Alcaraz al Corriere della Sera: "Con Sinner ci capiamo al volo, rivalità bella e utile"

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Alcaraz al Corriere della Sera: “Con Sinner ci capiamo al volo, rivalità bella e utile”

Il fresco numero uno del mondo ha spiegato di non sentirsi diverso dopo il trionfo a New York: “Sono sempre il bambino di Murcia che a 10 anni sognava di diventare professionista”

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Carlos Alcaraz - US Open 2022 (foto Twitter @ATPTour_ES)
 

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Il video-commento di Ubaldo che compare qui continua sul sito di Intesa Sanpaolo nella sezione “Sottorete” curata in collaborazione con Ubitennis, che potrete trovare al seguente link.

Clicca qui per guardare il video-commento completo di Ubaldo Scanagatta sulla finale maschile dello US Open 2022 sul sito di Intesa Sanpaolo

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Se Carlos Alcaraz pensava di aver messo fine alle sue fatiche con il match point realizzato nella finale con Ruud, si sbagliava. Alla vittoria di uno Slam, e ancor di più se si tratta della prima, e a maggior ragione se affiancata dall’acquisizione del primo posto del ranking, non possono non seguire altri impegni fuori dal campo. A partire dalle interviste. Lo spagnolo si è concesso anche al Corriere della Sera e alle domande di Gaia Piccardi, sorseggiando un po’ di caffè (a dimostrazione dell’esigenza – ancora presente – di qualche aiuto per combattere la stanchezza) tra una risposta e l’altra. Dalle sue parole traspare ancora una volta una maturità straordinariamente precoce, proprio come i risultati che sta ottenendo. Il mondo del tennis professionistico conosce Alcaraz già da qualche stagione, ma non può dimenticarsi che questo ragazzo ha soli 19 anni. Lui, di sicuro, non se lo scorda, anzi lo ribadisce: “Mai avrei pensato di ottenere così tanto ad appena 19 anni. Prendiamocela con calma, mi aveva detto il mio coach Ferrero”.

Un altro aspetto che Carlos tiene a rimarcare è quello di non sentirsi diverso dopo le grandi novità dell’ultima settimana: ora è un campione Slam ma anche il numero uno del mondo più giovane di sempre. “Continuo a sentirmi una persona normale anche se è tutto incredibile. Di certo non è normale quello che fa sul campo da tennis, ma tra le varie tessere del puzzle che ha incastrato alla perfezione durante lo US Open non ci sono solo gli elementi del suo gioco e il suo atletismo. C’è anche il sorriso: “Senza sorriso, non riuscirei a giocare. Mi viene spontaneo. A Montreal, quando ho perso subito con Paul per non aver saputo gestire la pressione, il sorriso l’avevo un po’ perso. Mi sono impegnato per recuperare gioia, me la sono portata dietro a New York. Qualche mio collega sembra che non si diverta in campo. Non io. Io sono ancora il bambino di Murcia che a dieci anni sognava di diventare professionista”.

Il crocevia fondamentale del suo torneo è stato indubbiamente l’incontro in quarti di finale con Sinner e in particolare il match point annullato. Lì – dice – “credo di essermi spinto dove non ero mai arrivato”, anche grazie a… Sinner: “Jannik mi motiva e credo di fare lo stesso effetto a lui, è una bella e utile rivalità. Ci stimiamo e andiamo d’accordo fuori dal campo. Il suo spagnolo è così così, il mio inglese mediocre, ma ci campiamo al volo. È sempre amichevole […]. È la persona, prima del tennista, ad avermi colpito”. Alcaraz ha poi confermato che sarà a Valencia per rappresentare il suo Paese nel girone di Coppa Davis e non pensa di star tirando troppo la corda: “Non mi metto limiti. So che sono nuovo al vertice […] ma ho grandi sogni e non intendo sprecarli”.

C’è spazio, infine, anche per qualche curiosità sul suo passato e sulle sue passioni. Ad esempio, Carlos racconta che a scuola correva i 400 metri in 55 secondi, ma ci tiene a precisare che doveva correrne una serie e “quindi me la prendevo comoda”. Insomma, sarebbe potuto diventare anche un ottimo quattrocentista. Per quanto riguarda il suo tempo libero dice di avere “i gusti e le passioni di qualsiasi ragazzo” e di divertirsi “con poco, uscendo a mangiare o ad ascoltare musica con i miei fratelli o con le persone con cui sono cresciuto. Adoro tutti gli sport gioco a padel, a golf, a calcio […] e tifo Real Madrid”. Rafa approva.

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