Jannik Sinner e la maledizione degli infortuni: quattro ritiri nel 2022, eppure rimane tra i migliori

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Jannik Sinner e la maledizione degli infortuni: quattro ritiri nel 2022, eppure rimane tra i migliori

Da Indian Wells a Sofia passando per il Roland Garros: la stagione dell’altoatesino è stata contrassegnata anche da qualche guaio fisico di troppo

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Jannik Sinner - Sofia 2022 (foto Ivan Mrankov)
 

Cosa sarebbe successo se un giocatore in corsa per le ATP Finals e tra i migliori 5 nel bilancio vittorie/sconfitte nel 2022 non fosse stato costretto per ben quattro volte in quest’annata a ritirarsi da un torneo? Nel caso di Jannik Sinner la risposta speriamo di averla nelle prossime stagioni, incrociando le dita affinché la sorte gli eviti gli stessi guai di quest’anno.

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Le sfortune di questa annata sono iniziate a febbraio, quando un contagio da Covid impedì a Jannik di giocare a Rotterdam. Poi il primo ritiro, l’unico senza neanche scendere in campo, fu il walkover a Indian Wells a causa di un’indisposizione, che spalancò le porte dei quarti a Nick Kyrgios. Il Sunshine Double è proseguito come una maledizione per Jannik in questo 2022, dato che giusto un paio di settimane dopo, con appena qualche game giocato contro il volto della fortuna Francisco Cerundolo a Miami, le vesciche hanno obbligato il ritiro all’azzurro, regalando una a dir poco insperata semifinale all’argentino. Un altro problema fisico, di minore entità ma certamente fastidioso in campo, è stato quello del pomeriggio di venerdì 13 maggio: dopo un intensissimo primo set sul Centrale del Foro Italico, perso solo al tie-break contro Tsitsipas, il secondo parziale viene giocato dall’azzurro con un problema all’anca, che gli impedisce di schierare le sue migliori carte sul campo, ma l’orgoglio di giocare in casa lo fa proseguire fino ad un esito già scritto. Dunque sconfitta in due set, in cui però ancora una volta il fisico non ha consentito di dare il meglio, compromettendo il risultato.

Proseguendo abbiamo assistito a un ritiro molto pesante: al quarto turno al Roland Garros, dopo aver dominato Rublev nel primo set, il ginocchio sinistro scricchiola e ancora una volta Jannik, dopo aver perso il secondo con ovviamente poche colpe, deve ritirarsi. Fosse andato avanti ci sarebbe stato Cilic ed eventualmente Ruud. Dunque un tabellone ostico, ma non impossibile per un Sinner in fiducia. L’estate aveva fatto dimenticare tutti questi problemi, con l’altoatesino che ha potuto giocare tutti i tornei regolarmente, raggiungendo i quarti, e perdendo sempre in cinque set, a Wimbledon contro Djokovic e allo US Open contro Alcaraz in una partita già leggendaria. Alla luce di ciò, tutto sembrava apparecchiato per un grande rush finale che potesse regalare la qualificazione alle Finals, o quantomeno una posizione migliore nella Race, a Sinner. E infatti a Sofia, da campione uscente per due volte di fila, le cose erano andate bene in questa settimana, fino al patatrac della semifinale di ieri contro Rune: caviglia slogata e ritiro nel corso del terzo set di una partita molto equilibrata, che potrebbe anche segnare la fine dei sogni, almeno in questo 2022, per Sinner.

Questa serie di dati, messi a confronto con le 43 partite vinte e 13 perse, che lo rendono il quarto giocatore dell’anno in questo bilancio, forniscono un chiaro quadro del valore tecnico di Jannik. Infatti l’altoatesino raramente esce ai primi turni in un torneo, dunque perdendo da giocatori classificati più in basso, e contro i quali deve dare prova di forza e di nervi; ma, soprattutto, nonostante le tante difficoltà legate al fisico, che spesso gli impediscono di dare il meglio di sé o addirittura di proseguire a giocare, ogni settimana Sinner prosegue a fare sacrifici, ad allenarsi, per cercare di migliorare lui stesso come prima cosa, e poi le proprie condizioni per dare l’assalto alle vette più alte di questo sport. In questo quadro si inseriscono anche le scelte legate al team viste nel 2022, con l’arrivo al fianco di Jannik non solo di due nuovi coach, Vagnozzi e Cahill, ma anche di un nuovo fisioterapista, Jerome Bianchi, e di un nuovo preparatore atletico, Umberto Ferrara. Non ci fossero stati gli infortuni probabilmente Sinner avrebbe raggiunto qualcosa in più della sola finale di Umago, se consideriamo che i suoi ritiri sono avvenuti due volte agli ottavi, due ai quarti e un’ultima volta addirittura in semifinale. Dunque, n.12 del mondo, quarto giocatore per percentuale vittorie/sconfitte, primo per sfortuna in questo 2022 Jannik Sinner, che spesso a un passo dal traguardo è stato bloccato dagli dei del tennis; ma, se le difficoltà formano, non resta che aspettarsi anni fulgidi, di lustro, per lui e il nostro movimento tennistico.

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