Numeri: un tributo alla carriera di Fabio Fognini. Che non è ancora finita - Pagina 3 di 3

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Numeri: un tributo alla carriera di Fabio Fognini. Che non è ancora finita

Il tennista ligure da questa settimana è fuori dai primi 50 della classifica ATP. Potrebbe tornarci o meno, in ogni caso ha scritto la storia del tennis italiano. La rubrica di Ferruccio Roberti

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Fabio Fognini - Montecarlo 2022 (Foto Roberto Dell'Olivo)
 
 TerraCemento
all’aperto
Duro
indoor
Erba
Titoli8100
Finali14330
Semifinali29950
Quarti di finale472182
Il rendimento di Fognini per superficie


Tornando a Fabio, in quindici anni di carriera ad alti livelli ha affrontato diverse generazioni di campioni arrivati nella top 5 del ranking ATP e – se è vero che non è mai riuscito a sconfiggere Federer (in quattro incontri), Djokovic (in otto tentativi) e lo stesso ex numero 3 ATP Ferrer (che pure ha affrontato undici volte) – lo è anche che si è tolto le sue grandi soddisfazioni. Su tutte, ha avuto la meglio contro Nadal quattro volte (in diciassette incontri, tra cui in uno Slam, gli Us Open 2015, e nella semifinale di Monte Carlo di tre anni fa), contro Murray in quattro occasioni su otto e può dire di avere colto almeno una volta lo scalpo tennistico di giocatori come Nalbandian, Del Potro, Moya, Hewitt, Wawrinka, Davydenko e Berdych. Pur non avendo per diverse ragioni mai trovato la maniera di supportare al meglio il grandissimo talento tennistico – che gli consente nelle giornate di grazia di avere un tennis estremamente piacevole agli occhi – Fognini si è tolto la soddisfazione di vincere 395 partite nel circuito maggiore (nessun italiano ha fatto meglio in tal senso nell’Era Open). Un numero molto elevato che purtroppo non nasconde come Fabio non abbia fatto bene – almeno sinora – come avrebbe potuto nei Majors (dove vanta appena un quarto di finale raggiunto al Roland Garros nel 2011 e altre sette partecipazioni agli ottavi). La sua bacheca è comunque ricca: tralasciando i grandi risultati raggiunti nel doppio (specialità nella quale è stato nove del mondo e  dove ha vinto sei tornei, tra i quali gli Australian Open nel 2015) vi trovano spazio – oltre che dieci finali – ben nove titoli colti in singolare (solo Panatta ha fatto anche quantitativamente meglio, con 10 titoli). Quelli di Fabio sono arrivati tutti sul rosso ad eccezione del torneo vinto a Los Cabos nel 2018, superando in finale Del Potro.

 TerraCemento
all’aperto
Duro
indoor
Erba
Vs Top 5 ATP5-192-210-10-3
Vs 6-10 ATP4-93-170-41-1
Vs 11-20 ATP15-197-211-80-1
Vs 21-50 ATP52-4742-729-237-8
Rendimento di Fognini a seconda della classifica dell’avversario per superficie

Inevitabilmente spicca tra tutti la coppa conquistata a Monte Carlo tre anni fa: una cavalcata trionfale iniziata rischiando seriamente di essere eliminato al primo turno da Rublev e terminata con un netto successo in finale contro Lajovic, passando per le vittorie su Coric e, soprattutto, per quelle contro Zverev e Nadal, allora rispettivamente secondo e terzo giocatore al mondo. Un trionfo che lo ha fatto passare alla storia del tennis italiano: è divenuto il primo (e al momento unico) azzurro a vincere un torneo Masters 1000 e il primo a imporsi nel torneo monegasco dai tempi del tris di Nicola Pietrangeli (il glorioso tennista romano si impose nel 1961, 1963 e 1968). I 1000 punti raccolti nel principato monegasco, tre mesi dopo sono fondamentali per permettergli, 41 anni dopo Barazzutti, di divenire il primo azzurro ad entrare nella top ten del ranking ATP. Dopo quello straordinario picco il ligure – complici forse un inconscio appagamento avuto dopo il sogno realizzato, l’avanzare dell’età e l’operazione ad entrambe le caviglie sostenuta nella primavera 2020 – ha avuto grosse difficoltà ad esprimere il suo migliore tennis. Da quando nell’agosto di tre anni fa è uscito dalla top 10 del ranking ATP Fognini ha vinto 45 partite e ne ha perse ben 48, e ben 22 di queste sono state contro giocatori oltre la cinquantesima posizione della classifica di singolare. Non è tuttavia in alcun modo giunto il tempo di recitare il De profundis per la carriera di Fabio o di tirare bilanci: come detto, intendevamo solo celebrare i suoi risultati già ottenuti e non ci sorprenderemmo affatto di dover aggiornare molto presto l’elenco dei suoi momenti positivi con qualche altra bella vittoria.

