È l'ora della Davis (Azzolini, Giammò, Cocchi)

Flash

È l’ora della Davis (Azzolini, Giammò, Cocchi)

La rassegna stampa di mercoledì 14 settembre 2022

Pubblicato

il

Italia senza Sinner (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Sempre la Croazia, con i suoi tennisti che non ci sono, ma ricompaiono, e vincono, e quelli che occorre cercarli nella classifica, o tra i risultati dei challenger, ma la Davis la sanno giocare. Si chiamano tutti Borna, il che potrebbe rendere più semplici le cose, se non fossero scorbutici al punto da non sapere mai che cosa aspettarsi da tipi così. Il minimo? Una partitaccia dura da vincere. Come a Torino lo scorso novembre. Quando gli azzurri finirono battuti da un contropiede. Cilic cadde nelle grinfie di Sinner, ma da dietro spuntò Borna Gojo – chi è costui?- a prendersela con il povero Sonego. Ora Bologna, un po’ fuori porta, nell’Arena di Casalecchio sul Reno. Superficie dura, indoor «Parecchio lenta», dice Filippo Volandri, che quando giocava gli sarebbe piaciuta di più, ma ora che fa il capitano sa che “i ragazzi” l’avrebbero gradita più veloce. Non c’è Marin Cilic, l’Italia ritrova Matteo Berrettini, però c’è la caviglia di Sinner che non va per il risentimento rimediato agli US Open e andrà in panchina. La speranza di Volandri è di risparmiarlo con la Croazia per utilizzarlo a pieno regime con l’Argentina, mentre i loro Borna vanno bene. Coric, il Borna-uno, sembrava quasi perso per il tennis dopo essere stato uno dei bimbetti più terribili dell’ultimo decenni. Giocò in Davis la prima volta nel 2013, e aveva sedici anni, si presentò nei tornei che contano l’anno dopo, nel 2018 era il numero 13, nel 2021 si è fermato per un guaio alla spalla. Un problema serio, risolto con operazioni e infinite cure. E’ rientrato a marzo scorso a Indian Wells, dopo oltre un anno e ha dovuto buttare giù un bel po’ di amarezze per ritrovare prima un giorno decente, poi addirittura il successo importante. Un Masters 1000 a Cincinnati, con vittorie su Musetti, Nadal, Bautista Agut, Auger-Aliassime, Norrie e in finale Tsitsipas. Ora è numero 26, ed è risalito in fretta di 130 posizioni. Potrebbe toccare a Berrettini, che non è il solito Berretto smagliante di sorrisi, ma a questa Davis ci tiene da matti. «Riparto da qui, da una Coppa che può regalarci un sogno in questa stagione. Non sarà facile, ma vogliamo qualificarci come primi del girone. Poi dovrò farei conti con la classifica, e con la possibilità di agganciare le Finals. Tutto complicato, ma tutto molto stimolante. Anche questa bella crescita di Alcaraz e Sinner, che stanno facendo bene e meritano tutti i complimenti del monda. Ma sono al loro stesso livello, e conto di esserci anch’io nei momenti clou che decideranno il prossimo futuro del tennis». […] Sinner ha provato ieri, nel tardo pomeriggio, con il giovane Francesco Maestrelli, 19 anni, uno dei ragazzi che sono cresciuti di più nell’ultimo periodo, vincitore del challenger a Verona e fuori d’un nulla dal tabellone dello US Open, dove stava per superare le qualifiche. La scelta è caduta sulla panchina. Volandri vuole essere certo di poter disporre di Sinner nei momenti più caldi di questo girone che vede in lizza anche Argentina e Svezia. «Non è tornato da New York nelle condizioni migliori, i cinque set con Alcaraz sono stati duri. Lui avrebbe voluto giocare, ma questo già lo sapevo. Jannik non rinuncerebbe mai». Con il forfait dell’altoatesino questi diventano i due singolari: Berrettini-Coric e Musetti contro Borna Gojo. […] Gojo,24 anni, ricco di centimetri (196) e di belle speranze ha vinto solo in Davis. Mai un torneo, nemmeno tra i diecimila dollari dell’ITF. Un’opportunità l’ha avuta quest’armo, a Bengaluru, in india, ma si è spento sul più bello, nella finale contro Tseng da Taipei. In Davis invece ha infilato tennisti di pregio: Gunneswaram, Popyrin, Sonego e Lajovic solo per restare all’anno scorso. «Non conta chi andrà in campo, il nostro punto di forza sarà il pubblico», taglia corto Musetti. Forse ha davvero ragione.

