ATP Miami: l’airone Tsitsipas torna a volare, Brooksby ruggisce ancora

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ATP Miami: l’airone Tsitsipas torna a volare, Brooksby ruggisce ancora

Delude Popyrin, asfaltato da Cilic. Per Marin adesso il terribile Carlos Alcaraz. Per Tsitsipas, che al prossimo incontro affronterà De Minaur, vittoria alla distanza su un grande Wolf per due set. Brooksby annichilisce Basilashvili, adesso gli tocca l’esperto Bautista

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Stefanos Tsitsipas - Miami 2022 (foto Twitter @miamiopen)
 

[3] S. Tsitsipas b. J-J. Wolf 6-4 (5)6-7 6-1

Torna al successo il n. 5 delle classifiche, Stefanos Tsitsipas, che si riscatta dopo la cocente delusione patita nella sconfitta al terzo turno del BNP Paribas Open per mano di Booksby. Lo fa in modo convincente, avendo la meglio su un giocatore molto in forma, reduce da 9 vittorie nelle ultime 12 partite disputate. Si sta parlando di Jeffrey John Wolf (n. 167 del mondo); il quale dopo aver centrato l’accesso al main-draw e superato il primo turno contro il francese Gaston, prima di essere estromesso da Bautista Agut a Indian Wells; si è regalato una grande settimana al Challenger di Phoenix arrendendosi solamente in finale al connazionale Denis Kudla. La prima sfida tra i Stefanos e J-J si è consumata recentemente, andata in scena solamente qualche settimana fa sul cemento all’aperto di Acapulco. Quell’incontro nel secondo turno del torneo messicano fu un’autentica passeggiata per il greco che concesse soltanto un game all’avversario (6-1 6-0). Oggi, invece, la partita anche visto il momento di fiducia che stava affrontando Wolf è stata molto più complessa per l’ateniese. Stefanos, alla fine però, è riuscito ad uscirne vincitore dopo che le lancette dell’orologio del centrale (lo Stadium) dell’impianto del Miami Gardens avevano appena toccato quota 2ore e tre minuti di gioco. Match dall’andamento abbastanza particolare e poco lineare. I primi due set sono stati caratterizzati da un grande equilibrio, con i servizi molto costanti e precisi. Non a caso la prima frazione ha portato in dote una sola palla break, che si è poi rivelata decisiva per le sorti del parziale. Infatti essa si è materializzata nel decimo gioco, nel quale Wolf serviva per prolungare l’incontro. Lo statunitense si è fatto rimontare dal 30-15, offrendo così la prima possibilità in ribattuta della partita. Tsitsipas, non si è fatto pregare e al primo break point della sfida ha messo in cascina il set d’apertura per 6-4 dopo 37 minuti.

Il secondo set ha seguito lo stesso copione del primo, con la differenza che nella prima metà della frazione i due tennisti si sono scambiati un break. Il 23enne, originario dell’Ohio, è riuscito a resettare immediatamente l’esito del primo set e a reagire veementemente andando a breakkare subito Tsitsi. Purtroppo per lui, ha sprecato sciaguratamente il vantaggio facendosi contro-breakkare nel sesto game. A questo punto si è proseguito nuovamente on serve, sino a giungere il tie-break; non prima però di aver potuto ammirare un colpo eccezionale, poco ortodosso e incredibilmente sorprendente (non si vede quasi mai nel circuito). Sul 5-5, 30-15 servizio per il greco; va in atto uno scambio da 10 colpi con Tsitsipas che attacca attraverso un ottimo rovescio incrociato stretto in controbalzo, seguito da una presa della rete in controntempo. Ma su questa palla bassa il “lupo USA” si supera, arrivando in spaccata in open-stance; è qui che accade quello che non ti aspetteresti mai. L’americano infatti non esegue il consueto rovescio, bensì cambia mano e tira un siluro lungoriga di diritto, che trapassa l’ateniese a rete, con la mano non dominante (ovvero la sinistra, lui è destro). Chapeau e applausi scroscianti dalle tribune. Si arriva dunque al gioco decisivo con Wolf in uno stato d’animo galvanizzante; nonostante ciò è la tds n. 3 del torneo a partire forte. Dopo essere andato rapidamente avanti di un mini-break (2-0), é però Tsitsipas questa volta a sprecare malamente e a riconsegnare la parità al suo avversario, per poi cedere il parziale subendo un secondo mini-break nel dodicesimo punto. J-J, però è crollato totalmente, e anche un po’ inspiegabilmente, nella frazione decisiva; che si è sviluppata su binari decisamente opposti rispetto alle prime due. Certamente lo statunitense ha pagato lo sforzo fisico e mentale profuso per recupere dallo svantaggio del secondo set e del gioco decisivo; ma probabilmente è stato anche influenzato negativamente dalla vittoria del secondo parziale, che come accade molto frequentemente in questi casi, porta ad avere un calo fisiologico a livello di concentrazione sulla presa del match agli inizi del successivo set.

