Borna Coric: “La spalla mi farà sempre un po' male, devo solo sopportare il dolore”

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Borna Coric: “La spalla mi farà sempre un po’ male, devo solo sopportare il dolore”

Il croato ex n. 12 ATP parla del rientro dall’infortunio, di motivazioni, di Wimbledon e di Marin Cilic

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Borna Coric - Cincinnati 2022 (foto: Twitter @ATPTour_ES)
 

Borna Coric si è fatto conoscere al grande pubblico nel 2015, stagione conclusa come il più giovane top 50 a diciannove anni. L’anno prima, quello dell’ingresso a ottobre fra i primi 100, ha battuto Rafa Nadal a Basilea. Vanta tre titoli in carriera, uno per superficie, con quello di Halle 2018 superando in finale Roger Federer nel suo ultimo incontro da numero 1 del mondo. Complessivamente, sono dieci i top 5 finora sconfitti da Borna, che vanta un best ranking da n. 12 ATP conquistato quattro anni fa. Questi sono alcuni dei traguardi raggiunti dal classe 1996 di Zagabria che, tuttavia, ha visto diversi guai fisici mettersi di traverso: chirurgia al ginocchio nel 2016, problemi alla schiena, agli addominali e agli ischiocrurali nel 2019 e l’operazione alla spalla dello scorso anno, dalla quale è rientrato dopo dodici mesi di stop al Sunshine Double, faticosamente, fino al trionfo al Masters 1000 di Cincinnati lo scorso agosto.

Intervistato durante l’ATP di Tokyo da Andras Ruszanov in esclusiva per la versione inglese di Ubitennis, dopo aver parlato del match di quarti di finale perso contro Shapovalov, Coric esordisce con una perentoria dichiarazione di intenti – quello che gli ha dato la forza di rientrare più di una volta: “Semplicemente, mi piace il tennis e voglio competere con i ragazzi nel Tour. Mi piace questo stile di vita, davvero. Magari non proprio in questo momento, ma domani mi piacerà di nuovo. Questa è stata la mia principale motivazione. Sapevo di poter tornare, avevo solo bisogno di lavorare sodo; l’ho fatto per tutta la mia carriera e dovevo farlo anche di più fuori dal campo quando ero infortunato. Ora sono tornato e devo lavorare di più in campo perché a volte mi lascio sfuggire delle occasioni”.

Nonostante sia rientrato solo a marzo, Borna è sulla strada del ritorno in top 20: attualmente è 24° della Race. C’è però la possibilità che qualche fastidio alla spalla si faccia sentire durante il resto della sua carriera. “Ci saranno momenti in cui la spalla mi farà un po’ male” spiega. “So che non posso più danneggiarla. Devo solo sopportare il dolore. Finché non diventerà troppo frequente, ogni giorno come succedeva prima della chirurgia, va bene”.

Secondo la sua scheda ATP, il suo torneo preferito è Umago e la superficie prediletta è il duro. Ma, dovendone scegliere uno del Grande Slam, le cose cambiano. “Probabilmente è Wimbledon, per via dell’erba, è speciale” dice. “Forse è quello dove ho meno possibilità perché non sono così forte sull’erba come sulle altre superfici e poi non ci gioco da… tre anni, credo [ultima apparizione nel 2018, ndr]. Allo stesso tempo, è il mio preferito e il mio sogno da quando ero piccolo, quindi vorrei vincerlo”.

Coric ha incontrato 19 volte i Fab 4 vincendo in 7 occasioni. Contro Rafa è addirittura in vantaggio negli scontri diretti (3-2), mentre Djokovic è l’unico che ancora non ha mai battuto (0-4). Tutte vittorie in sfide al meglio dei tre: cosa serve per arrivare al loro livello sulla lunga distanza? “Non gioco contro di loro negli Slam da parecchio [a parte Andy nel 2013 in Coppa Davis, ha incontrato solo Rafa nel 2015 a New York, ndr], ma all’epoca penso sia stata principalmente una questione fisica e probabilmente anche un po’ mentale perché sai che che è più difficile vincere tre set e necessita molto di più da parte tua. Vediamo cosa succede la prossima volta, forse io giocherò meglio e loro peggio, chissà. Credo di essere in una condizione fisica migliore rispetto al 2015, ma non si può mai sapere”.

A proposito di head-to-head, c’è lo 0-8 nei confronti di Marin Cilic, insieme al quale ha vinto la Coppa Davis 2018 – l’ultima edizione (con il formato storico). Con Marin, otto anni più vecchio, sono stati tutti duelli sul duro (all’aperto o indoor), la superficie su cui Borna di trova meglio. Forse è anche una questione di rispetto? “Conosce molto bene il mio gioco. In un paio di occasioni sono andato vicino a batterlo, sono stato sfortunato. Le altre volte ha giocato troppo bene. Al suo meglio, è nella top 3, top 5. Ancora non ho avuto chance; contro di lui magari giocheremo l’anno prossimo o addirittura quest’anno, vedremo. Lui è davvero un mio buon amico, viviamo nello stesso edificio e ci alleniamo spesso insieme. Probabilmente mi conosce molto bene”.

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