Federer e le sorelle Williams, la fine è vicina?

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Federer e le sorelle Williams, la fine è vicina?

La competizione “è una droga legale che molte persone vorrebbero avere” dice Navratilova. Venus, Serena e Roger sono nella fase finale della carriera, ma il ritiro ufficiale non sembra prossimo

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Non è facile smettere, e lo sanno bene Roger Federer e le sorelle Venus e Serena Williams, che nonostante l’età e i conseguenti acciacchi e i sempre più sporadici tornei ancora non hanno annunciato il loro ritiro ufficiale dalle competizioni. La ventitre volte campionessa Slam è tornata a giocare quest’anno a Wimbledon nel singolare dopo mesi di assenza, perdendo però al primo turno dopo un buon match contro la francese Harmony Tan. In un articolo sul New York Times Christopher Clarey prova ad analizzare la situazione di questi tre tennisti, ormai soltanto part-time, e la possibilità che nessuno di questi tre si ritiri in maniera definitiva per davvero. La stessa Venus, impegnata nel doppio misto ai Championships, ha detto in maniera enigmatica “Non saprete mai quando potrei presentarmi (per giocare ndr)“.

Come spiega l’agente americano Tom Ross il ritiro definitivo è anche una scelta economica. “Il ritiro ufficiale non solo pone fine alla carriera da giocatore. Può risolvere un contratto di sponsorizzazione o un accordo di sponsorizzazione e ridurre la visibilità di una star. In genere, è ufficiale che quando annunci il tuo pensionamento, ciò sta chiaramente dando all’azienda il diritto di recedere.“. Viene comunque difficile immaginare un abbandono degli sponsor per Roger Federer o Serena Williams, con il primo che ha un contratto anche per il post-tennis e la seconda che ha letteralmente un edificio riservato a lei nel quartier generale di Nike a Portland.

Anche perché per le superstar non mancano le possibilità di gioco anche in caso di prolungati periodi di inattività. Qualsiasi torneo del mondo concederebbe una wild card a sportivi ma anche macchine di soldi ed interesse come Serena o Federer. Per Martina Navratilova è anche una questione psicologica. “Ti rendi conto di quanto sei fortunato ad essere là fuori a fare quello che facciamo. È una droga. È una droga molto legale che molte persone vorrebbero avere, ma non possono ottenere”.

In sostanza non è tanto remota la possibilità che questi tennisti, come John McEnroe che non ha mai ufficialmente annunciato il ritiro anche per questioni di sponsor, possano continuare a giocare ancora per un po’ per selezionatissimi eventi all’anno, giusto per fare, come ha detto Federer durante la cerimonia per i 100 anni del Centrale, “one more time. Anche perché, come dice Navratilova stessa (che dopo aver annunciato il ritiro ha vinto uno Slam in doppio a 49 anni), “Il fatto è che se ti piace giocare, allora gioca. Venus ha giocato e la gente dice che sta danneggiando la sua legacy. No, quei titoli sono ancora lì“.

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