È l'ora della Davis (Azzolini, Giammò, Cocchi)

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È l’ora della Davis (Azzolini, Giammò, Cocchi)

La rassegna stampa di mercoledì 14 settembre 2022

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Italia senza Sinner (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Sempre la Croazia, con i suoi tennisti che non ci sono, ma ricompaiono, e vincono, e quelli che occorre cercarli nella classifica, o tra i risultati dei challenger, ma la Davis la sanno giocare. Si chiamano tutti Borna, il che potrebbe rendere più semplici le cose, se non fossero scorbutici al punto da non sapere mai che cosa aspettarsi da tipi così. Il minimo? Una partitaccia dura da vincere. Come a Torino lo scorso novembre. Quando gli azzurri finirono battuti da un contropiede. Cilic cadde nelle grinfie di Sinner, ma da dietro spuntò Borna Gojo – chi è costui?- a prendersela con il povero Sonego. Ora Bologna, un po’ fuori porta, nell’Arena di Casalecchio sul Reno. Superficie dura, indoor «Parecchio lenta», dice Filippo Volandri, che quando giocava gli sarebbe piaciuta di più, ma ora che fa il capitano sa che “i ragazzi” l’avrebbero gradita più veloce. Non c’è Marin Cilic, l’Italia ritrova Matteo Berrettini, però c’è la caviglia di Sinner che non va per il risentimento rimediato agli US Open e andrà in panchina. La speranza di Volandri è di risparmiarlo con la Croazia per utilizzarlo a pieno regime con l’Argentina, mentre i loro Borna vanno bene. Coric, il Borna-uno, sembrava quasi perso per il tennis dopo essere stato uno dei bimbetti più terribili dell’ultimo decenni. Giocò in Davis la prima volta nel 2013, e aveva sedici anni, si presentò nei tornei che contano l’anno dopo, nel 2018 era il numero 13, nel 2021 si è fermato per un guaio alla spalla. Un problema serio, risolto con operazioni e infinite cure. E’ rientrato a marzo scorso a Indian Wells, dopo oltre un anno e ha dovuto buttare giù un bel po’ di amarezze per ritrovare prima un giorno decente, poi addirittura il successo importante. Un Masters 1000 a Cincinnati, con vittorie su Musetti, Nadal, Bautista Agut, Auger-Aliassime, Norrie e in finale Tsitsipas. Ora è numero 26, ed è risalito in fretta di 130 posizioni. Potrebbe toccare a Berrettini, che non è il solito Berretto smagliante di sorrisi, ma a questa Davis ci tiene da matti. «Riparto da qui, da una Coppa che può regalarci un sogno in questa stagione. Non sarà facile, ma vogliamo qualificarci come primi del girone. Poi dovrò farei conti con la classifica, e con la possibilità di agganciare le Finals. Tutto complicato, ma tutto molto stimolante. Anche questa bella crescita di Alcaraz e Sinner, che stanno facendo bene e meritano tutti i complimenti del monda. Ma sono al loro stesso livello, e conto di esserci anch’io nei momenti clou che decideranno il prossimo futuro del tennis». […] Sinner ha provato ieri, nel tardo pomeriggio, con il giovane Francesco Maestrelli, 19 anni, uno dei ragazzi che sono cresciuti di più nell’ultimo periodo, vincitore del challenger a Verona e fuori d’un nulla dal tabellone dello US Open, dove stava per superare le qualifiche. La scelta è caduta sulla panchina. Volandri vuole essere certo di poter disporre di Sinner nei momenti più caldi di questo girone che vede in lizza anche Argentina e Svezia. «Non è tornato da New York nelle condizioni migliori, i cinque set con Alcaraz sono stati duri. Lui avrebbe voluto giocare, ma questo già lo sapevo. Jannik non rinuncerebbe mai». Con il forfait dell’altoatesino questi diventano i due singolari: Berrettini-Coric e Musetti contro Borna Gojo. […] Gojo,24 anni, ricco di centimetri (196) e di belle speranze ha vinto solo in Davis. Mai un torneo, nemmeno tra i diecimila dollari dell’ITF. Un’opportunità l’ha avuta quest’armo, a Bengaluru, in india, ma si è spento sul più bello, nella finale contro Tseng da Taipei. In Davis invece ha infilato tennisti di pregio: Gunneswaram, Popyrin, Sonego e Lajovic solo per restare all’anno scorso. «Non conta chi andrà in campo, il nostro punto di forza sarà il pubblico», taglia corto Musetti. Forse ha davvero ragione.

