ATP Roma, Djokovic: “Ho scioccato mia madre imitando Britney Spears, ho dovuto smettere”

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ATP Roma, Djokovic: “Ho scioccato mia madre imitando Britney Spears, ho dovuto smettere”

Dopo la vittoria su Wawrinka, parlando con Nole si passa dal caso Wimbledon agli anni dei suoi show: “Forse posso ricominciare, vedremo”

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Novak Djokovic – ATP Roma 2022 (foto di Roberto dell'Olivo)
 

Le sfide che in passato hanno offerto di che lustrarsi gli occhi non sono state ripercorse nel giovedì romano e il match tra Novak Djokovic e Stan Wawrinka ha avuto poco da dire. Troppo lontano Stan dalla versione di The Man che vinceva sfondando gli avversari, mentre Novak pare ormai sulla strada giusta verso Parigi. Il divario tra i due è stato quindi molto ampio e proprio con questo argomento è cominciata la conferenza di Nole dopo la vittoria.

Domanda. Pensi che Stan non sia ancora pronto per il livello più alto o sei stato tu a giocare particolarmente solido quest’oggi?

Novak Djokovic: Prima di tutto, è bello rivedere un grande campione come Stan vincere due incontri dopo tanto tempo. Solo lui sa quanto sia stato difficile con tutti gli interventi chirurgici e gli infortuni che ha avuto. Quindi, è chiaro che sul campo lo si vede più lento rispetto a quando giocava al suo meglio. Sono sicuro che la sua squadra stia facendo il meglio per rimetterlo in forma, ma ci vuole tempo. È anche questione di match contro allenamenti, totalmente diversi. Io sento di aver giocato solido e molto ordinato dall’inizio, l’ho fatto muovere. D’altra parte, vorrei che Stan tornasse al livello che desidera. Per adesso, penso che la mobilità sia diversa.

D. Stranamente non hai mai giocato contro Auger-Aliassime. Cosa ti aspetti da questo match?

ND: Non ci ho mai giocato? [glielo confermano] Pensavo di sì, scusa [risate]. Non sono tanti i tennisti che non ho mai affrontato. Lui è in giro da qualche anno, ormai. Interessante non esserci mai incontrati. La terra battuta non è la sua superficie preferita, però credo che stia migliorando. Da un paio di anni lavora con Toni Nadal che sta contribuendo al suo gioco su terra. È un top 20 affermato, anche top 10. Il suo gioco è completo. È un ragazzo molto simpatico, lavoro sodo. È uno dei leader della sua generazione. Credo che giocheremo in notturna, saranno condizioni diverse e spero in un’altra vittoria.

È stata poi la volta delle domande e risposte in italiano. Comincia Ubaldo Scanagatta, il direttore di Ubitennis, con una questione piuttosto impegnativa.

D. A proposito della possibilità di togliere i punti ATP a Wimbledon per tutti i giocatori, vorrei chiederti cosa ne pensi. Un giocatore come Berrettini che ha fatto 1.200 punti arrivando in finale nel 2021, secondo te dovrebbe conservarli tutti, la metà… Ne stanno ancora discutendo ma, se venisse fatto, pensi che sarebbe giusto? Oppure lasciare ai russi e ai bielorussi tutti i punti che hanno guadagnato l’anno scorso. È difficile da decidere, esatto?

ND: Non c’è una soluzione facile, non c’è una soluzione dove tutti sono felici. Questo è sicuro. Poi, sono uscito dal campo venti minuti fa, è la prima volta che lo sento. È una decisione difficile che il Board [dell’ATP] sta discutendo con i giocatori. Io devo chiamare qualcuno del Council [il Consiglio dei Giocatori, organo dell’ATP] per capire qual è la situazione e dopo possiamo parlare.

D. Ieri un mio amico ha fatto delle foto con te mentre giocavano a golf. Ha detto che hai un ottimo swing. Rafa è zero come handicap. Penso in futuro di sfidarlo su altri green?

ND: No, non ero io [ride]. Penso che ci siamo sfidati molte volte sui campi da tennis, basta con gli altri sport. Un giorno proviamo così, come amici. Però, sapendo come siamo competitivi, se giochiamo a golf, entrambi vogliamo vincere. Lui è molto meglio di me a golf. Però è un bello sport.

D. [di nuovo Ubaldo] Non molti ti hanno visto come me quando partecipavi ai Players’ Party come organizzatore, cantante, ballerino… Vorrei sapere se dentro di te sei cambiato e se un po’ ti dispiace non fare più quelle stesse cose. Non solo le imitazioni sul campo dei giocatori che a volte non erano contenti – loro, i manager, gli agenti –, ti hanno impedito di essere il Djokovic di allora. Ti hanno detto di non farlo più. Ti piacerebbe fare ancora il Djokovic che non era ancora il numero 1 del mondo?

ND: Non me lo hanno detto però ho visto gli sguardi… Vorrei restare n. 1 al mondo però mi diverto. Però a Monte Carlo il Players’ Show è differente, è sempre molto speciale. Fai questo show di teatro, le imitazioni, fai una storia di tutti i giocatori durante l’anno. Credo che sia una buonissima idea. L’ho fatto sette o otto anni di fila e l’ultima volta c’erano i miei genitori, in prima fila. E io ho fatto Britney Spears quell’anno. Cantavo, ballavo, mi sono depilato le gambe per assomigliarle di più. Avevo i pantaloncini jeans, facevo tutto questo con il c*** e mia mamma è rimasta scioccata. Dopo quello, dovevo lasciar stare per un po’. Forse non devo fare queste cose un po’ estreme, però posso tornare a fare i giocatori, perché no? Vediamo i prossimi anni. Grazie per esserti ricordato di questa bella epoca.

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