Una giornata di quarti di finale piena, per quanto le partite siano finite tutte in due set, che lascia un messaggio di gran tennis ed emozioni, confermato anche dalle dichiarazioni in sala stampa di Djokovic, Zverev e Ruud. Il norvegese in particolare non si è limitato a parlare di tennis, ma ha anche aperto un bell’excursus, una volta pizzicato sulla situazione tennistica nei Paesi scandinavi: “È bello vedere che tutti i paesi scandinavi abbiano un giocatore o un profilo che stia andando bene e sia nei primi cento al mondo. Con me, c’è Rune che ha avuto un anno fantastico, ha vinto il suo primo torneo. Ruusuvori ha giocato una finale. Anche Ymer è stato nella finale di un Torneo ATP. È divertente vedere che tutti abbiamo un giocatore.. So che in Norvegia forse ci vorrà del tempo prima di avere un nuovo giocatore nell’ATP Tour dopo di me. Fiduciosamente può succedere in futuro, di cui posso far parte per motivare i giocatori più giovani in Norvegia, forse anche in Svezia, Danimarca e Finlandia“. Siamo sempre portati ad identificare Ruud come “terraiolo”, eppure il n.10 al mondo ha qualcosina da sottolineare in proposito: “Penso di provare sempre a sviluppare il mio gioco, se è terra battuta o cemento o anche erba, su cui non giochiamo tanto. Ma il cemento è sempre la superficie su cui giochiamo di più nel tour, mi piace giocarci, anche se ovviamente un po’ la gente dirà che sono uno specialista della terra battuta; penso che il cemento porti un’altra sfida al gioco. Gli ultimi mesi, prima della terra battuta, abbiamo giocato sul cemento a lungo. Penso che in un certo senso mi stia aiutando a migliorare il gioco“.
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Ma anche Nole, parlando della semifinale di oggi contro di lui, ne sottolinea le qualità e l’attitudine alla terra: “Ancora una volta un avversario di grande qualità, specialista della terra, è migliorato su tutte le superfici. Ha fatto finale a Miami quest’anno. Gran lavoratore e bravo ragazzo, ci vai d’accordo fuori dal campo. Ho giocato con lui qui due anni fa in semifinale. Pensa che domani si farà notte, e spero di poter giocare bene come ho fatto stasera“. Già, perché non è stata una passeggiata quella del n.1 contro Auger-Aliassime: “Pensavo fosse di alto livello il suo tennis. Le condizioni erano difficili giocando di notte, più lento, la pallina rimbalza più in basso. Conosco bene Felix, è sul circuito maschile da qualche anno, ma mai abbiamo avuto la possibilità di affrontarci. Ha il servizio letale onestamente, una cosa è esercitarsi e l’altra cosa è giocare contro qualcuno in un partita ufficiale, non è stato affatto facile per me rispondere. Lui anche risponde e si muove bene, è molto completo come giocatore. Ho dovuto alzare il livello, e pensavo di aver chiuso prima: ero un set e 5-2, servendo per la partita,match point, ma complimenti a lui per aver reagito. Atmosfera fantastica anche stasera“.
Atmosfera che, come ben sappiamo, è molto gradita a Sascha Zverev, sempre ben visto qui dal pubblico: “Penso che l’Italia sia uno dei Paesi dove ho più supporto della folla, è sempre bello giocare con la folla alle mie spalle“, esordisce il tedesco, sollecitato poi su cosa ne pensi del Grandstand, il secondo campo del Foro” penso che le strutture siano molto buone, i campi sono abbastanza buoni. Ma questo in particolare è un campo che devono ricostruire ogni anno, non è sempre lì, e credo non sia facile da fare. C’è un bel po’ di terra su di esso, e penso si possa vedere quando abbiamo giocato che i rimbalzi non erano grandi a volte, ma per entrambi i giocatori“. Chiaramente, con il Roland Garros alle porte, era impossibile non tirare in ballo i problemi fisici di Nadal, e come possa incidere sullo Slam parigino: “Mi dispiace per Rafa, speriamo che possa essere in forma. Ha 10 giorni di tempo per poter farcela a giocare a Parigi. Penso che Alcaraz sia uno dei favoriti, come anche Novak, Tsitsipas. Se mi metto in forma, posso fare bene là. Ci sono molti ragazzi che possono giocare bene su questa superficie“.