Sinner in forte dubbio. Si scalda Musetti (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

 

Questa volta all’appello non manca nessuno. Capitan Volandri aveva l’imbarazzo della scelta. Salutata a marzo sui campi veloci di Bratislava, quando priva di Matteo Berrettini e Fabio Fognini fu salvata da Lorenzo Musetti nell’ultimo singolare del preliminare contro la Slovacchia, è un’Italia diversa, più completa e più consapevole, quella che a Bologna oggi farà il suo esordio nella fase a gironi di Coppa Davis. Era da tempo che aspettavamo di vederli tutti insieme in campo, i nostri top player. Qualità, profondità, varietà, specializzazione: ce n’è in abbondanza per guardare con fiducia al passaggio del turno e puntare a una fase finale (Malaga, 21-27 novembre, si qualificano le prime due di ogni gruppo) da giocare da protagonisti. La Russia campione in carica quest’anno non sarà della partita, esclusa in primavera dalle competizioni a squadre per decisione dell’ITF in seguito all’invasione dell’Ucraina. E dalla Croazia, finalista della scorsa edizione, partirà oggi la nostra campagna. Quella stessa Croazia che l’anno scorso ci eliminò in casa a Torino e che quest’anno si è presentata a Bologna priva del suo numero 1, Marin Cilic. Il finale di stagione è dietro l’angolo, gli acciacchi cominciano a farsi sentire e le poche energie rimaste si distillano con attenzione. Con sei singolari da giocare, non è escluso che anche Lorenzo Musetti riesca a ritagliarsi il suo spazio. Probabilmente sin da oggi al posto di Jannik Sinner, sofferente per una storta a una caviglia. «Abbiamo grandi ambizioni. vogliamo passare il girone per primi, qualificarci per la fase a gironi in Spagna – ha dichiarato Musetti – Non dobbiamo sottovalutare nessuno, ma siamo pronti». […]

Dubbio Sinner. E Musetti può partire da titolare (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Fuori Sinner, dentro Musetti. A poche ore dalla sfida d’esordio di Coppa Davis tra Italia e Croazia, il Capitano Filippo Volandri dovrebbe aver fatto la sua scelta. L’altoatesino, reduce dalla sconfitta ai quarti di New York dopo la battaglia epica di oltre 5 ore contro Carlos Alcaraz, avrebbe ancora un leggero fastidio alla caviglia destra che farebbe propendere il team azzurro e quello del numero 11 al mondo per un’attesa precauzionale. Jannik è arrivato ieri nel tardo pomeriggio alla Unipol Arena e si è allenato con Federico Maestrelli per oltre un’ora e con una buona intensità. Ma questa mattina intorno alle 8 è previsto un altro test, questa volta sul Centrale. La rifinitura chiarirà definitivamente le idee a Volandri, che ha tempo fino a un’ora prima della partita per schierare la formazione definitiva. Se la situazione rimanesse invariata sarà dunque Matteo Berrettini a scendere in campo come numero 1 italiano, opposto a Borna Coric, a sua volta primo tra i croati dopo il forfeit di Marin Cilic. Lorenzo Musetti aveva esordito in un singolare di Davis pochi mesi fa nelle qualificazioni contro la Slovacchia a Bratislava. Una prestazione eccezionale, sotto pressione per il match dentro o fuori e vinto in due ore e mezza contro Norbert Gombos per il punto del 3-2. Il giovane allenato da Simone Tartarini quest’anno ha anche ottenuto la vittoria più importante della carriera battendo il fresco numero 1 al mondo Alcaraz nella finale dell’Atp 500. di Amburgo. Un buon momento dunque per il carrarino che nel primo match della sfida con i croati dovrà battere Borna Gojo, numero 164 al mondo, decisivo a Torino per la qualificazione dei croati alle Finals di Madrid. Matteo Berrettini scenderà in campo per secondo mentre il duo Fognini-Bolelli affronterà i campioni Slam, Mektic-Pavic.

