Gran Galà Sinner (Crivelli). Sinner, buona la prima. Ora il derby con Fognini (Grilli). Roma rimane senza azzurre (Bertellino)

Rassegna stampa

Gran Galà Sinner (Crivelli). Sinner, buona la prima. Ora il derby con Fognini (Grilli). Roma rimane senza azzurre (Bertellino)

La rassegna stampa di mercoledì 11 maggio 2022

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Gran Galà Sinner (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

E derby sia. Fognini si era guadagnato lunedì il suo posto privilegiato nel galà tutto azzurro di stasera alle 19 (secondo turno) battendo Thiem, Sinner risponde con una perentoria cavalcata contro lo spagnolo Martinez, numero 40 del mondo con vocazione certamente terricola ma senza punch per sopportare le accelerazioni mortifere del Rosso di Sesto Pusteria. Jannik si addormenta solo nel nono game del primo set, quando serve per chiudere il parziale e invece si fa brekkare (l’unica volta nella partita) rimandando peraltro la pratica al game successivo. Da lì, sarà solo dominio. Ben piantato sulla riga di fondo, con la palla che corre, pesante e veloce, Jan chiude con 26 vincenti: «Sono contento perché non era facile cominciare bene e invece ho giocato a buon livello, anche se ovviamente posso migliorare. Sono stato incisivo sui punti importanti, e del resto a Roma mi trovo sempre bene perché le condizioni mi piacciono. Ho sempre detto che se dovessi giocare una partita decisiva per la mia carriera, sceglierei il Centrale del Foro». Il match di stasera rappresenterà bel un test per i protagonisti, perché un duello tra connazionali porta con sé implicazioni psicologiche sempre difficili da prevedere. E poi, se Fognini alla vigilia si era detto incuriosito dalla sfida contro un epigono della nuova generazione, Sinner dal canto suo si mostra elettrizzato dall’inedito confronto con il vecchio leone che ha imparato ad apprezzare durante la Davis: «Non lo conoscevo, ma quando sono stato convocato per la prima volta lui mi è stato molto vicino, mi ha dato consigli preziosi. Lo considero un amico, lui a Roma sa esaltarsi, mi dispiace perché noi italiani siamo rimasti in due e uno verrà eliminato, purtroppo ci tocca. Sapete che amo la montagna e un mese fa ho visto un video in cui si diceva che dopo una vetta da scalare ce n’è subito un’altra da affrontare. Io sto lavorando per avvicinarmi alla cima, si matura anche attraverso le difficoltà. In questo momento però sono un ragazzo felice e sono contento di giocare un match come quello che sta arrivando, ci sarà tanta gente e speriamo di farla divertire». La prima razione di passione il Foro l’ha comunque riservata a Djokovic. Che lo ha ripagato con la frase «Uno di noi». vergata sulla telecamera dopo il successo al debutto su Karatsev. Il Djoker ha sempre trovato a Roma il caldo affetto di chi lo ama per davvero, forse per quei suoi trascorsi italiani da ragazzino. Le sue parole in mondovisione sono state una dedica a un paio di tifosi davvero speciali: «L’ho scritta per due ragazzi che più di dieci anni fa vennero qui a vedermi per la prima volta e tutte le volte che giocavo gridavano “uno di noi, Nole uno di noi”. Adesso sono diventati uomini, ma mi ha fatto veramente piacere rivederli. Roma è la mia seconda casa. Le differenze con Belgrado? Qui la pasta è molto più buona».

Sinner, buona la prima. Ora il derby con Fognini (Massimo Grilli, Corriere dello Sport)

