (n.300 ATP) in un quarto di finale dove l’azzurro si fa leggermente preferire.

Si diceva di Gianluca Mager che purtroppo non onora la sua prima testa di serie e si fa sorprendere dal croato Duje Ajdukovic (n.255 ATP) che non è un fenomeno però consolida la sua fama di ammazza italiani (non a caso al secondo turno eliminerà anche Lorenzo Giustino). Fuori a sorpresa pure Franco Agamenone che sembra aver esaurito la sua spinta propulsiva e deve cedere il passo allo spagnolo Carlos Sanchez Jover (n.517 ATP) col punteggio di 6-4 0-6 6-1. L’italo-argentino, dopo aver vissuto sei mesi da sogno, pare alla ricerca di un assestamento nella nuova realtà che lo vede testa di serie nei Challenger quando fino a poco tempo fa giocava le qualificazioni nei Futures. Fuori all’esordio anche Matteo Arnaldi, Giulio Zeppieri e Riccardo Balzerani, mentre passa un turno Raul Brancaccio che deve poi cedere allo spagnolo Eduard Esteve Lobato.

Al Challenger 90 di Lille (cemento indoor) male i tre italiani in gara, a partire da Andrea Arnaboldi che contro Gregoire Barrere non conferma l’unico precedente, a lui favorevole,  (Parma, novembre 2020) e perde con un secco 6-3 6-1. Eliminato anche Luca Nardi che viene rimontato dal 18enne (di sei mesi più giovane del pesarese) francese Sean Cuenin (n.826 ATP) 3-6 6-3 6-3. Fuori nelle qualificazioni Luca Potenza che nulla può contro la potenza di Laurent Lokoli 6-4 7-5.