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US Open: Swiatek lontana dal meglio, ma basta per la solita Sabalenka. Prima finale a New York
La n.1 al mondo continua a non convincere pienamente, ma sono troppo evidenti i ben noti limiti della bielorussa

[1] I. Swiatek b. [6] A. Sabalenka 3-6 6-1 6-4

Seconda semifinale tra due giocatrici rispettivamente alla quarta (Swiatek) e terza (Sabalenka) semifinale Slam, la prima però qui a New york per la n.1 al mondo, che certamente punterà sulla discontinuità di Sabalenka, cercandole maggiormente il dritto, lato un po’ più debole di entrambe. Dal canto suo la bielorussa dovrà essere più costante e decisa possibile con la seconda, oltre a cercare gli appoggi giusti per non entrare in scambi troppo lunghi, dove Swiatek sarebbe nettamente favorita. 3-1 i precedenti a favore della polacca, l’ultimo dei quali vinto a Roma lasciando solo 3 game.
Ed è di nuovo la n.1 al mondo a spuntarla, ma in maniera decisamente meno netta e meno convincente. Molto fallosa Swiatek, che rimonta un set, e per due volte un break nel terzo, facendo pagare caro a Sabalenka un pessimo 24% di conversione con la seconda, e la solita tensione esagerata quando la pallina scotta, che unita al voler tirare ogni pallina al massimo la porta a troppi errori. E dire che stasera anche il dritto, solitamente punto un po’ più debole, ha dato soddisfazioni ad Aryna, incapace però di trarne il massimo, arrendendosi per il secondo anno di fila in semifinale a Flushing Meadows. Iga può ancora una volta trarre un sospiro di sollievo per il risultato, ma deve decisamente dare una svolta al suo gioco in vista della finale di sabato contro Ons Jabeur, che ha invece dominato e convinto al massimo nella sua semifinale contro Caroline Garcia. Sarà il quinto incontro tra le 2, con i precedenti in parità, entrambe alla ricerca del primo Slam sul veloce (la tunisina in assoluto), le uniche due a raggiungere due finali Major in questo 2022.
Il match – primo break dell’incontro sorprendentemente a favore di Sabalenka, nel terzo game, causato da una Swiatek ancora un po’ contratta e poco convinta nei suoi colpi, che la portano anche a qualche errore di troppo, alla luce anche di un inizio molto a braccio libero e composto della bielorussa, che sta riuscendo a contenersi e giocare con raziocinio. Si dimostra però effimera la gioia per la n.6 del tabellone, che nel gioco di servizio successivo a tratti esagera nella spinta e nella ricerca del vincente, andando fuori con gli errori e permettendo il subitaneo contro-break a Swiatek. Ed emerge chiaramente anche il piano tattico della polacca nel quinto gioco, che annulla due palle break cercando l’intermittente dritto della bielorussa, che alla lunga però, alla quarta chance, sfruttando ancora qualche toppa e titubanza nel gioco dell’avversaria, picchia benissimo da entrambi i lati, riprovando la fuga. E stavolta non si limita ad essere tentata, ma è portata a termine da Sabalenka, che con un altro break va a vincere il primo set 6-3, picchiando indifferentemente di dritto e di rovescio, prendendo in mano il pallino del gioco per non lasciarlo. Approfitta dei tanti errori di Swiatek, fallosa, quasi irriconoscibile come nella partita contro Pegula, con solo 3 vincenti messi a segno (contro 7), ma soprattutto senza riuscire a reagire allo strapotere dell’avversaria, che si sente tranquilla per via dell’opacità della polacca e può dunque tirare e giocare con meno pressione.
Le buone sensazioni viste nel primo set vengono subito smontate all’inizio del secondo, in uno dei soliti alti e bassi di Sabalenka, che subisce il break a 0 giocando un pessimo game, senza che Swiatek non debba fare nulla più che sfruttarne gli errori. Ben più centrata ora la polacca, più solida al servizio e più continua da fondo, ingredienti che le permettono di spezzare il ritmo di Aryna, impedendole di trovare la costanza necessaria per spingere come vorrebbe e infilare continui vincenti. E questo manda in bambola la bielorussa, che nel quinto game subisce, dopo una serie di brutti errori, anche il doppio break. La sfiducia e l’insicurezza, il più grande limite di Aryna, dopo aver sfiorato la superficie più volte nel parziale, emergono del tutto nel settimo ed ultimo game, tra doppi falli, errori e scelte sbagliate, che regalano un pesante 6-1 a Swiatek. C’è da dire che, dal canto suo, la polacca ha ritrovato la sua fiducia e le sue doti da fondo e di difesa, minando gli appoggi e le certezze già fragili di Sabalenka (sul set point una volée comoda affondata in rete), riportando su di sé l’inerzia del match.
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Ancora il set si apre a sfavore della giocatrice che sembrava stare meglio, e ciò vuol dire break immediato a favore di Sabalenka, dopo un primo game infarcito di gratuiti da una Swiatek che ancora non trova continuità per tutta la partita, e rischia di rimettere in fiducia e far giocare tranquilla la sua avversaria. Si inizia finalmente a vedere un po’ di buon tennis solo nel quarto game, in cui Swiatek mette a segno il contro-break, rispondendo meglio e causando errori, più che accettabili, a Sabalenka, pienamente in partita. E infatti nel gioco immediatamente successivo la bielorussa comanda da fondo e va a mettere il punto esclamativo, tornando in vantaggio trovando il break e la tanto agognata fiducia. Ancora una volta però i difetti e i troppi dubbi di Aryna salgono in superficie in un ottavo gioco da dimenticare, con il break subito a 0 e Swiatek, sempre meglio in difesa, libera di fare ciò che vuole. E il calo, l’incapacità di sfruttare le situazioni di Sabalenka, sfociano nella vittoria, con un break nel decimo decisivo game, per Swiatek, che alza il proprio ritmo e il proprio livello, ringraziando per qualche errore evitabile fino alla fine della sua avversaria. Alla fine ha vinto la giocatrice che ha giocato meno peggio, più cinica quando contava, ma ben lontana dal suo meglio, che raggiunge la prima finale in carriera allo US Open, oltre che in uno Slam diverso dal Roland Garros.
ATP
Murray pensa ai Giochi Olimpici di Parigi: “Voglio dimenticare l’edizione del 2021”
Nel mirino di Andy Murray quella che sarebbe la sua quinta partecipazione ai Giochi: “Mi piacerebbe avere un’altra occasione”

