Pronostici azzurri al vento per Sonego, Musetti e Sinner sognando interviste e conferenze stampa più interessanti

Editoriali del Direttore

Pronostici azzurri al vento per Sonego, Musetti e Sinner sognando interviste e conferenze stampa più interessanti

Gli sfoghi e di Nicola Pietrangeli. Un Jannik Sinner che passa da un acciacco all’altro, ma non si dice preoccupato e…non ti fa capire nulla

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Jannik Sinner - Montecarlo 2022 (foto Roberto Dell' Olivo)
 

Due italiani in  campo questo lunedì, entrambi vittoriosi, entrambi in 3 set sia Fognini con Rinderknech, sia Sinner con Coric, entrambi senza troppo convincere, entrambi che credevo fossero a rischio nel terzo visto che avevano perso il secondo giocando maluccio, e tre in campo al Country Club, questo martedì: Sonego alle 11 con Ivashka, Musetti con Paire nel secondo match sul centrale (dopo un Evans- Bonzi per il quale non mi sarei svegliato presto…se non fosse che Sonego-Ivashka mi ha fregato), e di nuovo Fognini ultimo match del giorno sul Centrale contro Tsitsipas nello scontro fra gli ultimi due trionfatori del Rolex Masters 1000 di Montecarlo.

Gli organizzatori non hanno certo fatto un gran favore a Fognini, 35 anni a maggio, a rimetterlo in campo con poco più di 24 ore di stop dal suo match – subito dopo un Djokovic-Fokina che potrebbe anche rappresentare una discreta incognita perché Djokovic gioca appena il suo quarto match in 4 mesi –  ma d’altra parte non far giocare Tsitsipas prima di mercoledì avrebbe voluto dire che in caso di approdo alla finale il greco avrebbe dovuto giocare per cinque giorni di fila.

Se questo torneo si fosse giocato al Foro Italico invece che a Roquebrune forse il comitato organizzatore si sarebbe comportato in modo diverso. Ricordo che per anni a Roma quando si doveva proteggere al meglio le chances di Pietrangeli prima, di Panatta poi, e via via tutti gli altri, si faceva di tutto.

Ci sono stati anche tempi, e li ricordo bene, in cui i sorteggi non erano proprio… cristallini. Se si poteva dare una mano ai “nostri” la si dava.

Una volta venne fuori un sorteggio disastroso per Panatta a Milano e il direttore del torneo Carlo della Vida che era presente sentendo estrarre il nome di un terribile avversario esclamò: “Ma non è possibile!”. E lo disse con tale veemenza che il poveretto incaricato del sorteggio si spaventò a tal punto che preso alla sprovvista ributtò immediatamente il numerino nel sacchetto. E ne estrasse un altro. Molto più abbordabile. Una scena indimenticabile.

Bei tempi? Forse no, ma più divertenti di certo!

Quando un anno perfino a Roma, dove si erano inventati le palline ghiacciate da tirar su per individuare gli avversari da pescare per i nostri, si decise che non era più il caso di fare figure cacine perché oramai ci si era rovinati la reputazione a livello mondiale, accadde che Panatta venisse sorteggiato al primo turno contro il campione del Foro dell’anno precedente (Gerulaitis)…che però arrivò in condizioni del tutto diverse rispetto all’anno precedente. Anche perchè pensarono bene di metterlo in campo all’indomani del suo arrivo _ non ricordo se d’Oltre Oceano o meno – e fu Panatta a vincere: 7-6,7-5. Come dire: ad essere onesti talvolta si viene premiati.

Gerulaitis aveva vinto l’edizione del 1977, battendo in finale Tonino Zugarelli 76 al quarto set e intascando la bellezza di 21.000 dollari di primo premio. Eh sì, i tempi sono un po’ cambiati, come mi diceva anche ieri Nicola Pietrangeli nel pronunciare la solita invettiva diretta a chi enfatizza soltanto i risultati e i record del tennis open…”Eh proprio così, come se quelli che sono arrivati prima e da chi li ha preceduti non contassero nulla! L’altro giorno ho letto che ci si congratulava con Fabio Fognini perché aveva vinto una partita più di Panatta (392 battendo Andujar a Indian Wells, mentre Panatta si era fermato a quota 391; nota di Ubs) e leggevo ovunque che quindi Fognini era il tennista italiano più vincente di sempre…Peccato che io di partite ne abbia vinte oltre 700…anche se non le ho contate tutte! Così come tutti a sottolineare l’exploit di quel tennista italiano che ha vinto due tornei di fila (non so se Nicola pensava a Fognini nel 2013, Stoccarda e Amburgo; oppure a Sinner che a cavallo del 2020 e del 2021 vinse i due tornei di Sofia e Melbourne Atp 250), quando io ne ho vinti  5 di fila!”.

-Vabbè dai Nicola, erano altri tempi, te i primi turni li vincevi a spasso. Passeggiavi. Mica come oggi che se un top-ten gioca un 20% meno bene del solito va sotto con uno che è n.100!-

Ma non sarà mica colpa mia – quasi si arrabbia – …come non è colpa mia se oggi chi entra in un tabellone di Slam guadagna 40.000 euro!. Certo che è più forte e più professionista di allora…ma anche tu Ubaldo hai scritto che Panatta è stato nel mondo più forte di me, ma vuoi mettere chi ha vinto di più e più a lungo?”.

Non è proprio così che avevo scritto, in realtà. Anche se il titolo – che è probabilmente la sola cosa che Nicola aveva letto – forse aveva accentuato il contenuto. Avevo invece scritto che Panatta aveva vinto una sola volta Parigi contro le due di Nick, ma anche che nel 1976 c’erano al Roland Garros tutti i più forti tennisti del mondo, mentre quando Pietrangeli aveva vinto i suoi Internazionali di Francia, tanti fortissimi professionisti della troupe Kramer dell’epoca(Gonzales, Rosewall, Hoad, Sedgman e altri) non c’erano.