 

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WTA Pechino, il tabellone: Sabalenka e Rybakina nella parte alta. Swiatek e Gauff al debutto in Cina

I quattro bye del torneo sono stati assegnati alle quattro semifinaliste del Toray Pan Pacific Open: Pegula, Maria Sakkari, Veronika Kudermetova e Anastasia Pavlyuchenkova.

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Aryna Sabalenka - US Open 2023 (Twitter @usopen

È stato sorteggiato il tabellone del China Open, l’ultimo evento WTA 1000 della stagione in programma da sabato 30 settembre. Tra conferme e attesi ritorni si rivedono tutte e quattro le prime teste di serie del ranking, a partire dalla numero 1 al mondo Aryna Sabalenka, assieme a Iga Swiatek, Coco Gauff e Jessica Pegula. Swiatek e Gauff sono pronte a fare il loro debutto in Cina. I quattro bye del torneo sono stati assegnati alle quattro semifinaliste del Toray Pan Pacific Open: Pegula, Maria Sakkari, Veronika Kudermetova e Anastasia Pavlyuchenkova.


Nella prima parte di tabellone svetta Aryna Sabalenka, al suo primo torneo come nuova numero 1 del mondo. Assieme a lei, in questa porzione di tabellone, troviamo la campionessa di Wimbledon 2022 Elena Rybakina, la campionessa di San Diego Barbora Krejcikova, e la quindicesima testa di serie Beatriz Haddad Maia. Sabalenka aprirà il suo torneo contro la rediviva Sofia Kenin. Kenin ha già vinto quest’anno su Sabalenka, battendo l’allora numero 2 nel secondo turno di Roma.

 

Nella seconda parte di tabellone troviamo la testa di serie numero 4 Jessica Pegula insieme alla testa di serie numero 7 Ons Jabeur. La tunisina ha vissuto una settimana intensa a Ningbo, dove ha raggiunto la sua prima finale da Wimbledon e la prima su un campo in cemento dagli US Open del 2022. Grazie al Bye Pegula inizierà il secondo turno contro Donna Vekic o Anna Blinkova. Oltre a loro le teste di serie numero 12 Petra Kvitova e Jelena Ostapenko, testa di serie numero 13.

La terza porzione di tabellone vede protagonista la campionessa degli US Open Coco Gauff, che giocherà il suo primo evento da campionessa major. La numero tre del mondo affronterà Ekaterina Alexandrova al primo turno. In questa sezione ci sono anche la campionessa di Guadalajara Sakkari e Kudermetova, che hanno dei bye al primo turno. Nella parte bassa, al suo debutto nel torneo, la numero 2 del mondo Iga Swiatek guida l’ultimo quarto del tabellone. Con lei c’è anche la campionessa di Wimbledon Marketa Vondrousova e le uniche due ex campionesse presenti nel sorteggio, Caroline Garcia (2017) e Victoria Azarenka (2012). La Swiatek aprirà contro la spagnola Sara Sorribes Tormo.

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ATP

ATP Pechino: Arnaldi perfetto, lascia le briciole a Wolf e approda al 2° turno. Out Sonego contro Humbert

Il numero 3 italiano centra un super debutto, lasciando le briciole all’americano. Ora Tsitsipas o Jarry. Il torinese perde all’esordio contro il francese Humbert

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arnaldi us open 1

U. Humbert b. L. Sonego 7-5 3-6 6-0 (Jacopo Gadarco)

Sconfitta all’esordio per Lorenzo Sonego. Il 28enne di Torino, sceso questa settimana al numero 56 del ranking dopo non aver potuto (ancora) difendere il titolo di Metz del 2022 (il torneo quest’anno è stato spostato ad inizio Novembre), è stato sconfitto da Ugo Humbert.

Il 25enne francese si è infatti imposto col punteggio di 7-5 3-6 6-0.

 

Nel primo set entrambi hanno controllato senza troppi problemi i turni di servizio nonostante una percentuale piuttosto bassa di prime palle in campo (Humbert 53%, Sonego addirittura 43%).

L’italiano ha sprecato una palla break nel corso dell’ottavo game con un brutto errore di dritto, assolutamente gratuito, per poi perdere il servizio a 15 sul 5 pari a causa di un game piuttosto sciagurato (due errori non forzati di dritto davvero insoliti per Sonego), concluso con un doppio fallo.

Al termine del primo set Sonego però chiede l’intervento del fisioterapista per un problema al collo, un fastidio fisico che potrebbe avere influito sulla prestazione al servizio di Lorenzo (2 ace e 3 doppi falli, solamente il 59% di punti vinti con la prima in campo).

Humbert (numero 36 del ranking) ne approfitta e scappa subito sul 2-0 anche nel secondo parziale, ma il francese, lo sappiamo, spesso incontra delle difficoltà nel momento di azzannare le partite ed infatti spreca immediatamente il vantaggio, e addirittura subisce un altro break nel corso dell’ottavo game (meraviglioso passante di rovescio in cross di Sonego).

6-3 Sonego, che sogna la rimonta: ma la realtà del terzo set è invece piuttosto amara.

