WTA Miami: è pioggia di ritiri. Da Azarenka a Giorgi, la situazione aggiornata

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WTA Miami: è pioggia di ritiri. Da Azarenka a Giorgi, la situazione aggiornata

Non si può negare che le temperature alte stiano condizionando l’andamento del torneo in Florida: ma non si può parlare di record…

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Vika Azarenka - Roland Garros 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

“Ne resterà soltanto uno!”, la famosissima citazione del film “Highlander” sembra essere lo slogan più azzeccato per questo torneo di Miami, falcidiato da infortuni e ritiri preventivi da parte delle tenniste presenti in tabellone. Diventa quasi impossibile stare dietro a tutti gli accadimenti di questi giorni, alcuni dei quali hanno visto coinvolta la nostra Lucia Bronzetti, ma tracciando un rapido sommario siamo arrivati ad un totale di 16 (!) match incompleti o nemmeno iniziati.

Le prime a lanciare il trend sono state Kaja Juvan e Dayana Yastremska nel loro primo match di qualificazione, dove entrambe erano sotto di un set e un break. La situazione nel tabellone principale non è certo migliorata, come testimoniano i ritiri a match ancora in corso di Caroline Garcia (vittima della famosa scavigliata), Viktorija Azarenka (della quale abbiamo già parlato) e Katerina Siniakova tra le altre. Per non parlare di chi non si è nemmeno presentata ai nastri di partenza, annunciando il forfait poco prima dell’inizio delle gare come l’azzurra Camila Giorgi, Simona Halep o Garbine Muguruza. Di certo le condizioni climatiche sono tutt’altro che favorevoli in questi giorni, con il caldo estremo e un alto tasso d’umidità a farla da padrone, per cui non saremmo sorpresi di dover aggiungere altri nomi in coda alla sfortunata lista di un torneo che dal canto suo ha sempre fatto i conti anche con il fatto di arrivare subito dopo un altro evento impegnativo come Indian Wells.

Per chi si stesse domandando se tutto ciò costituisca un record nel mondo del tennis, dobbiamo ricordare la storica edizione del 1968 del Roland Garros: storica perché da un lato si trattava del primo torneo in assoluto dell’era Open, e dall’altro perché i match non disputati sono stati addirittura 31. Un vero e proprio esodo di massa dal torneo provocato dal famigerato “Maggio francese”, movimento di rivolta nato dagli studenti parigini, i quali ben presto trascinarono con sé l’intera popolazione francese. Per la fredda cronaca, a vincere il torneo fu Nancy Richey. Una situazione per certi versi simile e più moderna si è verificata agli Australian Open del 2006, dove la vincitrice Amelie Mauresmo ha avuto modo di beneficiare dei ritiri di tre delle sue avversarie: e la finale? Nemmeno a dirlo, fu anche quella una partita monca, infatti Justine Henin si ritirò mentre era sotto nel punteggio di un set e un break.

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