Boris Becker al processo: "Vorrei avere ancora i trofei per mostrarli ai miei figli"

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Boris Becker al processo: “Vorrei avere ancora i trofei per mostrarli ai miei figli”

Emergono alcune dichiarazioni dal processo che ha coinvolto l’ex tennista tedesco a Londra. Rischia fino a 7 anni di carcere

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Boris Becker - Wimbledon 1985
 

Boris Becker è recentemente finito sotto processo a Londra per aver mancato la consegna di diverse proprietà, tra le quali due dei tre Wimbledon vinti, i due Australian Open del 1991 e 1996 e la medaglia d’oro olimpica del 1992. È l’ultimo capitolo della triste storia dell’ex campione tedesco, che nel giugno del 2017 dichiarò la bancarotta e due anni dopo fu costretto a mettere all’asta i suoi trofei. Secondo quanto riporta la stampa britannica e l’AFP, Becker avrebbe dichiarato in tribunale che “consegnerebbe i suoi trofei domani, se solo sapesse dove fossero”. Il suo primo Slam lo vinse a Church Road nel 1985, primo di 6 Major messi in bacheca. Questi e tanti altri cimeli della sua celebre carriera non sono più in suo possesso, venduti per colmare l’enorme debito scavato negli anni.

Le parole estrapolate dal processo, raccontano di un Becker stressato e provato, che ha continuato a parlare in questi termini dei ricordi della sua carriera: “Per il giocatore conta più di ogni altra cosa vincere il titolo. Quando stai giocando non pensi tanto al trofeo in sé”. Tuttavia ha comunque aggiunto che vorrebbe avere con sé ancora le coppe a cui da giocatore non dava peso, questo “almeno per mostrarli ai miei figli”. Ha però voluto comunque scherzare sui trofei: “L’Australian Open è un grande torneo da vincere, però ciò che puoi tenere in cambio è così piccolo” e ha mimato con le mani le dimensioni della coppa che i vincitori ricevono dal torneo dopo aver dato indietro il Norman Brookes trophy. “È il più piccolo tra i trofei e infatti noi giocatori scherzavamo spesso su questo”.

Qualora Becker fosse ritenuto colpevole in tribunale, rischierebbe fino a sette anni di carcere. Oltre alle proprietà sopra citate, l’ex tennista ed ex coach di Nole Djokovic è anche accusato di aver nascosto 2.3 milioni di dollari oltre ad averne trasferite centinaia di migliaia su altri conti, incluso quello della sua ex moglie Barbara e dalla moglie da cui si è separato, Lily.

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