Vabbè, con il vecchio e simpatico Nick (“Mi basta sentire parlare del tennis Open che mi girano le palle!”) è inutile cercare di controbattere.

Ma torno…ab ovo, dopo queste divagazioni …”storiche” tipiche dei vecchi cronisti che ricordano molto meglio fatti e aneddoti d’antan, piuttosto che cose da…memoria breve. E’ l’età e mi scuserete.

In questo momento penso che sottoscriverei due vittorie azzurre sui 3 incontri di questo martedì. Voi no? Se io dicessi che temo lo 0-3 mi dareste del menagramo. In teoria il n.21 del mondo Sonego dovrebbe battere Ivashka, n.42, ma insomma non è che il bielorusso sia troppo scarso sulla terra rossa: lo scorso anno è andato in semifinale a Monaco di Baviera dopo aver battuto nei quarti Zverev che giocava in casa. Ok Sasha è di Amburgo, ma insomma in Germania è ancora più dura batterlo.

Il suo stato di forma non lo conosco, ma quello di Sonego credo invece di conoscerlo e non è che mi tranquillizzi troppo.

Idem dicasi di Musetti. Come ho scritto già ieri, forse dipende più da Paire. E non solo perché Paire è n.61 e Musetti 83. Lorenzo ha battuto il francese a Miami un anno fa nel loro unico confronto diretto, 6-3, 6-3, senza troppa storia. Molte volte quando Paire perde …non c’è molta storia. E quest’anno il trentaduenne francese ha vinto soltanto due partite su 11, infilando una bella sequenza di sconfitte al primo turno. Per un anno e mezzo era entrato in crisi psicologica perché non riusciva a impegnarsi davanti alle tribune deserte per via del Covid. Prima o poi  si dovrebbe riprendere. Ma la terra rossa non è davvero la sua superficie prediletta. Un anno fa ha perso a Barcellona da Gaio  e a Roma da Travaglia. Avendo anche perso in un paio di mesi anche da Musetti, a Miami come ricordavo, si scrisse che era diventato un benefattore dei tennisti azzurri. Ma qui gioca in casa…e magari troverà le motivazioni più forti per reagire. Un consiglio per chi scommette? Io butto un copeco su Musetti, senza illudermi di passare certamente alla cassa.

Infine Fognini con Tsitsipas. Beh, qui ne scommetterei qualcuno di più. Sul greco. Sì perché a meno che le cose si mettano subito bene per Fabio, mi sa tanto che comincerà a crearsi l’alibi dei suoi quasi 35 anni, della fatica dei tre set di questo lunedì. Insomma onestamente oggi Tsitsipas è fortemente favorito. Più di quanto lo sia Musetti con Paire o Sonego con Ivashka. Ciò detto se Fabio battesse Tsitsipas festeggerei.

Stasera c’è stata la conferenza stampa di Sinner post match con Coric. Non ha detto nulla. Gli ho chiesto se ci fosse da preoccuparsi per il suo prossimo match con Ruusuvuori o Otte, e lui ha detto di no. Ma sarà vero? Dalle conferenze stampa di Sinner, ultimamente, non si cava un ragno dal buco. Mi sembra di tornare ai tempi di Edberg e Becker.

Edberg non ti dava modo di tirar fuori un titolo nemmeno a morire, Becker apriva bocca e te ne dava due o tre, subito. Sinner uguale a Edberg allora? No, secondo me. Edberg non era particolarmente spiritoso o brillante neppure fuori dal campo. Mentre tutti dicono che Sinner quando è con gli amici è giocherellone, ama scherzare. Ma i giornalisti non sono amici. E forse a lui non piacciono tanto. Se gli chiedi su cosa sta lavorando, e magari se ti dà un’idea se lo sta facendo più su una cosa piuttosto che su un’altra, giusto per capire, ti risponde: “Su tante cose, non una sola”. E verrebbe voglia di dirgli: “Ma no, davvero?”. Chissà che avrebbe mai risposto se avessimo osato chiedergli la differenza fra coach Piatti e coach Vagnozzi! Tutt’al più avrebbe risposto che sono bravi tutti e due. Roba da far fermare le rotative. Per stampare un’edizione straordinaria.  

Con le tv Jannik si apre un po’ di più. Forse perché teme meno fraintesi. O forse perché per gli sponsor sono più importanti. Noi poveri scribacchini, nell’assenza completa di qualsiasi supporto da parte di chi dovrebbe cercare di sostenere chi affronta spese non indifferenti per seguire i tornei e queste interviste – leggasi l’ATP – possiamo soltanto registrare a malincuore una discreta indifferenza. Quasi che non contribuissimo, nel nostro piccolo, a promuovere anche noi il tennis e i personaggi del tennis, quando ce ne sono e se ce ne sono. Ma per costruire i personaggi che non sono tipi carismatici come i Becker, i Noah, i Newcombe, gli Agassi (certo più che Sampras), i Djokovic, i Nadal, a volte quando non è troppo neutralsvizzero pure Federer…occorrerebbe che i personaggi ti aiutassero. Secondo me, tranne qualche eccezione, lo fanno abbastanza poco. E all’ATP evidentemente va bene così. E perché allora i giornali, i media in genere, dovrebbero investire soldi per andare a sentire conferenze stampa che sanno di poco o nulla?  Io continuo ad andarci, perché spero sempre che le persone, che gli organismi che stanno loro dietro, capiscano e cambino. Di fatto continuo perché, sebbene vecchiotto, ho ancora l’entusiasmo e la passione d’un ragazzino. Per il giornalismo e il tennis. Che ci volete fare?

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