Humbert domina dall’inizio alla fine, riuscendo a battere finalmente l’italiano dopo due sconfitte su due nel corso del 2023 (la prima delle quali con quattro match point, a Montecarlo) concedendo solamente una manciata di punti al suo avversario nel corso di tutto il parziale, e chiude la partita in 2 ore e venticinque minuti.

Al secondo turno afffronterà il vincente del match tra Rublev (5) e Norrie.

La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

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[Q] M. Arnaldi b. [Q] J.J. Wolf 6-2 6-2

Inizia come meglio non poteva l’avventura al China Open di Pechino per Matteo Arnaldi, che dopo le due vittorie nelle qualificazioni coglie anche la prima vittoria in tabellone principale ad un ATP500. E che vittoria! Lascia solo quattro game ad un giocatore comunque esperto, anche lui qualificato, come J.J. Wolf, tutt’altro che facile da affrontare sui campi in cemento, e che sembra essere decisamente più distante delle sole 3 ufficiali posizioni in meno rispetto all’italiano nel ranking. Ranking che per Matteo continua a dare grandi notizie, e lo vedrà, con questa vittoria, almeno al n.42 al mondo da lunedì. La top 40, e il sogno di essere testa di serie all’Australian Open, sono tutt’altro che pianeti lontani. Nel frattempo Arnaldi può godersi la vittoria e il riposo, in attesa di scoprire chi affronterà in un secondo turno che già si prevede scoppiettante, tra il cileno Nicolas Jarry e il n.4 del tabellone Stefanos Tsitsipas.

Primo set

Arnaldi mette a segno il primo break della partita già nel terzo game. Inizio positivo, buon ritmo da fondo e giusta strategia nel muovere Wolf e spesso costringerlo a lasciare scoperte larghe porzioni di campo. Non positivissimo l’americano, che con due non forzati, dopo essere stato certo provato psicologicamente da un pazzesco recupero da dietro la schiena di Matteo, concede il servizio all’azzurro. Alla distanza esce la grande maturità che costantemente sta sviluppando Matteo. Wolf non trova mai occasioni in risposta, e a tratti vacilla anche al servizio, non riuscendo ad imporre il suo gioco, ma cercando di fare da parabrezza all’avversario.

E così nel settimo game, infilando un altro paio di punti di qualità, tra cui un bellissimo rovescio stretto che manda fuori tempo l’americano, il n.48 al mondo conquista il doppio break di vantaggio. Ed è preludio a un netto 6-2 che permette ad Arnaldi di conquistare un primo set in cui perde solo due punti al servizio (entrambi nell’ultimo game tra l’altro) tenendo sempre in mano lo scambio con gran solidità, così da impedire all’americano il suo gioco di accelerazioni improvvise e colpi particolari che escano fuori dal palleggio.

Secondo set

Se il primo set è giocato troppo bene da Matteo, con neanche troppi errori di Wolf, il n.51 al mondo inizia malissimo il secondo. Tre dritti in corridoio, con il suo cavallo di battaglia che non riesce a dargli quanto sperato, e uno smash lungo, regalano già nel primo gioco il break al ragazzo di Sanremo. Non sfugge una palla a quest’ultimo, che rimanda l’impossibile al “povero” JJ, che accusa la differenza sulla diagonale di destra, patrocinio di Arnaldi nella partita odierna. E infatti due non forzati di dritto di fila, quasi di frustrazione, per il non trovare contromisure né colpi che possano dare difficoltà all’italiano, regalano nel terzo gioco il doppio break al nostro, che si porta sul 3-0.

Non smarrisce neanche per un attimo la concentrazione Matteo, che costringe Wolf agli straordinari su ogni punto, attaccando in risposta e senza concedere nulla al servizio. Con un ace, coronamento di una partita senza sbavature, condotta dall’inizio alla fine, Arnaldi chiude anche il secondo parziale per 6-2. Wolf mai è arrivato ai vantaggi in risposta, mai è riuscito a creare un surplus nello scambio. Ha subito tanto sul dritto, ancor di più sul rovescio, spesso giocato stretto da Matteo trovando grandi angoli. Una prestazione da incorniciare, che anche in vista del secondo turno non pone alcun tipo di limite.

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Classifica ATP: prime 10 posizioni invariate. Zverev settimo nella race

Sonego in discesa esce dai primi 50, Roman Safiullin a un passo dalla top 40

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Alexander Zverev - Chengdu 2023 (foto Twitter @ATPTour_ES)

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Ringraziamo la Cina per i suoi tornei, che hanno fatto sì che questa settimana la nostra rubrica di commento alla classifica ATP non sia rimasta bianca, almeno per quanto riguarda le posizioni di vertice.

Quelli disputati nel corso della settimana scorsa a Zhuhai e Chengdu conclusisi nel tardo pomeriggio di martedì e vinti rispettivamente da Karen Khachanov e Alexander Zverev hanno infatti determinato gli unici (piccoli) cambiamenti nelle prime venti posizioni.

 

Hanno infatti guadagnato un posto Karen Khachanov, Cameron Norrie e Grigor Dimitrov mentre ne hanno perso uno Felix Auger-Aliassime, Hubert Hurkacz e Benjamin Shelton.

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