Continua a leggere
Commenti

Flash

Roland Garros: Giorgi doma Cornet e lo Chatrier e vola al secondo turno

È una vittoria di carattere quella di Camila Giorgi all’esordio a Parigi, la sesta consecutiva contro Alizé Cornet. Ora la attende una tra Collins e Pegula

Pubblicato

il

Camila Giorgi - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

C. Giorgi b. A. Cornet 6-3 6-4

Dopo il primo successo di un italiano targato Matteo Arnaldi, anche dal tabellone femminile giungono notizie positive. L’esordio di Camila Giorgi è vincente e per larghi tratti anche convincente, come in tutto l’arco del primo set e sul finire di partita. I precedenti con Alizé Cornet parlavano chiaro – 5-2 in favore dell’italiana, che ha vinto tutte le ultime cinque partite contro la sua rivale odierna – e il pronostico è stato rispettato.

Non è però stata una passeggiata, anzi, perché come prevedibile bastava poco per infiammare il Philippe-Chatrier, soprattutto con una giocatrice dallo spirito caliente come la francese. Non può bastare però a Cornet il carattere in una partita da 25 errori e 5 soli vincenti, specialmente contro una tennista come Giorgi, che attende ora di sapere chi sfiderà al secondo turno tra Collins e Pegula.

 

Primo set: Giorgi ottiene quattro break e si porta in vantaggio

Nelle prime fasi del match gli scambi sono ridotti all’osso. Nonostante due doppi falli Cornet tiene faticando il suo primo turno di battuta, Giorgi invece ci riesce più facilmente. La prima a mettere il naso avanti è proprio l’italiana, che prevale nelle rare occasioni in cui si allungano gli scambi e si porta sul 2-1 e servizio. Quando Camila mette i piedi dentro il campo non c’è storia e, nonostante debba cedere la battuta nel quarto game, si riporta subito in vantaggio nel quinto, insistendo molto spesso sul rovescio della francese: sulla diagonale sinistra fa quasi sempre punto.

Questa volta l’allungo riesce: la n°2 d’Italia si porta sul 4-2 e mette in ghiaccio il primo set. Nonostante alcune folate di vento che potrebbero destabilizzarla, Giorgi non ha problemi a comandare da fondo a partire fin dalla risposta, riuscendo alla terza occasione del game ad ottenere un nuovo break con cui, di fatto, ipoteca la prima frazione. Due doppi falli sul 30-30 del 5-2 la obbligano a restituire uno dei due break di vantaggio, subito però ripreso un paio di minuti più tardi con un game che vale anche il 6-3 definitivo. Se il numero dei gratuiti è piuttosto equivalente, impressiona quello dei vincenti: 11-1 in favore dell’azzurra, sicuramente più solida della sua avversaria.

Secondo set: lo Chatrier accende la partita, bravissima Camila a chiudere in due

Nel secondo parziale entrambe le giocatrici migliorano i propri numeri al servizio, alzando le percentuali di prime palle in campo e di punti vinti con la prima che nella frazione inaugurale erano state molto basse. Il match inizia a farsi più vibrante e Cornet entra finalmente nel match per meriti propri, annullando tre palle break nel secondo gioco e riuscendo a tenere la battuta per la prima volta dall’inizio dell’incontro. In questa fase ci sono più scambi rispetto all’inizio e la transalpina riesce ad essere maggiormente incisiva, reggendo lo scambio da fondo e concedendo meno. Dall’1-1 si susseguono tre break consecutivi, due dei quali a favore di Cornet che, alla seconda occasione, riesce ad allungare.

Il Philippe Chatrier, dopo un primo set con pochi acuti, si scalda con il passare dei minuti e prova a dare tutto il suo sostegno alla padrona di casa, che approfitta della situazione favorevole e sale 4-2. Sembra che l’incontro sia indirizzato verso il terzo set, ma da quel momento una Giorgi di ghiaccio non perderà più neanche un game, riemergendo dalle sabbie mobili con grande carattere e intelligenza. Riprese in mano le redini degli scambi, l’azzurra conquista 16 degli ultimi 21 punti, ribalta il secondo parziale e si impone 6-3 6-4 in un’ora e tre quarti. Al secondo turno Camila aspetta sicuramente una statunitense: o Danielle Collins, finalista dell’Australian Open 2022, o la n°3 del mondo Jessica Pegula.

Continua a leggere

Flash

Roland Garros: Hurkacz e Khachanov vincono al quinto, Tsitsipas ci va vicino ma chiude in quattro set

Subito in difficoltà le teste di serie maschili nel primo giorno di Roland Garros, brave e fortunate a salvare la pelle. Cade subito Evans, Fucsovics attende Djokovic

Pubblicato

il

© Corinne Dubreuil/FFT

Finalmente si comincia! Dopo tanta attesa a Parigi parte il Roland Garros 2023 che, negli scampoli iniziali della prima giornata, non ha regalato grandi sorprese (anche se c’è già chi ha rischiato tantissimo). Nel tabellone maschile i primi big a scendere in campo sono Karen Khachanov e Hubert Hurkacz, entrambi costretti al set decisivo rispettivamente contro Constant Lestienne e David Goffin, mentre Stefanos Tsitsipas ha avuto la meglio di Jiri Vesely al tie-break del quarto. Ecco come sono andate le primissime partite.

