Roland Garros: Swiatek perde un set, ma poi domina Zheng

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Roland Garros: Swiatek perde un set, ma poi domina Zheng

Perso al tie-break il primo set del torneo contro una tenace Zheng, la grande favorita del torneo Iga Swiatek si scuote e vince nettamente gli altri due set. 32esima vittoria consecutiva per la n. 1 del mondo, come Henin nel 2008

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Dal nostro inviato a Parigi

[1] I. Swiatek vs Q. Zheng 6-7(5) 6-0 6-2

Alla fine l’esito del match non è mai stato veramente a rischio, dato che dopo aver perso il primo set del torneo Iga Swiatek ha subito rimesso le cose a posto con il 16esimo set vinto per 6-0 in stagione. Ma la campionessa polacca ha comunque dovuto faticare complessivamente per 2 ore e 45 minuti per avere la meglio sulla coriacea 19enne Zheng, che per quasi un’ora e mezza – quanto è durato il combattutissimo primo set – ha creato parecchi problemi alla n. 1 del mondo. Molto fallosa nel primo parziale, anche per merito della profondità dei colpi della sua avversaria. Ma perso il primo set Iga è salita di livello, mentre Zheng ha fisiologicamente dovuto abbassare l’intensità. E non c’è stata più storia, sebbene la tennista cinese abbia cercato una reazione a metà del terzo. Per Swiatek adesso la sfida con l’unica altra testa di serie rimasta in gara, la statunitense Pegula.

Swiatek e Zheng scendono in campo sullo Chatrier dopo che si è consumata la grande sorpresa della giornata, l’eliminazione del n. 3 del seeding maschile Tsitsipas per mano del 19enne norvegese Rune. E con gli spalti che si sono abbastanza svuotati rispetto al match precedente. La n. 1 del mondo si presenta a questo match con delle statistiche impressionanti: ha vinto gli ultimi cinque tornei giocati, le ultime 31 partite – se vince eguaglia la miglior striscia di questo secolo, quelle di Justine Henin nel 2008 – e  44 degli ultimi 45 set. Dire che sia in fiducia è chiaramente un eufemismo, e forse le può aver fatto addirittura bene quel secondo set così lottato contro la montenegrina Danka Kovinic, dopo due vittorie molto facili, per evitare il rischio di “sedersi” un po’ dal punto di vista nervoso. Dopo il match del terzo turno la 20enne campionessa polacca aveva ha ammesso di non conoscere molto la sua avversaria odierna, ma di aver sentito ultimamente altre giocatrici parlare di lei e aver sentito che è una tennista di talento. E che di conseguenza avrebbe lavorato con il suo coach per preparare al meglio tatticamente il match.

Le due palle break che si trova a dover annullare nel primo game sembrano segnalare che c’era ancora qualcosa da ripassare prima di scendere in campo, ma in realtà la campionessa del Roland Garros 2020 deve solo entrare in partita del tutto: tiene il servizio e poi ottiene il break subito dopo, confermato con il successivo turno di battuta a zero che le permette di salire sul 3-0 in 15’. Quando il parziale pare indirizzato ad essere un monologo polacco, sul 3-1 40-15 Swiatek ha un passaggio a vuoto e con tre errori rimette il game in discussione. Brava Zheng a sfruttare subito il momento di difficoltà dell’avversario, ottenendo il break con un bel vicnente. Sembra però solo un piccolo incidente di percorso quello della n. 1 del mondo, dato che si rimette subito in carreggiata e torna a martellare da fondo. La tennista cinese cerca di resistere, ma le cilindrate appaiono diverse: quando Iga sale 5-2 ha fatto 70% dei punti sopra i 5 colpi, dato che fa capire come la strada sia in salita per Zheng. La tennista allenata a Barcellona da Pere Riba Madrid però non si fa prendere dallo sconforto e cerca di rimanere attacca al match, sfruttando qualche errori in più del solito da fondo della 20enne polacca. Che inizia infatti a dare qualche segno di insofferenza al riguardo nell’ottavo gioco, quando serve per il match e si complica la vita: dal 40-15, e dopo aver sprecato un altro set point, si fa controbekkare per la seconda volta. Ora Zheng ribatte tutto quello che può (ma dimostra anche di avere una bella mano, portandosi a casa più di un punto grazie alla palla corta), mentre Swiatek alterna belle giocate a errori talvolta inspiegabili, specie considerando come l’abbiamo vista giocare negli ultimi mesi. Nell’undicesimo gioco la campionessa polacca deve annullare addirittura due palle che avrebbero portato Zheng a servire per il set, prima di riuscire a tornare a mettere la testa avanti nel punteggio. Ogni game è una battaglia adesso, tecnicamente rivedibile dato che gli errori superano i vincenti, ma agonisticamente emozionante. Altro game lungo e combattuto, di quasi dieci minuti, che Zheng riesce ad aggiudicarsi. Vero che Swiatek è un po’ sottotono, ma va dato merito alla cinese di lottare su ogni palla e di non concedere all’avversaria punti facili, giocando con buona profondità. Prima del tie-break cambia le sue Asics Resolution Clay, ma la cosa all’inizio non sembra aiutarla dato che con due errori permette a Zheng di allungare sul 2-0. Iga si scuote e ribalta la situazione, portandosi sul 5-2. Ma è un fuoco di paglia: la sua avversaria torna a costringerla a trovare soluzioni da fondo che oggi fa difficoltà a trovare ed ecco l’ennesimo colpo di scena di questo set: la n. 74 del mondo infila a sua volta cinque punti consecutivi e vince il primo set 7-6 in 1h24’, con un boato di stupore del pubblico per il bruttissimo errore della n.1 del mondo sul set point. Il primo set perso da Swiatek dalla semifinale di Stoccarda (anche lì, curiosamente, perse il primo al tie-break).

