WTA Miami, Naomi Osaka ritrova una finale: "Giocare senza pressione mi aiuta"

Interviste

WTA Miami, Naomi Osaka ritrova una finale: “Giocare senza pressione mi aiuta”

La conferenza della giapponese tra risate e analisi: “La gente mi dice bentornata, ma io non sono mai andata via”

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Naomi Osaka – WTA Indian Wells 2022 (foto via Twitter @BNPPARIBASOPEN)
 

Per Naomi Osaka una finale a livello WTA 1000 mancava dal 29 agosto 2020 a Cincinnati, quando diede forfait prima del match contro Azarenka. Una finale nel circuito per la giapponese mancava invece dal 20 febbraio 2021: 6-3 6-4 inflitto a Jennifer Brady e vittoria degli Australian Open. Dopo un anno con tribolazioni di vario genere, ora Naomi sembra finalmente aver ritrovato il suo tennis migliore e a Miami è tornata in finale. E, nella conferenza post gara, molto in bilico tra il serio e il faceto, a stento contiene la sua gioia, pur offrendo sempre uno spunto di riflessione (come capitato ad Indian Wells): “Quello che sto onestamente pensando ora è come portare cibo coreano Uber Eats a casa mia. Tornando al tennis, sono molto felice. Sapevo che sarebbe stata dura oggi, quindi sono contenta di essere riuscita a farcela. So che non ho chiuso la prima volta, quindi sono contenta di essere stata in grado di farlo la seconda. Molte persone mi hanno detto, sei tornata, e cose del genere. Ma ad essere onesta, non mi sento come se fossi mai andata via. Come se non avessi giocato le partite. Ci sono state alcune situazioni in cui ho perso, ma ho giocato buone partite per tutto il tempo. Capisco perché coloro che non guardano il tennis la pensino in questo modo, perché non sono classificata dove pensano che dovrei essere. Ma non credo che ci sia una giocatrice al mondo che vuole giocare con me al primo turno. Ma sì, penso che a volte mi sento sopraffatta dai miei pensieri, in questo caso particolare, è perché non sono stato in finale per un po’, o immagino in un grande torneo come questo da un po’. Quindi stavo solo pensando troppo al futuro. Ecco perché ho perso il primo turno di servizio in cui ho provato a chiudere. Ma, sì, sento che è solo questione di abituarsi e tornare al ritmo delle cose“.

E dire che la vittoria di oggi non è arrivata con una giocatrice anonima, ma con una delle migliori ribattitrici del circuito, che più riesce a spostare le avversarie, e cioè Belinda Bencic. Un match complicato in tre set, dove certo non era scontato che la giapponese riuscisse a cavarsela (specie dopo aver perso il primo parziale), come lei stessa sa: “Ad essere onesta, non penso di aver avuto un cambio di passo oggi. Lei stava giocando molto bene. Penso che nel secondo set mi sono solo detta, tipo, ascolta, se ti batte, è come se qualcuno dovesse portarti fuori dal campo in barella, perché lotterai per tutto. Penso solo di aver avuto opportunità e sono stata in grado di vederle come tali, e quindi in grado di spingermi oltre. Sono onestamente contenta che questa sia stata una partita così difficile, perché, sento che ho imparato molto da oggi. In un certo senso voglio guardare i filmati delle sue risposte di rovescio, perché sono state davvero buone oggi“.

Una vittoria che per Osaka è ancora più dolce, dato che Bencic era avanti 4-1 nei precedenti prima del match, con due vittorie arrivate quando Naomi difendeva il titolo a Indian Wells e US Open del 2019: “Sto pensando alle volte in cui mi sono sentita in preda al panico contro di lei, avendoci giocato contro un paio di volte e apparentemente tutte in momenti importanti. Come agli US Open, dove stavo difendendo il titolo quell’anno. O a Indian Wells. Mi sono sempre sentita come in un tunnel, con il respiro corto tutto il tempo, perché pensavo sempre “devo vincere questa partita”. Penso che oggi sia stata l’unica volta in cui sono entrata in partita senza pensare che dovevo vincere la partita ma che volevo vincere. Penso che il cambiamento di mentalità sia molto importante. Sì, è difficile giocare sapendo che devi vincere la partita. Direi ad esempio che, se dovessi parlare di me, diresti che il mio servizio e il mio diritto sono i miei due più grandi punti di forza. Lei ha delle risposte al servizio davvero sorprendenti, quindi questo mi mette immediatamente sotto pressione e mi mette in una posizione molto scomoda che non mi piace molto. Poi è subito aggressiva dalla prima palla, ma la sua palla non è pesante. Quindi il mio gioco di gambe devo regolarlo molto, perché non c’è letteralmente nessun altro giocatore che giochi come lei.

Non potevano poi mancare, per chiudere l’intervista, un paio di domande sulla numero 1 che è andata via e la nuova regina appena incoronata, Iga Swiatek, che sarà anche l’avversaria della giapponese in finale: “Mi ricordo di aver giocato contro Iga a Toronto per la prima volta, e il mio pensiero immediato è stato: wow, questa ragazza è davvero atletica, sta scivolando dappertutto. Sì, penso che sia davvero incredibile vedere fino a che punto è arrivata. È così motivata. È semplicemente incredibile vedere che è ancora in questo torneo e sta ancora combattendo, e presto sarà la numero 1, o già lo è. È davvero bello per lei” Le parole su Ashleigh Barty, ovviamente, racchiudono anche un po’ di magone, dato che forse il ritiro dell’australiana ci ha privato di una delle rivalità più interessanti che avrebbero potuto esserci nella storia recente del tennis femminile, quella tra Ash e Naomi: “Ad essere onesta, non penso che sia un bene per me, Lei è qualcuno che ho davvero rispettato e ammirato. Mi piace davvero dire che non c’è nessuno che possa dire qualcosa di negativo su di lei. Tutti l’hanno davvero amata. Pensavo che fosse la numero 1 più ideale. Ma non sai mai cosa sta succedendo dietro le quinte, quindi sono sicura che quel tipo di dedizione ha avuto un impatto su di lei. Ma sì, sento che le cose accadono per una ragione, e non lo so, non possiamo che continuare ad andare avanti. Probabilmente il suo ritiro è un male per il tennis“.

Il tabellone femminile completo di Miami

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