Primo giro, primo quinto set: Hurkcacz sopravvive a Goffin

[13] H. Hurkacz b. D. Goffin 6-3 5-7 6-4 2-6 6-4

Debutto piuttosto complicato a Parigi per Hubert Hurkacz, che ha bisogno di oltre tre ore e mezza per avere la meglio di un mai domo David Goffin, che per la prima volta in carriera perde una partita al quinto set al Roland Garros. Si comincia subito all’insegna dell’equilibrio, con un break per parte ad inizio partita. Quando entra la prima il polacco è quasi ingiocabile ed è lui a compiere il primo scatto importante, con un nuovo break nell’ottavo gioco e il 6-3 del primo parziale, in cui ha vinto gli ultimi 12 punti in battuta. Anche nel secondo è Hurkacz a partire meglio, con l’allungo nel terzo gioco che sembra dare l’impressione di un match sotto controllo. Sarà però solo il primo dei tanti ribaltamenti di fronte, visto che dal 2-4 Goffin sale in cattedra – complice anche il rendimento in battuta un po’ in calo del suo avversario – e vince cinque degli ultimi sei giochi, pareggiando i conti: 7-5.

 

L’inerzia della partita si sposta lentamente verso la metà campo del belga, che dopo essere risalito da 0-40 nel game inaugurale del terzo è il primo a portarsi avanti di un break. Sul 3-1 e servizio, tuttavia, Goffin perde immediatamente il vantaggio conquistato con tanta fatica e, sul 4-4, accade lo stesso: Hurkacz ringrazia il suo avversario, particolarmente falloso, e si riporta avanti: 6-4. Il n°13 del mondo non riesce proprio a scrollarsi di dosso l’esperto rivale, sempre bravo a restare attaccato all’incontro. Goffin intravede un varco ad inizio quarto set e lo sfrutta pienamente, breakkando in apertura e in chiusura e rimandando ogni discorso al quinto set: 6-2.

Il bilancio al quinto set dei due giocatori al Roland Garros è totalmente opposto: 5-0 quello del belga, 0-2 quello del polacco. Tocca però ad Hurkacz smentire questi numeri e portare a casa una sudatissima vittoria al Roland Garros, grazie ad un break point cancellato all’alba del set decisivo e al break definitivo ottenuto nel quinto gioco. L’ago della bilancia dell’intero incontro è stato il servizio del polacco: incisivo nel primo, terzo e quinto parziale (quelli vinti), ben meno nel secondo e nel quarto (persi). Dopo 3h40 la testa di serie n°13 vince a fatica 6-3 5-7 6-4 2-6 6-4 e raggiunge Tallon Griekspoor al secondo turno. Anche l’olandese è stato costretto al quinto set dal qualificato Pedro Martinez, decisamente a suo agio su questi campi, che si è sciolto a soli due game dal traguardo. Avanti di due set e un break nel quarto (4-2), lo spagnolo ha perso la battuta nel settimo game e si è progressivamente spento, cedendo 6-4 2-6 0-6 7-5 6-3.

Lestienne ad un passo dalla gloria, ma Khachanov rimonta da 0-2

[11] K. Khachanov b. C. Lestienne 3-6 1-6 6-2 6-1 6-3

Non ha mai perso al primo turno del Roland Garros e anche oggi, con il settimo successo in altrettante occasioni, conferma la sua tradizione fortunata. Ma quanta fatica ha dovuto fare Karen Khachanov per avere la meglio di Constant Lestienne, semplicemente fenomenale per poco più di due set e fermato nel terzo da qualche problema fisico. Il francese, che prima del 2023 non aveva mai giocato una partita nel tabellone principale di uno Slam, non trema affatto all’esordio assoluto nello Slam di casa. Quando non è impegnato con il tennis Constant si diletta con la magia, intrattenendo i propri estimatori a feste e matrimoni. Nei primi due set sembra quasi di assistere ad uno spettacolo: aiutato anche dal suo avversario, che fa davvero tanta fatica soprattutto dalla parte del rovescio, Lestienne è semplicemente dominante.