A riportare la mente alle ultime Olimpiadi, ci si sofferma sulla finale olimpica di Wimbledon del 2012. Andy Murray batte Roger Federer con un netto 6-2, 6-1, 6-4: che sia stato merito dello scozzese o demerito dello svizzero stremato dalla semifinale con Del Potro durata 4ore e 26’, sarà una medaglia d’oro indimenticabile.
Undici anni dopo, Federer continua a bazzicare il suo giardino reale, Wimbledon, ma dagli spalti, Murray continua a regalare emozioni ai suoi fan. Attualmente si trova in Cina a Zhuhai dove ha esordito battendo al primo turno Ye Cong Mo, n.668 del ranking.
In conferenza stampa Sir Murray ha dichiarato di nutrire speranze di partecipazione a quelli che sarebbero i suoi quinti Giochi Olimpici: “Mi piacerebbe davvero partecipare ad altre Olimpiadi. Ho avuto esperienze entusiasmanti durante la mia carriera ai Giochi Olimpici. Ho amato tutte le edizioni alle quali ho preso parte”.
Il palmares olimpico di Murray è fin qui straordinario: due medaglie d’oro nel 2012 a Londra e nel 2016 sul cemento di Rio de Janeiro. Nel 2021 fu grande la delusione per il suo forfait obbligatorio nel torneo singolare dettato da uno stiramento alla coscia avvenuto prima dell’avvio dei giochi olimpici. Recuperò in fretta ma fu costretto a fare una scelta tra i due tornei di singolare e di doppio. Una promessa fatta a Salisbury gli aveva fatto optare per l’iscrizione al torneo di doppio: arrivarono sino ai quarti. Che fosse storia finita con i Giochi Olimpici? Su twitter si era lasciato andare a un lungo tweet nel quale dichiarava: “Se questa è la fine del mio viaggio a cinque cerchi, voglio ringraziare di cuore la squadra della Gran Bretagna e tutti voi per il supporto: mi avete aiutato a dare il massimo in questi anni. È stato un privilegio assoluto rappresentare il mio Paese a quattro Olimpiadi e mi ha regalato alcuni dei ricordi più belli della mia vita”.
Ora, a distanza di due anni, la pena diversamente e vuole cancellare la delusione patita nell’edizione 2021, nota perché disputata in piena pandemia: “L’ultima volta sono rimasto molto deluso perché mi ero infortunato prima del torneo e avevo promesso al mio compagno che in caso di problemi avrei dato priorità al doppio rispetto al singolare. Ed eravamo arrivati vicinissimi alla medaglia: nei quarti eravamo avanti un set e 4-3, al servizio con palle per il game e avevamo davvero una buona occasione, ma non ce l’abbiamo fatta. Mi piacerebbe avere un’altra opportunità di giocare l’anno prossimo a Parigi. Sarebbero i miei quinti Giochi Olimpici e molto probabilmente gli ultimi”.
Per Murray al secondo turno dell’ATP 250 di Zhuhai ci sarà la sfida con Karatsev che aveva eliminato Arnaldi nel primo turno.
Flash
WTA Finals: Sabalenka, Swiatek, Gauff e Rybakina già qualificate
La WTA finalmente annuncia le prime qualificate al torneo di fine anno in programma a Cancun dal 29 ottobre. Coco Gauff si è garantita la partecipazione anche in doppio con Jessica Pegula

