dal nostro inviato a Barcellona
[5] C. Alcaraz b S. Kwon 6-1 2-6 6-2
Una partita strana, addirittura dai 3 volti, uno per set, nella quale non vi è mai davvero battaglia. Un alternarsi di alti e bassi, soprattutto da parte di Carlos Alcaraz, che alla fine, nonostante tutto, avanza al terzo turno dell’ATP di Barcellona anche se in maniera un po’ schizofrenica. Forse il ragazzo ha preso troppo sul serio le parole del suo allenatore Ferrero che riportava ieri scherzosamente in un’intervista che sarebbe stato contento di vederlo vincere almeno un set. Al prossimo turno, Carlos affronterà Jaume Munar.
Dopo lo psicodramma di Auger Aliassime che riesce per un pelo a salvare la pelle (per lui vittoria in tre set su Carlos Taberner), arriva il turno di Alcaraz, il quale – dopo una interruzione per pioggia – scende in campo molto concentrato e con poca voglia di farsi influenzare dalle condizioni atmosferiche o del campo. Il murciano sembra del tutto cosciente che se non chiude rapidamente la pratica Kwon il rischio concreto è quello di dover giocare due partite, con la ripresa del gioco rinviata a domani se la pioggia dovesse tornare; un motivo più che sufficiente per uscire sparato dai blocchi, piazzando un parziale di 8 punti a 1 per portarsi subito avanti di un break. Il coreano prova a scuotersi ma lo spagnolo non lascia spazio a rimonte, annulla immediatamente la palla del possibile contro break e vola anzi sul 4-0. Il piano tattico del murciano sembra abbastanza chiaro: evitare di scambiare sul rovescio di Kwon, portare subito la massima pressione negli scambi da applicare con il dritto, soprattutto con la soluzione anomala inside in, girando dal lato del rovescio. Il piano funziona a meraviglia e il primo set va in archivio in soli 26 minuti, 6-1 per lo spagnolo. Difficile trovare molto altro da dire con Alcaraz che è semplicemente una belva in campo. Non sappiamo cosa abbia detto Ferrero negli spogliatoi al suo assistito, ma sicuramente ha funzionato.
Secondo set che comincia sulla falsariga del primo, con Carlitos che si prende di forza il break in apertura; quando lascia andare il diritto il ragazzo è uno spettacolo, sembra di vedere un match fra giocatori di categorie differente. Se poi ci aggiungiamo la combinazione legnata di dritto più smorzata felpata c’è poco da aggiungere. Perfino l’allenatore del coreano, pizzicato delle telecamere, finisce per metterla sul ridere. La smorzata nei prossimi match potrebbe essere un fattore importante, come a Miami, torneo nel quale Alcaraz ha utilizzato questo colpo con grande effetto, soprattutto nei match di avvicinamento alla finale, dove il tasso di successo sfiorava il 79%. A questo punto ci troviamo sul 2-0 per il murciano con la sensazione che possiamo già essere in dirittura d’arrivo.
Per fortuna però il ragazzo è umano e regala qualche cosa, fino a concedere il controbreak al coreano che rientra per la prima volta in partita e si porta prima sul 2-2, dando finalmente un po’ di nerbo al proprio gioco e mettendo un po’ di pressione allo spagnolo, soprattutto sul dritto. Ma le sorprese non finiscono qua: fra l’incredulità del pubblico Carlos continua a perdere la misura dei colpi mentre Kwon sale decisamente di livello. Effettivamente si assiste a un set che lascia un po’ tutti senza parole, perchè a partire dal 2-0 secondo set, Kwon piazza un parziale di 6 game consecutive e manda la partita al terzo set. Dire che si è spenta la luce per Alcaraz non rende l’idea. Si arriva così in meno di un’ora alla fine del secondo set.
Archiviati due set da psicanalisi si va così al terzo e decisivo parziale. Difficile azzardare ipotesi a questo punto, la speranza è che si possa almeno vedere un po’ di buon tennis. Ma la tendenza non sembra proprio essere questa. Il primo break del terzo set va ad Alcaraz, che sfrutta un sanguinoso doppio fallo di Kwon su palla break. Il ragazzo spagnolo non è scintillante come nel primo set, ma almeno si vedono lampi di talento come la smorzata che lo porta a tripla palla break sul successivo servizio di Kwon; tre palle break che in condizioni normali profumerebbero di match point, ma visto l’andamento altalenante odierno meglio non sbilanciarsi troppo. Alcaraz, comunque, va a servire per il match sul 5-2 e con qualche patema chiude la pratica al primo tentativo dopo poco più di un’ora e mezza di gioco.