Dopo essersi costruito un bel vantaggio, con i primi due parziali vinti 6-3 e 6-1, il transalpino accusa un problema fisico all’inizio del terzo, chiamando un medical time out per gestire un fastidio alle game, probabilmente ai polpacci. La sua mobilità inizia a farsi più limitata, consentendo al russo di alzare il livello e rientrare in partita. In poco più di un’ora e mezza il n°11 ATP riesce a raddrizzare l’incontro, acciuffando il suo rivale con un 6-2 6-1 che rimanda ogni discorso al quinto. Sembra tutto apparecchiato per una facile vittoria per Khachanov, con il n°69 del ranking che accarezza anche l’idea del ritiro, ma alla fine preferisce restare in campo. Fa bene a farlo, perché nel frattempo ha recuperato un po’ di energie e nel quinto set riesce a dare battaglia. Sul 2-3 risale da 0-40 e resta ancora per un po’ in partita, spinto da un pubblico in fermento che, tuttavia, non riesce ad evitare la sua nona sconfitta di seguito. “Ho giocato anche un po’ contro me stesso oggi” – ha detto Karen nell’intervista post partita. Ed è verissimo, perché se è riuscito a restare in partita è probabilmente solo o quasi grazie al suo carattere (e ad un servizio ritrovato). Per la terza volta in carriera Khachanov rimonta da due set di svantaggio e approda al secondo turno, dove affronterà il qualificato Radu Albot. Il moldavo ha avuto la meglio sulla wild card statunitense Patrick Kypson in quasi tre ore: 6-3 6-2 4-6 6-1 il punteggio finale.

Anche Tsitsipas vicinissimo al quinto set, ma Vesely si scioglie sul più bello

[5] S. Tsitsipas b. [PR] J. Vesely 7-5 6-3 4-6 7-6(7)

Non doveva essere un esordio complicato sulla carta per Stefanos Tsitsipas, che invece ha faticato ben più del previsto per domare Jiri Vesely, in tabellone sfruttando il ranking protetto essendo precipitato fuori dai primi 400 del mondo (n°452). Non è però certamente quella la sua classifica veritiera, come dimostrano le oltre tre ore giocate quasi alla pari con il n°5 ATP, sicuramente oggi non nella sua miglior versione, ma comunque resta un top5. Il greco in avvio ha subito avuto problemi, cedendo la battuta nel terzo gioco e non riuscendo mai a conquistare più di due punti in risposta. Fino al 5-3 in suo favore è un grande Vesely quello che incanta il Philippe-Chatrier, colto però dal braccino ad un passo dal traguardo. Senza fare nulla di che, infatti, il greco riesce a rientrare in partita, approfittando di un prolungato passaggio a vuoto del ceco, che perde gli ultimi quattro game del set e lo cede 7-5. Nel secondo parziale il livello del n°5 del tabellone inizia a salire, concedendo ben poco al servizio e piazzando un chirurgico break nel sesto gioco, difeso fino al 6-3 che gli porta due set di vantaggio.

La bilancia della partita sembra pendere tutta in favore del grande favorito, che tiene a zero i primi tre turni di battuta della terza frazione, pur senza riuscire a rendersi minaccioso in risposta. Il primo a dover annullare una palla break in questo set è però proprio Tsitsipas, riuscendoci sotto 3-4, ma inaspettatamente ne arrivano altre due nel decimo game. Questa volta Vesely non si lascia sfuggire una grande opportunità, trovando il break e allungando la partita: 6-4. Il greco pare decisamente più frastornato, non riuscendo più a comandare nonostante un avversario non così mobile. La scelta di giocare spesso il contropiede sicuramente non è delle migliori, e nemmeno avanti di un break nel quarto Stef riesce ad allungare, venendo immediatamente ripreso. Entrambi annullano break point nelle fasi cruciali del set e si arriva al tie-break, dominato da Vesely. Dominato, sì, peccato che ad un passo dal quinto set il ceco si sciolga nuovamente. Il n°452 ATP si procura quattro set point, tre dei quali consecutivi, ma se li gioca malissimo. “Mi sono detto che non c’era nessuna possibilità che questa partita potesse andare al quinto – ha poi dichiarato Tsitsipas nell’intervista a caldo. Chissà quanto ci credeva davvero sotto 3-6 nel tie-break, ma alla fine ha avuto ragione lui. Al primo match point l’ellenico trionfa 7-5 6-3 4-6 7-6(7) in 3h15, raggiungendo il secondo round dove attende Nava o Carballes Baena.

