ATP Challenger: italiani protagonisti a Praga

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ATP Challenger: italiani protagonisti a Praga

Arrivano ai quarti di finale Federico Gaio, Lorenzo Giustino e Thomas Fabbiano, mentre torna finalmente alla vittoria Matteo Donati

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Al Challenger 80 di Praga (terra battuta) ottima prestazione della pattuglia italiana che porta ben tre rappresentanti ai quarti di finale: Federico Gaio, Lorenzo Giustino e Thomas Fabbiano. Il primo è stato il faentino Gaio che ha superato all’esordio il qualificato polacco Daniel Michalski (n.283 ATP), poi si è sbarazzato del 21enne Jonas Forejtek (n.261 ATP) con il punteggio di 7-6(5) 2-6 7-5 in un match molto duro che ha tenuto in campo l’azzurro oltre due ore e mezza. Del resto il 21enne ceco è un ottimo giocatore, soprattutto in prospettiva, e proprio qui nel Challenger ferragostano aveva raggiunto la semifinale. Ma Federico è stato solido e sembra sulla strada buona per invertire una tendenza che nell’ultimo periodo lo aveva visto troppo spesso ottenere risultati modesti. La recente semifinale di Aguascalientes era stato il primo segnale importante.

Bravo anche Lorenzo Giustino che prima ha battuto in rimonta il rumeno Marius Copil in un incontro che ha avuto momenti drammatici (quattro match point annullati dal tennista napoletano). Il punteggio 3-6 7-6(2) 7-5 ci racconta bene l’asprezza dello scontro. Poi ha vinto nettamente (6-1 6-3) il derby contro il rientrante Matteo Donati. Bene il tennista napoletano che sembra stia finalmente uscendo dal tunnel, benissimo Donati che, dopo l’infortunio al gomito, ha avuto il coraggio di ripartire dal fondo (ora è n.954 ATP). Ricordiamo che nel 2015 Matteo era arrivato al n.159 ATP, per poi doversi sottoporre nel 2019 a due interventi chirurgici che l’hanno costretto a una lunga inattività. Grazie al ranking protetto (se ti fermi per un infortunio grave ti calcolano il ranking che avevi al momento dell’interruzione e quello di tre mesi dopo, poi fanno una media) ha potuto giocare le qualificazioni che ha brillantemente superato. Poi ha passato un turno contro Kaichi Uchida (n.282 ATP) prima che contro Giustino gli mancassero le energie o più probabilmente l’abitudine agonistica. In ogni caso un caloroso bentornato al 27enne tennista alessandrino che con questo risultato dovrebbe risalire al n.764 ATP.

Gaio e Giustino si affronteranno in uno scontro fratricida per accedere alle semifinali. Due vittorie a testa nei precedenti.

In questo torneo dei convalescenti, un altro che sta dando segnali importanti è Thomas Fabbiano che ha a sua volta raggiunto i quarti, battendo prima l’israeliano Yshai Oliel e poi il mancino britannico Ryan Peniston (n.200 ATP). Entrambe le partite sono state combattute e decise al terzo set, e questo è un bene per il 32enne tennista pugliese che può così testare la sua voglia di competere, cosa che la scorsa stagione sembrava essere venuta meno. Nei quarti lo aspetta l’argentino Pedro Cachin (n.176 ATP) che parte favorito, ma Fabbiano ha tutti gli strumenti per sovvertire il pronostico.

Subito eliminato Riccardo Bonadio che viene fermato da Nuno Borges (n.132 ATP e testa di serie n.2) col punteggio di 6-2 6-4, confermando il precedente di Maia 2 (dicembre 21).

Al Challenger 100 di Mauthausen (Austria, terra battuta) c’erano solo due italiani in gara: Matteo Viola che è stato eliminato da Alexander Shevchenko nelle qualificazioni e Franco Agamenone che, reduce dalla bellissima vittoria a Roma, forse è arrivato un po’ scarico al torneo austriaco. Gli è stato infatti fatale l’esordio con Zdenek Kolar (n.134 ATP) che lo ha battuto 1-6 6-4 6-3. Poteva succedere perché il 25enne ceco, conosciuto soprattutto come ottimo doppista, è solito punire chi commette l’errore di sottovalutarlo in singolare. 

Ad Aix-en Provence (Challenger 100, terra battuta) c’erano due italiani in tabellone. Andrea Pellegrino che ha perso all’esordio contro il forte davisman peruviano Juan Pablo Varillas (n.104 ATP e sesta testa di serie) che l’ha superato in un match combattuto col punteggio di 6-2 3-6 6-3. Un po’ meglio è andata a Salvatore Caruso che al primo turno ha superato il qualificato francese Titouan Droguet (n.383 ATP) 6-1 7-6(2). Poi si è inceppato contro l’indiano Ramkumar Ramanathan (n.185 ATP) quando sembrava avere la partita in pugno. Infatti all’inizio del terzo set il tennista siciliano aveva brekkato l’avversario, iniziando una fuga che sembrava decisiva. Ma nel settimo game riaffioravano tutti i fantasmi di quest’ultimo periodo e Salvo metteva fuori un diritto interlocutorio, restituendo il favore all’avversario. Il secondo break sul 5-6 sarebbe stato decisivo. Punteggio a favore di Ramanathan 6-4 3-6 7-5. Peccato perché l’indiano sul rosso non è certo un fenomeno, ma Salvo, da quando ha stabilito il proprio best (n.76 a fine 2020), è andato in crisi di risultati: 25 vittorie a fronte di 34 sconfitte, con troppe eliminazioni premature e solo due piccoli lampi con le semifinali di Perugia e Bendigo. Non sappiamo cosa stia succedendo anche perché il gioco di Salvo sembra essere lo stesso di sempre, forse è la testa che non spinge più come una volta. E nel suo gioco la determinazione è sempre stata la molla fondamentale.

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