Wimbledon, Murray: "Non ho problemi con chi serve da sotto, è una soluzione"

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Wimbledon, Murray: “Non ho problemi con chi serve da sotto, è una soluzione”

Il due volte campione di Wimbledon Andy Murray è intervenuto nella conferenza stampa post partita, parlando anche di un argomento molto discusso come il servizio dal basso

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Andy Murray – ATP Indian Wells 2022 (foto via Twitter @BNPPARIBASOPEN)
 

Ieri sera Andy Murray ha superato in quattro set James Duckworth, assicurandosi un posto al secondo turno contro John Isner. Chi vince affronterà probabilmente Jannik Sinner, che sempre ieri ha trovato la prima vittoria sull’erba della carriera, decisamente favorito contro Mikael Ymer. Tornando all’ex numero uno del mondo, al termine del match si è presentato in conferenza stampa per raccontare un po’ le sue sensazioni, soffermandosi anche su un suo servizio dal basso.

D: Ottima vittoria oggi, Andy. Ci dici qualcosa riguardo al match?

Andy Murray: “Lui ha iniziato la partita molto bene, io ho avuto poche occasioni nel primo set e non le ho sfruttate. Probabilmente non sono riuscito ad essere competitivo come avrei voluto in risposta. Con il progredire del match, però, la mia risposta è andata in crescendo e, grazie a ciò, la partita si è trasformata“.

D: Il servizio dal basso era studiato o ti è venuto spontaneamente? Che cosa vuoi dire alle persone che magari non lo vogliono vedere nel tennis di alto livello?

Andy Murray: “James ha cambiato la sua posizione in risposta, l’ho fatto per quello. Era sempre molto vicino al campo e stava faticando a rispondere, specialmente alla prima. È arretrato di due metri e, non appena me ne sono accorto, ho battuto da sotto. Personalmente non ho problemi con i giocatori che lo usano. Sempre più giocatori hanno iniziato a rispondere da più lontano, molto dietro rispetto alla linea di fondo. Così il servizio dal basso può essere una soluzione“.

D: Ti piace giocare l’ultimo match sul Center Court, anche se c’è il rischio di finire molto tardi? Poi una domanda sulle condizioni: come ti trovi con il tetto chiuso?

Andy Murray: Ci sono alcune cose che mi piacciono e altre meno. Di solito è davvero una bella atmosfera, però hanno ritardato l’inizio di mezz’ora e hanno anche aggiunto le interviste sul campo. Ovviamente nessuno vuole chiudere il tetto sul 4-4 o 5-5, si preferisce farlo all’inizio. Comunque non è facile cambiare le condizioni del genere, personalmente preferisco di gran lunga giocare con il tetto aperto quando è possibile”.

D: Come stanno gli addominali? Hai ancora un po’ di dolore o è totalmente passato?

Andy Murray: Oggi stavo bene, è qualche giorno che non ho problemi a servire. Sabato ho fatto un’ecografia ed era tutto chiaro per la prima volta da un po’ di tempo, il che è davvero positivo. Ovviamente devo ancora essere prudente e fare un po’ di riabilitazione, ma nella partita è andato tutto per il meglio”.

D: Non giocare al Queen’s dopo l’infortunio a Stoccarda dev’essere stata dura, però hai avuto più tempo da dedicare alla tua famiglia. Potrebbe essere un fattore positivo nei tuoi progressi, anche più di qualche allenamento?

Andy Murray: “Alla fine mi allenavo comunque quasi tutti i giorni, quindi non è che abbia avuto molto più tempo da passare a casa. Questa è uno degli aspetti più belli della stagione dell’erba, che mi permette di essere più vicino a casa e di vedere i miei genitori spesso, cosa che non faccio per gran parte dell’anno. Poi ovviamente ci sono anche i miei figli e mia moglie (sorride): non posso dimenticarmi di lei, altrimenti finisco nei guai”.

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