Uno, due, olé (Bertolucci). Ecco il vero Djokovic. A Torino da favorito (Bertellino). Kyrgios choc: «Ho problemi mentali» (Martucci)

Rassegna stampa

Uno, due, olé (Bertolucci). Ecco il vero Djokovic. A Torino da favorito (Bertellino). Kyrgios choc: «Ho problemi mentali» (Martucci)

La rassegna stampa di venerdì 7 ottobre 2022

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Uno, due, olé (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport)

Correva l’anno 2000 quando per l’ultima volta nella storia del tennis una nazione piazzava due giocatori al vertice della classifica mondiale con Andre Agassi e Pete Sampras. Un risultato conseguente al dominio che esercitavano in quel momento i giocatori d’oltre oceano. Appare invece arduo spiegare come sia possibile che a distanza di 22 anni la Spagna, un Paese certamente sportivo e tennisticamente all’avanguardia ma pur sempre dotato di praticanti e strutture non paragonabili agli Stati Uniti, sia riuscito a eguagliare una simile impresa piazzando il nuovo talento del tennis mondiale Carlos Alcaraz al numero 1 del mondo e l’incredibile Rafa Nadal al numero due alla venerabile età di 36 anni. È vero che da sempre gli iberici sono stati in grado di esibire nei vari tornei e in epoche diverse giocatori di primissimo livello come Santana, Gimeno, Moya, Ferrero e Nadal (solo per citarne alcuni) ma quello che colpisce è la facilità con la quale riescono a trovare un continuo ricambio. Fino agli anni Ottanta, privi di impianti al coperto, i giocatori frequentavano solo i tornei che si svolgevano sulla terra battuta. Qui gli spagnoli esprimevano al meglio tutta la loro forza e le loro qualità, ma mancava un leader che aprisse la strada per raggiungere traguardi anche sulle altre superfici. Moya diede il primo impulso per il cambiamento ma c’è stato bisogno di qualche anno per modificare mentalità, metodologia di allenamento e programmazione dei tornei. Nel corso degli anni sono variati i nomi dei protagonisti ma non hanno mai modificato le loro caratteristiche principali basate sulla preparazione fisica e sulla forza mentale. Di Nadal, attuale numero 2 del mondo, conosciamo tutto. Rafa è un super eroe che della prestanza atletica ha fatto un marchio di fabbrica. Inoltre con la straordinaria intelligenza tattica e l’esemplare comportamento incarna da sempre più di chiunque altro la voglia di vincere e l’abnegazione al lavoro. Il detto “quando tutto sembra perduto pensa a Nadal” fotografa perfettamente l’uomo e il giocatore. Per un fenomeno che, inevitabilmente, ha imboccato la parte finale di una straordinaria carriera, la Spagna manda allo scoperto il diciannovenne Carlos Alcaraz. Agli ultimi Us Open il ragazzo si è seduto sul trono del mondo. Tra i due non alberga la rivalità che aveva contraddistinto i giocatori americani ma piuttosto si sta verificando un naturale passaggio di testimone. Un eredità pesante che potrebbe, se non adeguatamente gestita. pesare più del dovuto su spalle non ancora sufficientemente attrezzate per sopportarne il carico. […]

Ecco il vero Djokovic. A Torino da favorito (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Continua la marcia trionfale di Novak Djokovic che dopo il successo a Tel Aviv, anche nell’Atp 500 di Astana riesce a dare ogni giorno dimostrazioni di forza. Ieri ha superato in scioltezza l’olandese Botic van de Zandschulp al quale ha lasciato soltanto 4 game approdando nei quarti del torneo kazako: «Ho servito molto bene quando mi occorreva – ha detto l’ex n.1 del mondo – risolvendo i problemi soprattutto nel primo set. Sono andato avanti di un break e ho annullato una palla del 3-4 sempre nella prima frazione. E’ stato il momento decisivo della partita. Ho poi continuato con buone percentuali nei turni di battuta del secondo set. Botic è un giocatore di qualità e quando gli lasci il tempo può farti male. Così ho cercato di toglierglielo e sono felice di esserci riuscito». […] Il suo percorso di avvicinamento alle ATP Finals di Torino – ora è 12° nella Race e gli basta rimanere trai primi 20 – sembra perfetto. In prospettiva, anche per il fatto di avere meno partite dei rivali nelle gambe e nella testa a causa di forza maggiore, spicca nella lista dei favoriti al trofeo di fine anno. Oggi Nole se la vedrà con Karen Khachanov, russo in un buon momento di forma che negli ottavi ha eliminato in rimonta il croato Marin Cilic. Promosso tra i migliori otto della rassegna anche il polacco Hubert Hurkacz che ha regolato il tennista di casa Alexander Bublik, con un doppio 6-4. Bene anche Medvedev che ora sfiderà Bautista Agut. […]

Kyrgios choc: «Ho problemi mentali» (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)

Che Nick Kyrgios avesse problemi mentali l’avevano ipotizzato in tanti. Ma è diventata ufficiale quando il suo avvocato l’ha sposata come tesi difensiva nella causa per violenze domestiche della ex fidanzata, Chiara Passari. E la proporrà in tribunale il 3 febbraio 2023, subito dopo gli Australian Open, insieme alle debite valutazioni specialistiche, per evitare all’istrionico e irruento tennista 2 anni di detenzione. Aprendo però un pericolosissimo fronte su un tema molto delicato, mentre il finalista dell’ultimo Wimbledon, guarito dai problemi che l’avevano afflitto dal 2015, ringrazia proprio la sua ultima fiamma, Costeen Hatzi, e decide di allungarsi clamorosamente la stagione agonistica partecipando al torneo di Tokyo e poi anche a Basilea e Parigi-Bercy. Confidando di qualificarsi alle ATP Finals di Torino non solo in doppio dov’è già promosso di diritto insieme all’amico Kokkinakis, ma anche in singolare. Secondo la querelante, Kyrgios l’avrebbe percossa nel dicembre scorso mentre erano bloccati in 10 giorni di quarantena ad Adelaide al rientro in Australia. La ragazza avrebbe scoperto una presunta infedeltà di Nick e i clienti dell’albergo dove si trovava la coppia, preoccupati dagli schiamazzi e dalle grida, hanno chiesto l’intervento della polizia. Che li ha segregati in due stanze diverse. Tralasciando i termini coi quali Nick ha salutato la ex compagna sui social, resta il nuovo Kyrgios che da quel momento si è allenato seriamente forse per la prima volta in vita sua, dandosi obiettivi precisi, impegnandosi con continuità, e rilanciando a 27 anni la sua carriera. […] Dal numero 115 del mondo di gennaio Nick è passato al 37 fino a risalire al 20 di oggi, vicino alla sua classifica record, 13, del 24 ottobre 2016. Sostiene di aver messo la testa a posto proprio grazie alla nuova compagna: «Ora ho una partner con me con la quale vedo un futuro insieme e alla quale devo provvedere: così avverto che la mia motivazione è molto più alta di prima. Mi sento molto più anziano e maturo, e quando succede capisci che non puoi tenere tante cose per garantite, a cominciare da come si sente il fisico». […]

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