Infatti, Wolf praticamente termina la sua partita dopo il 7-6(5) in suo favore, perdendo per quattro volte su quattro la battuta nei suoi turni di servizio del terzo set e rendendo vano il recupero di uno dei due break iniziali sul 3-0 per Stefanos. Servizi, che di conseguenza come mostra il tracciato percorso dal set finale, hanno perso completamente l’efficacia avuta nella prima parte di gara. Ovviamente ciò vale prevalentemente per l’americano, l’ex n.3 del mondo infatti chiude il suo incontro con la doppia cifra negli ace (10), il 74% di prime in campo e il 68% di punti vinti con essa. Bene anche la seconda, con cui raccoglie il 60%. Per Wolf 7 ace, ma anche 4 doppi falli, il 70% di prime in campo, il 61% di realizzazione ed il 44% con la seconda palla (che ha determinato nei momenti cruciali dell’incontro, 12/27). Al terzo turno per Tsitsipas, ci sarà il demone De Minaur. Il bilancio delle sfide precedenti ha dell’incredibile, se ci considera che l’australiano ha un best ranking di n. 15 e oggi è pur sempre un top 30 (n. 28 ATP). Ma i risultati parlano chiaro e non possono che confortare l’airone greco: 9 vittorie in altrettanti confronti per Tsitsi. L’ultimo quest’anno nei quarti di finale dell’ATP 500 di Rotterdam (6-4 6-4).

J. Brooksby b. [18] N. Basilashvili 6-3 6-1

Come quarto match sul Court 1; (quarto campo per importanza dell’Hard Rock Stadium) uno di fronte all’altro la tds n. 18 del seeding, nonché n. 20 del mondo Nikoloz Basilashvili e il Next Gen Jenson Brooksby, numero 39 ATP. Partita dominata dal 21enne di Sacramento, che proveniva da un ottimo torneo in California dove si era arreso in ottavi al campione dell’edizione 2021 Norrie dopo aver eliminato Tsitsipas nel turno precedente e dall’esordio vincente in Florida tra mille polemiche contro Coria, che demolisce il georgiano con il punteggio di 6-3 6-1 in un’ora e undici minuti di gioco. Due tennisti che hanno in comune in questo inizio di 2022, il raggiungimento di una finale ATP – Brooksby sconfitto nell’atto conclusivo del 250 di Dallas da Opelka e Basilashvili superato da Baustista Agut nell’ultimo atto del 250 di Doha. Nonostante il giovane americano frequenti ancora da relativamente poco tempo il circuito, questo era il loro terzo confronto diretto. La crescita negli ultimi mesi di Jenson, dopo essersi ripreso anche da una lunga convalescenza per infortunio, é sotto gli occhi di tutti e si evince proprio dal resoconto degli scontri diretti in relazione a questa nuova sfida tra i due : vittoria 3 set a 1 di Basilashivili al secondo turno degli Us Open 2019; affermazione in rimonta del 30enne di Tbilisi sempre in un secondo round al Masters 1000 di Toronto 2021 (2-6 6-0 6-4). L’incontro odierno ha fornito, invece, tutt’altro esito in una partita senza storia in favore del più giovane in campo. Il vero momento di svolta del primo parziale, ma in realtà dell’interno match, è stato il secondo gioco in cui Brooksby è riuscito a portare a casa il suo primo turno di battuta dopo un game maratona (20 punti giocati); nel quale ha dovuto anche fronteggiare la prima palla break della partita. Cancellata l’opportunità e scampato il pericolo, il n. 39 del ranking ha trovato lui poi l’allungo decisivo della prima frazione nel quinto game (break a 15) alla sua prima chance. Il tennista a stelle e strisce ha ulteriormente rimpolpato il proprio vantaggio, centrando il doppio break sul 5-3 quando il georgiano serviva per prolungare il set. 6-3 dopo 39 minuti per Brooksby. L’incontro sostanzialmente si conclude qui.