Un martedì da numeri 1. Prima il Number One del ranking Atp, Nole Djokovic – che però ha bisogno di arrivare almeno in semifinale qui al Foro Italico per non cedere di nuovo il trono a Medvedev – poi il capofila del nostra tennis a Roma, in assenza di Berrettini, Jannik Sinner. Sarà stata la voglia di cancellare velocemente la netta sconfitta di Madrid contro Augier Aliassime, o di chiudere in fretta per paura della pioggia, ma Sinner ha cominciato a bombardare Martinez fin dal primo punto: subito avanti 3-0 con una serie di 12 punti a 3, il nostro è arrivato facilmente sul 5-3, prima di distrarsi e perdere il servizio. Niente paura, però…Jannik ha ripreso il comando delle operazioni e ha chiuso alla sua maniera. Un dritto vincente per portarsi sul 15-40 per poi prendere il punto decisivo con un rovescio lungolinea. Anche il secondo set è cominciato nel segno del ventenne di Sesto, mentre il buon Martinez sfogava la sua frustrazione sbattendo in terra la racchetta. Avanti ancora per 3-0, Sinner questa volta non ha tentennato sul 5-3, prendendosi il match con il terzo ace della serata, firmando il successo numero 101 della carriera. Sicuramente un debutto robusto, per Jannik, che ha tenuto molto alto il ritmo sbagliando poco. «Penso di avere disputato una buona partita – le sue parole a caldo – posso fare meglio ma i punti importanti li ho giocati nel modo giusto. Con Fabio sarà dura, lui mi ha aiutato in Davis, siamo amici e lo rispetto. Purtroppo ci tocca giocare contro». Sinner e Fognini, oggi il loro primo confronto, sona separati da 14 anni e da una visione “generazionale” molto diversa del tennis, più muscolare e sicuramente moderna quella di Sinner; più geniale e meno ripetitiva quella di Fognini. Anche per questa diversità nello stile, lo spettacolo non dovrebbe mancare, in vista degli ottavi dove ad aspettare domani il vincitore non ci sarà il numero 7 del mondo Rublev, travolto a sorpresa da Krajinovic (n. 54). Da parte sua Djokovic ha impiegato novanta minuti per disfarsi di Karatsev, capace di batterlo nel 2021 in una interminabile e splendida semifinale a Belgrado, ma a corto di risultati quest’anno. Il serbo ha messo in mostra una buona condizione atletica, beandosi dell’abbraccio caloroso del pubblico del Centrale. […] Dopo aver incamerato la 60° vittoria al Foro Djokovic tornerà in campo domani, contro il vincitore di Wawrinka-Djere.

Roma rimane senza azzurre (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Non ci sono più azzurre nel tabellone principale del WTA 1000 di Roma, Internazionali BNL d’Italia E’ la sentenza arrivata al termine dei match che hanno visto protagoniste la n. 2 italiana, Jasmine Paolini, e l’emergente riminese Lucia Bronzetti, lunedì scorso al best ranking di n. 79 del mondo. La toscana si è arresa in due set alla svizzera Jill Teichmann, semifinalista la scorsa settimana a Madrid. Meriti dell’elvetica che ha anche approfittato di un problema fisico alla gamba sinistra patito dall’azzurra, che era scattata meglio dai blocchi (3-1) ma si è spenta lungo il percorso. Nel secondo parziale solo alcuni lampi per l’azzurra, subito spenti dalla rivale mancina che ha saputo tracciare il campo con maestria. Lucia Bronzetti ha lottato molto di più contro la colombiana Osorio Serrano e nel primo set ha avuto le sue chance quando si è issata sul 6-5. Nel tie-break è stata però la sudamericana a giocare meglio nei passaggi chiave, mettendosi ulteriormente in vantaggio anche dal punto di vista psicologico. Lucia Bronzetti ha subito il contraccolpo e ha dovuto rincorrere anche nella seconda frazione (0-3). Si è ripresa recuperando break di ritardo (3-4 e servizio) ma l’avversaria è risultata letale con le palle corte vincenti, giocate con estrema naturalezza e difficili da leggere. Sulla Grand Stand Arena dopo la sfida Bronzetti-Osorio Serrano la platea ha potuto ammirare una partita di enorme interesse: a contendersi il passaggio al turno successivo due delle ultime tre vincitrici dell’US Open, ovvero la canadese Bianca Andreescu e la britannica Emma Raducanu, entrambe reduci dagli ottavi di finale raggiunti a Madrid ed entrambe vincitrici giovanissime. In campo gran lotta in avvio con il primo game durato 8 minuti e vinto dalla Raducanu. Ha subito risposto Andreescu che di potenza e precisione ha preso il comando delle operazioni e con due break è salita sul 5-2. In quel momento la sua rivale ha chiesto un medical time-out per un problema fisico alla schiena. Alla ripresa la canadese ha chiuso il set e nel secondo ha incassato, sul 2-1 con un altro break, il ritiro della britannica. Che non pare affatto ottimista per il Roland Garros.

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