La n. 1 del mondo rientra negli spogliatoi e quando torna in campo per iniziare il secondo set ci presenta di nuovo la versione migliore di sé, ed in poco più di dieci minuti si porta sul 3-0. La 19enne cinese è la grande sorpresa di questi ottavi femminili, dove pur le sorprese non sono mancate dato che ci sono arrivate solo due delle prime 16 teste di serie: Zheng è infatti la giocatrice con il ranking più alto delle 16 rimaste in gare. Partita benissimo in stagione mettendo in fila la semifinale nel 250 di Melbourne, il secondo turno all’Australian Open dopo aver passato le qualificazioni e la vittoria in un ITF in Florida, la n. 74 del mondo non ha saputo dare seguito al suo bel gennaio, non riuscendo più a vincere due partite di fila fino a Parigi. Dove ci è riuscita anche grazie all’aiuto della dea bendata, dato che al secondo turno ha sfruttato il malessere che ha colpito Simona Halep avanti di un set e di un braeak, dopo il quale praticamente è sparita dal match, e le condizioni fisiche di Alize Cornet, ritiratasi sul 6-0 3-0 per Zheng ma in evidente difficoltà sin dall’inizio del match. Stavolta è lei ad avere qualche problema, tanto da chiedere l’intervento del fisioterapista e rientrare negli spogliatoi, dai quali tornerà con una vistosa fasciatura alla coscia destra (che toglierà dopo qualche game perché evidentemente non le consentiva di muoversi bene). Ora Swiatek domina: Zheng è scesa di intensità – del resto ci sta, per quasi un’ora e mezza ha fatto match pari con una che non perde da febbraio –, soprattutto gioca un paio di metri più corto di prima e questo permette alla tennista polacca di mettere i piedi in campo e spingere con il dritto. Arriva così il 16esimo bagel rifilato in stagione alla avversarie dalla polacca : 6-0 Swiatek in 31’ e si va al terzo.

Il break a zero subito da Zheng all’inizio del parziale decisivo ci fa ipotizzare in tribuna stampa che ci si stia avviando ad una replica del secondo set, invece Zheng non molla e cerca di mettere in campo tutte le residue energie per complicare di nuovo un po’ la vita alla campionessa di Varsavia. L’allieva di Pera Ribe Madrid (che la sostiene dalla tribuna, spesso alzandosi in piedi tra un punto e l’altro) torna a giocare con buona profondità e Swiatek deve tornare a lottare: deve annullare due palle break prima di andare sul 2-0 e altre due prima di salire 3-1, e deve ringraziare che la stanchezza inizia a farsi sentire quando l’avversaria sbaglia la palla corta che l’avrebbe portata sul 2 pari: un colpo che non avrebbe sbagliato nella prima ora e mezza di gioco.  Stoicamente Zheng cerca di rimanere agganciata al match e annulla due palle break del possibile 1-4. Swiatek ha perso un po’ della fluidità di gioco ritrovata nel secondo set – del resto la partita è arrivata alle due ore e mezza di durata – ma è comunque in controllo del match: il secondo break è solo rimandato ed arriva nel settimo gioco e nel game successivo la n. 1 del mondo chiude 6-2, in 2h 45’ di gioco.

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