Sinner in forte dubbio. Si scalda Musetti (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

Questa volta all’appello non manca nessuno. Capitan Volandri aveva l’imbarazzo della scelta. Salutata a marzo sui campi veloci di Bratislava, quando priva di Matteo Berrettini e Fabio Fognini fu salvata da Lorenzo Musetti nell’ultimo singolare del preliminare contro la Slovacchia, è un’Italia diversa, più completa e più consapevole, quella che a Bologna oggi farà il suo esordio nella fase a gironi di Coppa Davis. Era da tempo che aspettavamo di vederli tutti insieme in campo, i nostri top player. Qualità, profondità, varietà, specializzazione: ce n’è in abbondanza per guardare con fiducia al passaggio del turno e puntare a una fase finale (Malaga, 21-27 novembre, si qualificano le prime due di ogni gruppo) da giocare da protagonisti. La Russia campione in carica quest’anno non sarà della partita, esclusa in primavera dalle competizioni a squadre per decisione dell’ITF in seguito all’invasione dell’Ucraina. E dalla Croazia, finalista della scorsa edizione, partirà oggi la nostra campagna. Quella stessa Croazia che l’anno scorso ci eliminò in casa a Torino e che quest’anno si è presentata a Bologna priva del suo numero 1, Marin Cilic. Il finale di stagione è dietro l’angolo, gli acciacchi cominciano a farsi sentire e le poche energie rimaste si distillano con attenzione. Con sei singolari da giocare, non è escluso che anche Lorenzo Musetti riesca a ritagliarsi il suo spazio. Probabilmente sin da oggi al posto di Jannik Sinner, sofferente per una storta a una caviglia. «Abbiamo grandi ambizioni. vogliamo passare il girone per primi, qualificarci per la fase a gironi in Spagna – ha dichiarato Musetti – Non dobbiamo sottovalutare nessuno, ma siamo pronti». […]

Dubbio Sinner. E Musetti può partire da titolare (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Fuori Sinner, dentro Musetti. A poche ore dalla sfida d’esordio di Coppa Davis tra Italia e Croazia, il Capitano Filippo Volandri dovrebbe aver fatto la sua scelta. L’altoatesino, reduce dalla sconfitta ai quarti di New York dopo la battaglia epica di oltre 5 ore contro Carlos Alcaraz, avrebbe ancora un leggero fastidio alla caviglia destra che farebbe propendere il team azzurro e quello del numero 11 al mondo per un’attesa precauzionale. Jannik è arrivato ieri nel tardo pomeriggio alla Unipol Arena e si è allenato con Federico Maestrelli per oltre un’ora e con una buona intensità. Ma questa mattina intorno alle 8 è previsto un altro test, questa volta sul Centrale. La rifinitura chiarirà definitivamente le idee a Volandri, che ha tempo fino a un’ora prima della partita per schierare la formazione definitiva. Se la situazione rimanesse invariata sarà dunque Matteo Berrettini a scendere in campo come numero 1 italiano, opposto a Borna Coric, a sua volta primo tra i croati dopo il forfeit di Marin Cilic. Lorenzo Musetti aveva esordito in un singolare di Davis pochi mesi fa nelle qualificazioni contro la Slovacchia a Bratislava. Una prestazione eccezionale, sotto pressione per il match dentro o fuori e vinto in due ore e mezza contro Norbert Gombos per il punto del 3-2. Il giovane allenato da Simone Tartarini quest’anno ha anche ottenuto la vittoria più importante della carriera battendo il fresco numero 1 al mondo Alcaraz nella finale dell’Atp 500. di Amburgo. Un buon momento dunque per il carrarino che nel primo match della sfida con i croati dovrà battere Borna Gojo, numero 164 al mondo, decisivo a Torino per la qualificazione dei croati alle Finals di Madrid. Matteo Berrettini scenderà in campo per secondo mentre il duo Fognini-Bolelli affronterà i campioni Slam, Mektic-Pavic.

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