Dopo aver visto la comparazione quote, e il pensiero dei bookmakers, cosa dobbiamo realmente aspettarci da questo succulento sabato di semifinali nella Città Eterna? Potrà il soldatino norvegese arginare il fiume serbo? E chi, tra il dio greco travestito da pirata, e il picchiatore tedesco mai sereno, potrà recitare la parte del cattivo nella finale di domani? Cercheremo di rispondere a queste, e tante altre domande, per prepararci al meglio per le semifinali.
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I primi a scendere in campo, non prima delle 14:30, saranno Stefanos Tsitsipas e Alexander Zverev. Arrivano con due partite simili nei quarti di finale, accomunate da un primo set da stakanovisti: a Sascha è servito per smussare e poi ridurre in briciole le resistenze del cileno Christian Garin, a Stefanos per mettere in crisi non solo Jannik Sinner(protagonista di un gran settimana, di una gran partita soprattutto), ma tutto il Foro Italico che questa settimana è sembrato lo Stadio Olimpico(un’ora e mezza di primo set, tra i più belli giocati quest’anno). Il tedesco arriva alla sua terza semifinale a Roma senza aver mai perso un set, mentre il greco approda alla seconda (dopo quella del 2019) con vittorie più tribolate all’esordio con Dimitrov soprattutto e agli ottavi con Khachanov. Sono rispettivamente secondo e terzo giocatore con più vittorie nel circuito dall’inizio del 2018 (215 Zverev, 214 Tsitsipas) con i loro incontri che sono ormai una classica, e siamo infatti alla terza semifinale di fila nei 1000 sulla terra, gli unici ad arrivare sempre al sabato in questo swing europeo.
Una vittoria a testa, tedesca a Madrid, greca a Montecarlo. E proprio la propensione del n.5 al mondo per i campi più lenti, dove può preparare meglio il suo dritto pesante e il rovescio profondo, gli danno un leggero vantaggio quest’oggi. Leggero perché Zverev ha sempre giocato bene a Roma, e questa settimana sta mettendo in scena un tennis di ottima qualità, specie dal suo lato preferito, quello del rovescio, che spesso gli vale da solo il punto. Nei loro 11 precedenti, solo una volta chi ha vinto il primo set ha poi perso il match, dunque sarà importante iniziare al massimo, anche considerato il caldo di Roma in questi giorni. A mio parere, per una questione mentale e di superficie, per voglia di raggiungere finale anche a Roma(così da aver raggiunto finale almeno in tutti i 1000 sul rosso), parte leggermente favorito Tsitsipas, con un probabile terzo set. Ma se Zverev riuscirà a picchiare come sa, e a uscire dalle variazioni del greco, la musica potrebbe cambiare.
Nella seconda semifinale, invece, appare di certo più semplice elaborare un pronostico: Novak Djokovic arriva alla sua tredicesima semifinale a Roma, la nona consecutiva, con l’unica sconfitta subita da Nadal nel 2018(in uno dei periodi più neri della carriera del serbo, meno di un mese prima della storica impresa di Marco Cecchinato al Roland Garros). E cerca la sua millesima vittoria in carriera, con la certezza che in ogni caso lunedì sarà ancora numero 1. Le premesse, per Casper Ruud, non sono molto incoraggianti, ma la forza del norvegese è proprio quella di andare oltre le aspettative, gettare il cuore oltre l’ostacolo. Proprio qui a Roma, nel 2020, giocò la prima delle sue cinque semifinali 1000 (la quinta è oggi, unica vittoria contro Cerundolo a Miami), e perse proprio da Djokovic, nel torneo che poi gli avrebbe dato la spinta ad alti livelli.
L’altro precedente sempre sul suolo tricolore, la sconfitta lo scorso novembre alle Finals di Torino dopo un gran primo set, in cui il gioco di Ruud aveva messo in difficoltà anche uno che le difficoltà a stento sa cosa significhino. E proprio qui è la chiave: il norvegese gioca in costruzione, pazienta, non lascia mai a bocca aperta per un colpo o caccia qualche magia dal cilindro, ma ha un’interpretazione tattica del match che è un’arma fondamentale. Inoltre, in questa settimana, ha avuto il miglior rendimento al servizio: ha subito un solo break su 37 game alla battuta, e ha salvato 9 palle break su 10, e non è certo un big server. Dall’altra parte della rete il miglior ribattitore al mondo, probabilmente della storia, che ovviamente dovrà puntare a iniziare al meglio lo scambio sin dalla risposta, perché se c’è un posto dove il n.10 al mondo può colpire è lo scambio da fondo, il suo pane quotidiano. Quindi Djokovic favorito, assolutamente, se gioca al meglio non ci sarà molto da fare per Ruud, che verrà probabilmente mandato a destra e sinistra. Ma se Nole ogni tanto rallenterà, e il norvegese sarà bravo ad approfittarne come un rapace, avremo una gran semifinale, aperta.