Aryna Sabalenka parteciperà alla sua terza edizione di fila delle Finals. Il suo miglior risultato rimane quello dell’anno scorso quando arrivò in finale. La venticinquenne bielorussa ha disputato la miglior stagione della sua carriera, vincendo il suo primo Slam di singolare, l’Australian Open, oltre al WTA 1000 di Madrid e il WTA 500 di Adelaide. Nello score stagionale anche tre finali perse, a Indian Wells, a Stoccarda e allo US Open.
Questi risultati le hanno dato il trono n. 1. nel ranking femminile.
Terza presenza alle WTA Finals anche per Iga Swiatek: deve cancellare l’eliminazione in semifinale dell’anno scorso. Quattro i titoli vinti nel 2023 dalla campionessa polacca. Ha trionfato nuovamente al Roland Garros, al WTA 500 the Qatar TotalEnergies Open di Doha e il Porsche Tennis Grand Prix di Stoccarda. In più ha portato a casa il titolo di Varsavia nel WTA 250 BNP Paribas. Vanta un fantastico record di 56 vittorie e 10 sconfitte quest’anno nel Tour.
Gran colpo dell’americana Coco Gauff che si è qualificata per le Finals nel torneo singolare e in quello di doppio. Partecipa alle Finals per la seconda volta. Quattro i titoli vinti quest’anno: ad Auckland e poi nel corso di una fantastica estate dove ha trionfato al WTA 500 Mubadala Citi DC Open di Washington DC, al WTA 1000 Western & Southern Open di Cincinnati e poi il trionfo nel suo primo Slam della sua carriera allo US Open, salendo al n. 3 nel ranking.
Elena Rybakina, invece, sarà la prima donna kazaka a far parte delle WTA Finals. I successi di quest’anno vanno dal titolo ottenuto a Indian Wells a quello di Roma. Ha raggiunto la finale all’Australian Open e a Miami.
Coppa Davis
Coppa Davis: Italia in orbita Djokovic in campo il 23 novembre contro l’Olanda
Si comincia martedì 21 novembre con Canada contro Finlandia. La sfida tra gli azzurri di capitan Volandri e i Paesi Bassi giovedì 23 dalle 10 di mattina

Ufficializzato il programma della fase finale di Coppa Davis che si disputerà a Malaga dal 21 al 26 novembre. Ad annunciarlo l’International Tennis Federation che ha reso noti orari e date dei quarti di finale.
Gli azzurri scenderanno in campo contro l’Olanda giovedì 23 novembre. Difficile fare previsioni sulla squadra che avrà disposizione capitan Filippo Volandri per l’ultimo tassello importante della stagione. In orbita Italia ci sarà Novak Djokovic che difenderà i colori della Serbia opposta alla Gran Bretagna di Andy Murray a Daniel Evans. Le vincenti di queste due sfide si affronteranno sabato 25 novembre.
Si comincia martedì 21 novembre al Palazzo dello Sport “Josè Maria Martin Carpena” dove si sfideranno Canada e Finlandia, rispettivamente vincitrice del Gruppo A e seconda del Gruppo D la scorsa settimana. Le due squadre daranno il via alle Final Eight di Coppa Davis. Anche per quanto riguarda i canadesi, non è semplice prevedere chi schiereranno. Riusciranno a recuperare Denis Shapovalov? Qualche progresso fisico lo farà Felix Auger-Aliassime? Nel frattempo il Canada ha potuto applaudire Gabriel Diallo, dotato di un ottimo servizio e che domenica compirà 22 anni.
Il giorno successivo, il 22 novembre, l’Australia, capeggiata da Lleyton Hewitt se la vedrà con la Repubblica Ceca. Alex de Minaur è apparso in gran forma e pronto a trascinare con Thanasi Kokkinakis la sua squadra. Per i cechi occhi puntati sul giovane Jiri Lehecka.
La vincente di questi due incontri scenderà in campo venerdì 24 novembre per la semifinale di Coppa Davis.
La finalissima si terrà domenica 26 novembre.
