ATP Miami, Medvedev: "Voglio tornare assolutamente in vetta"

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ATP Miami, Medvedev: “Voglio tornare assolutamente in vetta”

Il russo Medvedev dopo il successo contro Andy Murray: “Servire bene è stata la chiave. Mi piace la posizione di favorito”

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Medvedev Indian Wells 2022
 

Novanta minuti è durato il match di esordio di Daniil Medvedev che pur non giocando particolarmente bene, come descritto dal nostro inviato Marco Lorenzoni, ha superato in due set l’ostacolo rappresentato dallo scozzese Andy Murray.

Il russo ha espresso soddisfazione per il successo portato a casa senza concedere una sola occasione a Murray di strappare il servizio: “Ho giocato abbastanza bene. Giocare contro Andy non è mai facile. Sì, forse è un po’ meno forte di quando vinceva gli Slam e, ovviamente, di quando era il n. 1 al mondo, eppure negli ultimi anni abbiamo visto tante partite difficili, tante belle vittorie da parte sua. Ha giocato anche una finale quest’anno [sconfitto da Karatsev all’ATP 250 di Sidney], quindi sapevo che dovevo dare il meglio di me e devo aspettarmi un ottimo livello di gioco tennis da parte sua. Ho servito bene e penso che sia stata una delle chiavi di oggi. Non ho concesso nessuna palla break”.

Sull’importanza del servizio e la sua efficacia: “Può dipendere da tante cose. Superficie ovviamente, così come le condizioni meteo. A volte se la superficie è lenta e fa freddo ed è pure un po’ ventoso, il servizio sarà un po’ meno importante. In fondo si tratta di essere in grado di rubare il servizio all’avversario il maggior numero di volte possibile, così puoi anche avere qualche passaggio a vuoto. Mi ricordo di alcune partite nei tornei del Grande Slam, non ho intenzione di dire quali, nelle quali ero in difficoltà. Tenendo il mio servizio, sono riuscito a recuperare alcune partite difficili. Si tratta del colpo che mi ha aiutato a salvarmi. Penso che il servizio sia probabilmente il colpo più importante nel tennis.”

L’ostacolo al terzo turno, lo spagnolo Pedro Martinez, sulla carta sembrerebbe più abbordabile del match di esordio: “Non ho visto la sua partita, perché stavano giocando [Martinez e Garin] proprio quando io ho finito. Ho visto solo il risultato finale. In realtà l’ho affrontato una o due volte a livello Juniores. Credo anche una volta a livello pro agli Australian Open [2020, match di secondo turno vinto da Medvedev in tre set, ndr]. Quindi so come gioca. È davvero un bravo ragazzo, sta scalando le classifiche e migliorando il suo tennis, mi piace. Parlerò con il mio allenatore, come faccio sempre, per vedere che tipo di tattica usare, ma la cosa più importante è servire bene, giocare bene

Medvedev che ha gli occhi di tutti su di sé complici le assenze di Djokovic e di Nadal: “Sicuramente chi gioca contro di me ha una motivazione in più, perché per alcuni di loro potrebbe essere la più grande vittoria della loro stagione o della carriera. Questo da loro una motivazione extra. Allo stesso tempo, chi si trova in alto nel ranking gioca sin dal primo punto con un livello di intensità così alta da mettere in difficoltà l’avversario meno quotato. Mi piace essere nella posizione in cui mi trovo [quella da favorito]. Certamente hai più pressione, perché le persone e te stesso si aspettano molto da te. All’inizio della mia carriera ero davvero felice quando raggiungevo per la prima volta il terzo turno di un Masters 1000, ora voglio ottenere di più.”

Uno degli aspetti tecnici del match è stato il frequente utilizzo dello slice da parte di Murray: “Dipende molto da chi lo gioca, ad esempio penso che Thiem abbia davvero un ottimo slice e mi ricordo che dopo avermi battuto allo US Open disse che era stata una delle chiavi della sua vittoria. Dominic ha uno dei migliori slice al mondo e non è facile per me. Oggi penso di esser stato in grado di rispondere bene a ogni accorgimento che Andy provava, sicuramente ha provato a tagliare il rovescio per mettermi in difficoltà ma penso di aver fatto un buon lavoro.

Sul suo regno da numero 1 durato solo due settimane: “Voglio assolutamente tornare in vetta. È stato bello raggiungere il numero 1, è qualcosa che nessuno può togliermi. Nessuno potrà dire ma sei stato in vetta solo per due settimane, ma io l’ho raggiunto. Tantissimi grandi giocatori, leggende del nostro sport non lo sono mai stati, quindi ne sono felice. Ma sicuramente quando ho perso il numero 1, non giocando bene a Indian Wells, ho detto si torna al campo di allenamento. Devo raggiungere le semifinali a Miami per riaverlo, devo provarci. Preparo sempre un torneo, partita per partita, quindi per esempio non sto pensando alle semifinali. Mi concentrerò sulla sfida contro Pedro, ma sicuramente ho molte motivazioni per provare a ritornare al numero 1. Ritornando in vetta raggiungendo le semifinali, mi darà più motivazioni per provare a vincere il torneo, perché in questo modo conquisterò 700 punti in più rispetto alle semifinali e ci sarà un divario più grande [tra me il numero 2].”

Il tabellone maschile completo di Miami

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