US Open: Swiatek lontana dal meglio, ma basta per la solita Sabalenka. Prima finale a New York

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US Open: Swiatek lontana dal meglio, ma basta per la solita Sabalenka. Prima finale a New York

La n.1 al mondo continua a non convincere pienamente, ma sono troppo evidenti i ben noti limiti della bielorussa

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Iga Swiatek - US Open 2022 (foto Twitter @rolandgarros)
 

[1] I. Swiatek b. [6] A. Sabalenka 3-6 6-1 6-4

Seconda semifinale tra due giocatrici rispettivamente alla quarta (Swiatek) e terza (Sabalenka) semifinale Slam, la prima però qui a New york per la n.1 al mondo, che certamente punterà sulla discontinuità di Sabalenka, cercandole maggiormente il dritto, lato un po’ più debole di entrambe. Dal canto suo la bielorussa dovrà essere più costante e decisa possibile con la seconda, oltre a cercare gli appoggi giusti per non entrare in scambi troppo lunghi, dove Swiatek sarebbe nettamente favorita. 3-1 i precedenti a favore della polacca, l’ultimo dei quali vinto a Roma lasciando solo 3 game.

Ed è di nuovo la n.1 al mondo a spuntarla, ma in maniera decisamente meno netta e meno convincente. Molto fallosa Swiatek, che rimonta un set, e per due volte un break nel terzo, facendo pagare caro a Sabalenka un pessimo 24% di conversione con la seconda, e la solita tensione esagerata quando la pallina scotta, che unita al voler tirare ogni pallina al massimo la porta a troppi errori. E dire che stasera anche il dritto, solitamente punto un po’ più debole, ha dato soddisfazioni ad Aryna, incapace però di trarne il massimo, arrendendosi per il secondo anno di fila in semifinale a Flushing Meadows. Iga può ancora una volta trarre un sospiro di sollievo per il risultato, ma deve decisamente dare una svolta al suo gioco in vista della finale di sabato contro Ons Jabeur, che ha invece dominato e convinto al massimo nella sua semifinale contro Caroline Garcia. Sarà il quinto incontro tra le 2, con i precedenti in parità, entrambe alla ricerca del primo Slam sul veloce (la tunisina in assoluto), le uniche due a raggiungere due finali Major in questo 2022.

Il match – primo break dell’incontro sorprendentemente a favore di Sabalenka, nel terzo game, causato da una Swiatek ancora un po’ contratta e poco convinta nei suoi colpi, che la portano anche a qualche errore di troppo, alla luce anche di un inizio molto a braccio libero e composto della bielorussa, che sta riuscendo a contenersi e giocare con raziocinio. Si dimostra però effimera la gioia per la n.6 del tabellone, che nel gioco di servizio successivo a tratti esagera nella spinta e nella ricerca del vincente, andando fuori con gli errori e permettendo il subitaneo contro-break a Swiatek. Ed emerge chiaramente anche il piano tattico della polacca nel quinto gioco, che annulla due palle break cercando l’intermittente dritto della bielorussa, che alla lunga però, alla quarta chance, sfruttando ancora qualche toppa e titubanza nel gioco dell’avversaria, picchia benissimo da entrambi i lati, riprovando la fuga. E stavolta non si limita ad essere tentata, ma è portata a termine da Sabalenka, che con un altro break va a vincere il primo set 6-3, picchiando indifferentemente di dritto e di rovescio, prendendo in mano il pallino del gioco per non lasciarlo. Approfitta dei tanti errori di Swiatek, fallosa, quasi irriconoscibile come nella partita contro Pegula, con solo 3 vincenti messi a segno (contro 7), ma soprattutto senza riuscire a reagire allo strapotere dell’avversaria, che si sente tranquilla per via dell’opacità della polacca e può dunque tirare e giocare con meno pressione.

Le buone sensazioni viste nel primo set vengono subito smontate all’inizio del secondo, in uno dei soliti alti e bassi di Sabalenka, che subisce il break a 0 giocando un pessimo game, senza che Swiatek non debba fare nulla più che sfruttarne gli errori. Ben più centrata ora la polacca, più solida al servizio e più continua da fondo, ingredienti che le permettono di spezzare il ritmo di Aryna, impedendole di trovare la costanza necessaria per spingere come vorrebbe e infilare continui vincenti. E questo manda in bambola la bielorussa, che nel quinto game subisce, dopo una serie di brutti errori, anche il doppio break. La sfiducia e l’insicurezza, il più grande limite di Aryna, dopo aver sfiorato la superficie più volte nel parziale, emergono del tutto nel settimo ed ultimo game, tra doppi falli, errori e scelte sbagliate, che regalano un pesante 6-1 a Swiatek. C’è da dire che, dal canto suo, la polacca ha ritrovato la sua fiducia e le sue doti da fondo e di difesa, minando gli appoggi e le certezze già fragili di Sabalenka (sul set point una volée comoda affondata in rete), riportando su di sé l’inerzia del match.

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Ancora il set si apre a sfavore della giocatrice che sembrava stare meglio, e ciò vuol dire break immediato a favore di Sabalenka, dopo un primo game infarcito di gratuiti da una Swiatek che ancora non trova continuità per tutta la partita, e rischia di rimettere in fiducia e far giocare tranquilla la sua avversaria. Si inizia finalmente a vedere un po’ di buon tennis solo nel quarto game, in cui Swiatek mette a segno il contro-break, rispondendo meglio e causando errori, più che accettabili, a Sabalenka, pienamente in partita. E infatti nel gioco immediatamente successivo la bielorussa comanda da fondo e va a mettere il punto esclamativo, tornando in vantaggio trovando il break e la tanto agognata fiducia. Ancora una volta però i difetti e i troppi dubbi di Aryna salgono in superficie in un ottavo gioco da dimenticare, con il break subito a 0 e Swiatek, sempre meglio in difesa, libera di fare ciò che vuole. E il calo, l’incapacità di sfruttare le situazioni di Sabalenka, sfociano nella vittoria, con un break nel decimo decisivo game, per Swiatek, che alza il proprio ritmo e il proprio livello, ringraziando per qualche errore evitabile fino alla fine della sua avversaria. Alla fine ha vinto la giocatrice che ha giocato meno peggio, più cinica quando contava, ma ben lontana dal suo meglio, che raggiunge la prima finale in carriera allo US Open, oltre che in uno Slam diverso dal Roland Garros.

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