Sinner e Alcaraz un mese dopo (Crivelli). Ancora Sinner-Alcaraz. E' la finale del futuro (Giammò)

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Sinner e Alcaraz un mese dopo (Crivelli). Ancora Sinner-Alcaraz. E’ la finale del futuro (Giammò)

La rassegna stampa di domenica 31 luglio 2022

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Sinner e Alcaraz un mese dopo (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Qui e ora. Non è più questione di mirabolante futuro, ma di luminoso presente. Perché ormai Sinner e Alcaraz non sono catalogabili soltanto come i frutti migliori della nuova generazione, ma rappresentano solide certezze le cui ambizioni non conoscono confini. Dunque, la finale a Umago, oltre a mettere in scena la quarta pagina del romanzo della loro rivalità, costituisce a suo modo un inno alla normalità, perché è nella logica delle cose che due talenti di questo livello arrivino in fondo a ogni torneo. Però la sfida odierna si carica di un significato più profondo, arrivando quattro settimane dopo la meravigliosa partita vinta da Jannik negli ottavi di Wimbledon, che ha certamente cambiato i rapporti di forza, restringendo a favore della stella azzurra un margine tecnico e di personalità che sembrava pendere verso lo spagnolo. Sarà interessante, poi, valutare gli equilibri sulla terra dopo che gli altri incroci si sono giocati sul veloce. Sinner approda all’epilogo croato senza aver perso neppure un set e non poteva essere il pur fantastico Agamenone di questa settimana a impensierirlo nell’insolito derby tricolore. Jan conquista la settima finale, la prima dell’anno e sotto la gestione Vagnozzi (e Cahill): «Sono soddisfatto, ora mi attende un match molto difficile e devo prepararlo bene: tutti volevano questa partita con Carlos, dovrò alzare ancora il livello per essere all’altezza della sfida. Secondo me, in questi mesi sono molto cresciuto alla battuta, aiutato dal clima che c’è nel team. Con Cahill ho parlato la prima volta al Roland Garros, poi l’ho incontrato ancora personalmente a Eastbourne, era importante stabilire l’equilibrio giusto tra lui e Vagnozzi. Si è adattato a me e a Simone, mi sta aiutando molto, sono entrambi ottimi coach, e belle persone con cui è costruttivo passare il tempo». Oggi dall’altra parte della rete troverà il nuovo numero 4 del mondo: «La considero come una tappa – ammette Alcaraz — per me significa che ho ancora tre giocatori davanti per raggiungere il mio obiettivo, diventare il numero uno del ranking. E devo continuare a lavorare per arrivarci». Intanto, per le quasi tre ore della semifinale, soffre un’altra volta della sindrome italiana dopo i ko in carriera con Sonego, Berrettini, Sinner e Musetti, venendo a capo di un favoloso Zeppieri solo al termine di una battaglia punto a punto che a lui costa una storta a una caviglia («Ma sto bene») e al ventenne di Latina un finale di partita con i crampi.

Ancora Sinner-Alcaraz. E’ la finale del futuro (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

Chissà se una notte sarà bastata a Giulio Zeppieri per smaltire l’adrenalina accumulata in tre ore di match contro Carlos Alcaraz, in quella che a Umago è stata la sua prima semifinale in carriera sul circuito ATP. Se la vigilia, come ci raccontava giovedì il suo coach Fischetti, era stata all’insegna dell’orgoglio per un torneo giocato in crescendo e sublimatosi nell’occasione di potersi misurare contro il nuovo fenomeno del tennis mondiale, quella post match dev’esser stata per il ventenne romano una nottata assai più agitata. La sconfitta è arrivata al 3° set al termine di una partita deragliata fin dall’avvio dal binario scontato cui sembrava destinata. E questo perché solo il tennis ha quel potere di svelare quanto ranking, fama e titoli alla fine non siano altro che convenzioni approssimative con cui l`uomo prova a dare ordine a un caos per lo più illeggibile. Trovatosi subito a rincorrere, Zeppieri dapprima è riuscito a pareggiare il conto dei break per poi costruirsi ben tre set point sul servizio del suo avversario, freddo nel riuscire ad annullarli e spietato nel capitalizzare subito il contraccolpo psicologico patito dall’azzurro. In vantaggio di un set, Alcaraz si è lanciato all’assalto del servizio di Zeppieri ma anziché farvi breccia lo stupore è stato grande nel vederlo rispondere colpo su colpo fino ad annettersi il secondo set. Giunti al 3°, condizione e fatiche recenti – con tanto di crampi annessi – hanno spinto il match dalla parte di Alcaraz. Battuto un azzurro, Carlos Alcaraz domani ne troverà un altro sul suo cammino. Sarà infatti Jannik Sinner il suo avversario in un match già atteso come un classico, e che stavolta però avrà ben altro peso specifico. Se a Wimbledon infatti i due si erano giocati un posto ai quarti, domani a Umago ci sarà in palio un titolo che per lo spagnolo può coincidere con il quinto vinto in stagione, mentre per l’italiano si tratterebbe della prima affermazione della stagione. […]

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