Wimbledon day 6, da non perdere: Kvitova, Sonego-Nadal e Kyrgios-Tsitsipas

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Wimbledon day 6, da non perdere: Kvitova, Sonego-Nadal e Kyrgios-Tsitsipas

LONDRA – La classe di Petra, la “missione impossibile” di Lorenzo, e un Nick che pare crederci davvero

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(da Londra, il nostro inviato)

Paula Badosa – Petra Kvitova
Botte da orbi, e mazzate a braccio sciolto con tutti i fondamentali: Paula e Petra sono tra le giocatrici che fanno viaggiare la palla più di tutte, raggiungendo spesso e volentieri velocità paragonabili al tennis maschile. Con una differenza: il gioco di Badosa è brutale, efficace, senza fronzoli, sulla scia della connazionale (ormai in spirale negativa da troppo tempo) Garbine Muguruza. Quello di Kvitova è pieno di classe e talento, a partire dalle curve mancine del servizio, per arrivare ai dritti esterni e lungolinea che su erba sono letali, e che le hanno fatto meritatamente vincere questo torneo due volte (63 64 in finale a Sharapova nel 2011, 63 60 a Bouchard nel 2014. 10 game persi in due finali, direi che la statistica si commenta da sola). Il livello sarà alto, mi perdonerà la simpatica Paula se l’antico affetto per il sorriso di Petra mi farà tifare per lei.
Consigliata a chi adora i missili semipiatti tirati senza paura.

Lorenzo Sonego – Rafael Nadal
Dopo la sconfitta dell’anno scorso subita da Roger Federer, al nostro mitico “Lori” tocca nuovamente l’onore e l’onere del leggendario Centre Court di Wimbledon. Onore perchè ovviamente non esiste campo più prestigioso al mondo, onere perchè se devi giocarci, e non sei una leggenda plurivincitrice di Slam assortiti, vuol dire che il mostro sacro è il tuo avversario. Con grande lucidità, dopo la vittoria su Gaston, Sonego ci ha detto che il suo piano tattico sarà necessariamente semplice e rischioso: tirare a tutta con servizio e dritto, e non temere la diagonale del rovescio, dato che per fortuna l’erba neutralizza almeno un po’ i top-spin assassini di Rafa. Non avere nulla, ma proprio nulla da perdere può essere un aiuto psicologico importante, la speranza è che comunque vada sia una partita lottata.
Consigliata a tutti, non serve spiegare perchè.

Stefanos Tsitsipas – Nick Kyrgios
Due grandi talenti della nuova generazione (più o meno, ormai siamo a metà strada verso l’essere veterani, soprattutto nel caso di Nick, 27 anni, “pro” da 9, mentre Stefanos ne ha quasi 24, ed è “pro” da 6 stagioni) a confronto. Il greco è più continuo e con palmarès ben più importante, così come la classifica, ma l’australiano è stato capace in carriera di picchi molto più alti dell’avversario, in particolare nei confronti con i “Big 3”, e sull’erba appare decisamente più a suo agio. Se saprà mantenere la calma e la concentrazione mostrate finora nel torneo, Kyrgios è strafavorito, ma se dovesse incartarsi in uno dei suoi momentacci autodistruttivi e polemici con l’universo intero, Tsitsipas sarà certamente pronto ad approfittarne.
Consigliata a chi spera ancora che prima o poi Nick faccia il botto in uno Slam intero, non solo in un match secco.

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