Cressy ed Evans salutano subito Parigi, Fucsovics aspetta Djokovic

Tra gli altri match di primo turno sorprende la vittoria di Thanasi Kokkinakis, che elimina il n°20 del seeding Daniel Evans e approda al secondo turno a Parigi otto anni dopo l’ultima volta. In tabellone grazie ad una wild card – sfruttando l’accordo tra la federazione francese e quella australiana – il n°107 ATP approfitta del tanto caldo, sfruttando la sua pesantezza di palla superiore rispetto a quella del britannico e prevalendo con un triplo 6-4 in due ore e mezza. Cruciali, nel primo e secondo set, i rispettivi settimi game, che nel primo parziale hanno consegnato il vantaggio a Kokkinakis e nel secondo gli hanno permesso di rientrare in partita. I tanti errori di Evans gli sono costati un break pesante anche a metà terzo set, recuperato quasi in extremis ma poi perso subito nel nono gioco. Al secondo turno per l’australiano ci sarà uno tra Wawrinka e Ramos Vinolas.

Fa meno rumore la sconfitta di Maxime Cressy, che nonostante il divario in classifica con Sebastian Ofner non partiva certo favorito. La terra battuta proprio non è la superficie prediletta dello statunitense, n°42 ATP, che nonostante i 13 ace paga principalmente i pochi punti conquistati con la seconda di servizio (16/44), riuscendo a sfruttare solo due palle break su nove. L’austriaco, n°118 del mondo e proveniente dalle qualificazioni, si impone 6-4 7-6(6) 6-2 e vince una partita in uno Slam per la prima volta dal 2017, quando a Wimbledon batté Bellucci all’esordio nel main draw (lui che proveniva dalle qualificazioni) spingendosi fino al terzo turno ed inchinandosi solo ad Alexander Zverev. Da quel momento Ofner era riuscito a disputare soltanto un match nel tabellone principale di un Major, proprio al Roland Garros (l’anno scorso) e venendo fermato ancora da Zverev, questa volta al primo turno.

Buona vittoria anche per Marton Fucsovics, protagonista pochi giorni fa di un acceso battibecco con Baez, che prevale in quattro set contro la wild card di casa Hugo Grenier. Il punteggio finale recita 6-3 5-7 6-1 6-3 in favore dell’ungherese, che con ogni probabilità sarà il prossimo avversario di Novak Djokovic, in campo domani contro Kovacevic.

Continua a leggere

Flash

Roland Garros, programma lunedì 29 maggio: Sinner apre il serale sul Centrale. Alcaraz-Cobolli su Lenglen. Esordio per Djokovic e Thiem

Cocciaretto-Kvitova chiudono la giornata su Lenglen. Fognini (contro Aliassime) e Trevisan (contro Svitolina) uno dopo l’altro sul Simonne-Mathies

Pubblicato

il

Jannik Sinner - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)

La seconda giornata del Roland Garros prevede l’esordio di tanti big, tra cui l’attuale numero 1 del mondo e colui che occupava quella posizione la settimana scorsa. Stiamo parlando di Carlso Alcaraz, impegnato contro il qualificato Flavio Cobolli, come terzo match sul Court Suzanne-Lenglen, alle ore 16 circa, mentre l’attuale numero 3 del mondo Novak Djokovic nel suo match di primo turno se la vedrà con Aleksandar Kovacevic alle 14 circa sul centrale. Sempre sul Court Philippe Chatrier, ma non prima delle 20:15, scenderà in campo Jannik Sinner, testa di serie numer 8, contro il francese Alexandre Muller. Tra i vari big citiamo anche il due volte finalista Dominic Thiem, programmato sul campo 6 contro l’argentino Pedro Cachin come terzo match (16 circa).

Gli altri azzurri a disputare il loro incontro di primo turno ci sono Martina Trevisan (tds numero 26) opposta alla recente vincitrice del torneo di Strasburgo, Elina Svitolina. Prima di lei, alle 13 circa, sempre sul campo Simonne-Mathieu, ci sarà Fabio Fognini contro Felix Auger-Aliassime. Cocciaretto invece chiuderà il programma sul Lenglen contro la decima favorita Kvitova. Sul court 14, anche Cecchinato è programmato come match conclusivo, non prima delle 17 contro la stellina locale Luca Van Assche. Di seguito il programma completo.

Continua a leggere
Advertisement
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement