ATP Roma, Tsitsipas: "Cosa ha fatto la differenza contro Sinner? La mia aggressività nel tie-break"

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ATP Roma, Tsitsipas: “Cosa ha fatto la differenza contro Sinner? La mia aggressività nel tie-break”

Le parole del greco in conferenza stampa: “Rispetto molto Zverev, anzi, ammiro quello che ha fatto sul circuito. Lo si può battere solo dando il meglio”

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Stefanos Tsitsipas - Roma 2022 (foto Roberto dell'Olivo)
Stefanos Tsitsipas - Roma 2022 (foto Roberto dell'Olivo)
 

Stefanos Tsitsipas è per la seconda volta in carriera alle semifinali degli Internazionali d’Italia, obiettivo centrato battendo Jannik Sinner al termine di una partita equilibrata solo per un set, il primo, e poi scivolata velocemente dalla parte del greco anche in ragione dei problemi all’anca che hanno afflitto il kid di Sesto Pusteria nella seconda metà del match, e che meriteranno ulteriori approfondimenti. In conferenza stampa il numero cinque ATP è parso soddisfatto; del resto contro Jannik ha alzato decisamente il livello rispetto alle sofferte vittorie ottenute ai danni di Grigor Dimitrov e Karen Khachanov nei giorni scorsi. Ecco le sue parole.

D: Penso tu abbia giocato molto bene, non so quali siano le tue sensazioni. Hai servito bene, sprecato poco, l’ambiente era complicato e ci sono state un paio di chiamate sfavorevoli dei giudici di linea all’inizio della partita. Molti giocatori sarebbero andati in difficoltà, tu invece hai reagito bene. Sei d’accordo? Penso tu abbia giocato molto meglio rispetto alle partite precedenti.

Tsitsipas: “Sì, è stato un buon match contro un avversario difficile, che aveva in testa un piano partita ben definito. Sono stato solido e concentrato, specialmente nel tie break, quando ho dovuto prendere delle decisioni definitive. Lì sono stato preciso, sapevo esattamente ciò che dovevo fare, e la partita è girata in mio favore. Ho rischiato quando ho ritenuto di doverlo fare, sono andato a prendermi a rete molti punti importanti quando molti non l’avrebbero forse fatto. Vincere il tie break è stato psicologicamente importante, e da quel momento sentivo che le cose stavano prendendo un’ottima piega. A quel punto ho spinto ancora di più sull’acceleratore per portarla a casa il prima possibile”.

D: Cosa hai provato poco prima del match point quando c’è stata l’interruzione per il malore occorso a qualcuno tra il pubblico? Avresti voluto che la partita fosse fermata più a lungo o non vedevi l’ora di chiudere e andare sotto la doccia? Quando l’arbitro ha detto di continuare la gente ha fischiato, non le condizioni migliori per giocarsi un match point, non trovi?

Tsitsipas: “La salute delle persone è infinitamente più importante di una partita di tennis, di sicuro avrei potuto aspettare più a lungo, tutto il tempo necessario. Forse la situazione si sarebbe potuta risolvere più velocemente, ma è solo una mia opinione e non è stato un problema. Penso che gli addetti facciano tutti i giorni un grandissimo lavoro e a loro va tutta la mia gratitudine”.

D: Quindi adesso ti tocca affrontare Zverev, che sta giocando molto bene. Lo hai affrontato di recente (sabato scorso nella semifinale di Madrid vinta dal tedesco, NdR), credi ti crei parecchi problemi perché serve molto bene? Qual è la vostra relazione, se ce n’è una , fuori dal campo?

Tsitsipas: “I problemi nell’affrontare un avversario dipendono da molti fattori, dalla specifica giornata, da come si comporta un giocatore nel corso di un determinato torneo. Sascha è un rivale complicato, difficile da battere, ha molta esperienza nel Tour e gioca ad alti livelli da molto più tempo rispetto a me. Lo rispetto, davvero. Non so se l’ho dimostrato ma provo grande ammirazione per lui e per quello che è riuscito a ottenere in questi anni. Quando lo affronto provo sempre a dare tutto e a tirare fuori il meglio del mio gioco. Solo così puoi avere le chance di batterlo, perché se è in buona giornata non ti concederà molte occasioni”.

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