In apertura di seconda frazione, infatti, la nuova promessa del tennis americano scappa via con un parziale da 4 giochi, issandosi sul 4-0. Nel game che segue, ha il primo vero passaggio a vuoto della sua partita, conseguenza anche di un piccolo e comprensibile (visto il punteggio) calo di attenzione. Poco male per il finalista del torneo di Dallas, il quale nel gioco successivo si riprende il doppio break ai vantaggi (breakkando per la quinta volta il proprio avversario) per poi certificare il suo passaggio al terzo turno del Miami Open 2022; dove fronteggerà il n. 17 del ranking e tds n. 15 del tabellone, l’iberico Roberto Bautista Agut. Ottime statistiche con il fondamentale d’inizio gioco per Jenson, a sigillare una prestazione d’antonomasia: 5 ace, il 63% di prime in campo, l’84% di realizzazione (31/38). Con la seconda, fa abbassare leggermente i suoi standard, ottenendo “solo” il 41%, ma il georgiano fa peggio con un misero 25% (4/16).

[21] M. Cilic b. A. Popyrin 6-0 6-3

In chiusura di programma, sempre sul Court 1 dopo il match tra Brooksby e Basilashvili, sono scesi in campo la tds n. 21 Marin Cilic (n. 23 delle classifiche) e l’australiano, n. 92 del ranking, Alexei Popyrin. Un solo precedente che faceva ben sperare Alexei e gli rievocava dolci ricordi; semifinale dell’ATP 250 di Singapore nel 2021 vinta dall’australiano con un doppio tie-break (che poi nel match successivo avrebbe vinto il suo primo titolo nel circuito maggiore, alla sua prima finale, in rimonta su Bublik). Partita che vedeva protagonisti due grandi battitori; l’incontro però è stato a senso unico con, da un lato il tennista aussie che si è fatto strappare la battuta per quattro volte e dall’altro invece l’ex n. 3 della classifica mondiale che non ha concesso nemmeno una palla break in tutta la partita . I numeri al servizio confermano la supremazia del vincitore dello Us Open 2014; che fa registrare il 68% di prime in campo e l’86% di concretizzazione. Inoltre il nativo di Medjugorje ha piazzato anche 6 ace; ma il dato più disarmante che ha di fatto poi decretato l’effettiva differenza tra i due giocatori quest’oggi è stato il rendimento con la seconda. Mentre Marin ha raccolto un discreto 54% di trasformazione; il 22enne di Sydney si è fermato ad un indecente 13% (1/8).

Dopo il bagel del primo set, il conto aperto del 33enne croato ha continuato imperterrito la sua marcia anche nella seconda frazione; portando a 9 i game vinti consecutivamente. Finalmente nel quarto gioco del secondo set Popyrin è riuscito a sbloccarsi, vincendo il primo game del match. Ma è stato solo un colpo di coda per mantenere quantomeno intatto l’orgoglio. Cilic, infatti, ha amministrato con sapienza il break di vantaggio fino alla fine e ha concluso la partita in meno di un’ora (poco più che un allenamento). Alexei conferma il periodo non brillante, con la sconfitta odierna sono 4 ko nelle ultime cinque partite, con l’unico successo all’esordio a Miami contro il nostro Musetti. Inoltre se si allarga la prospettiva all’intera prima parte di stagione, ci si accorge che Popyrin ha raccolto solo 4 vittorie al pari di 11 sconfitte in questo 2022. Questa doveva essere la stagione della definitiva esplosione dell’australiano, dotato di un gioco molto potente, che ben si adatta al tennis moderno; ma fino ad ora la sua annata è stata alquanto deludente. Ad attendere il tre volte finalista nei tornei del Grande Slam ai sedicesimi di finale, ci sarà il terribile Carlitos dalla Spagna, Alcaraz. Un solo faccia a faccia, seppur consumatosi su un’altra superfice e prima dell’exploit di Carlos agli Us Open, al primo turno dell’ATP 250 di Estoril lo scorso anno (terra battuta); vittoria comunque sofferta in tre set per Cilic con lo score di 6-3 1-6 6-4.

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