Kvitova: "Mi sono detta di essere forte mentalmente" E ora alla caccia del 30° titolo

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Kvitova: “Mi sono detta di essere forte mentalmente” E ora alla caccia del 30° titolo

“Lacrime di gioia e sollievo” a fine partita per Petra Kvitova. 40esima finale in carriera. “Anche Madison Keys avrebbe meritato la vittoria”

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Petra Kvitova – WTA Cincinnati 2022 (foto via Twitter @WTA)
 

La ceca Petra Kvitova, a 32 anni, batte Madison Keys nella semifinale del Western & Souther Open per 6-7(6) 6-4 6-3 e raggiunge la 40esima finale della carriera WTA. Alle 21 la finale con Caroline Garcia. Di seguito la conferenza stampa post partita.

D. Puoi parlare della partita e dei tuoi pensieri su come sei riuscita a tornare nel secondo set?

PETRA KVITOVA: Non ho idea di come sono risalita. All’inizio della partita ho perso il servizio con i tre doppi falli, e non è stato proprio bello. A volte succede, ti capita un game scarso, può succedere. Ma con Madison [Keys], è un po’ difficile quando sta servendo molto bene. Ma in qualche modo sono tornata e il tiebreak è stato molto, molto tirata. Ha giocato benissimo quei punti lì. So che ci capitano sempre battaglie da tre set. Io stavo cercando di restare mentalmente ancora lì e aspettavo forse qualche possibilità. Penso di essermi trovata un po’ meglio anche in risposta. Quindi sono rimasta presente e ho cercato di giocare fino alla fine di ogni punto dando quello che potevo. Una battaglia incredibile. Devo dire che Madison ha giocato davvero un’ottima partita. Sì, è stato davvero molto tirata.

D. Sei sopravvissuto al match point contro nel primo round. Hai superato molti ostacoli questa settimana. Come ti senti adesso fisicamente? Hai davvero dovuto combattere in molte partite.

PETRA KVITOVA: Sì, se l’avessi saputo dopo il primo round, sarei rimasta piuttosto sorpresa. Penso che il primo round non stavo davvero giocando al meglio. Nel terzo set ho trovato il mio ritmo. È stato divertente, perché ho giocato contro Ons Jabeur e anche lei ha salvato alcuni match point. È stata una bella battaglia nel terzo turno da giocare, entrambi abbiamo salvato match point. A volte può succedere. È come avere una seconda possibilità o che te pensi di essere quasi fuori e ora sei ancora qui e giochi per la vittoria. Sono felice che sia successo a me. Non credo che mi sia mai successo, quindi in realtà è bello vivere questa esperienza anche alla mia età (sorridendo).

D. Eri piuttosto emozionata dopo la partita. Mi stavo chiedendo cosa stesse succedendo nella tua mente mentre eri seduta lì e prendevi atto della vittoria?

PETRA KVITOVA: Penso di essere anche una persona piuttosto emotiva a volte. Sicuramente erano lacrime di gioia. Anche un po’ di sollievo, probabilmente. Anche durante la partita mi dicevo che devo essere forte mentalmente in ogni caso, perché c’è solo un pallina che devi vincere, e questa vale l’intera partita alla fine. Ci sono stati pochi punti di questo tipo, sfortunatamente anche quando ero 40-0 al servizio. Quindi di sicuro ci sono stati un paio di momenti in cui è stato davvero molto serrato. E penso che dopo fossero solo le emozioni che mi uscivano in quel momento. Sì, non vedo l’ora che arrivi domani [domenica].

[…] Sono state anche le emozioni successive a spiegare la tua domanda. È terribile. Non credo di aver vissuto così tante partite come questa, a dire il vero. Ovviamente, arrivando lontano nei tornei, ti capitano questo genere di cose, ma non abbiamo davvero commesso molti errori, come hai detto. Dovevamo servire bene. Poi in risposta… Alla fine credo che entrambe abbia giocato nient’affatto mane. A volte ti trovi ad avere dei punti deboli, ma non oggi [sabato], a nessuna di noi due. Ho anche detto a Madison che ha giocato così bene. Avrebbe meritato la vittoria di entrambi

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