ATP Parigi-Bercy, Nadal: "Non lotto per il numero 1"

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ATP Parigi-Bercy, Nadal: “Non lotto per il numero 1”

Ritorno in campo dopo il doppio di Laver Cup, con molti dubbi: “Quando torni da un periodo di stop, è difficile sapere come giocherai”

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Rafael Nadal – ATP Masters 1000 Parigi-Bercy 2022 (foto via Twitter @atptour)
 

Ultimo Masters 1000 della stagione che vede il ritorno in campo di Rafael Nadal dal doppio di Laver Cup che ha sancito l’addio al tennis di Roger Federer. Un Nadal che nel frattempo è diventato padre e che si trova ad affrontare le ultime due fatiche della stagione: il Rolex Paris Masters e le Nitto ATP Finals di Torino.

IL MODERATORE: Bentornato. Come ti senti riguardo agli ultimi due tornei dell’anno e alla possibilità di poter provare a finire ancora una volta la stagione da numero 1?

RAFAEL NADAL:Sono felice di essere nuovamente nel Tour dopo un po’ di tempo. Non sono stato in grado di giocare molto negli ultimi cinque mesi. Quindi sono felice di essere tornato in una città che tutti sanno quanto sia importante per me, anche se è vero che allo stesso tempo in questo torneo non ho mai ottenuto grandi cose in tutta la mia carriera (dichiara sorridendo). Ma come sempre sono molto entusiasta di essere qui e cercherò di trovarmi nelle condizioni di essere competitivo.

D. Qui nel 2007 hai giocato la finale contro Nalbandian. Adesso sei ancora qui a competere con una generazione completamente nuova di giocatori e stai lottando per essere il numero 1 alla fine dell’anno. Quali sono le tue sensazioni a riguardo?

RAFAEL NADAL: “Mi sento orgoglioso di tutte le cose che sono stato in grado di fare nel 2022. Ho fatto molte cose bene nella mia vita, non solo la mia carriera tennistica; mantengo la passione e l’amore per questo gioco e ho ancora il giusto spirito che mi permette di combattere ogni giorno ad ogni allenamento. Quindi sono molto orgoglioso di questo. Spero solo di potermi godere gli ultimi due tornei dell’anno.”

D. Hai giocato molte, molte volte con l’obiettivo di chiudere la stagione al numero 1 del ranking. Mi chiedo se ricordi la prima volta che hai dovuto lottare per finire al numero 1, che tipo di pressione sentivi? Per Alcaraz qui a Parigi sarà la prima volta. È qualcosa che comporta una pressione maggiore o rappresenta una sfida più grande rispetto alla vittoria di un torneo del Grande Slam? C’è forse un modo per poter fare la differenza la prima volta che ti trovi a lottare per questo obiettivo?

RAFAEL NADAL: “Io non lotto per essere il numero 1 del ranking, io lotto solo per continuare ad essere competitivo in ogni torneo che gioco. Si tratta di qualcosa che dico già da tempo: non combatterò più per essere il numero 1. L’ho fatto in passato. Ho raggiunto quell’obiettivo un paio di volte nella mia carriera e sono stato molto, molto felice e orgoglioso di averlo raggiunto. Ma sono in un momento della mia carriera tennistica in cui non combatto per essere il numero 1.

D. La prima volta…

RAFAEL NADAL:La domanda era se questo aggiungesse pressione per me oggi, posso dire non più. Riguardo la mia prima volta? Non credo fosse nel 2008, perché a fine stagione era chiaro che sarei stato il numero 1 se non sbaglio. Non ricordo molto bene, onestamente (sorridendo). Quando stai vivendo un anno positivo, raggiungere o meno la posizione numero 1 del ranking è frutto di tutte le cose positive che hai fatto durante l’anno. È ovvio che, quando ho raggiunto il numero 1 per la prima volta nella mia carriera nel 2008, volevo davvero questo obiettivo, perché sentivo che negli anni precedenti (2005, 2006, 2007), compreso il 2008, stavo ottenendo risultati sorprendenti, vincendo molti tornei e guadagnando molti punti. Avevo di fronte a me un avversario come Roger, quindi in qualche modo penso di essere stato molto consistente. Penso di aver meritato di essere lì in vetta, perché è bello arrivare al numero 1, ci vuole del tempo e devi lottare per questo, e questo aiuta ad essere ancora più consistente. Oggi per me è una storia diversa. Non so quanti tornei ho giocato, tipo dieci, e ne ho ultimati otto. Difficile essere il numero 1 in questo modo. Ma sono felice della mia posizione in classifica perché dimostra che quando ho giocato, l’ho fatto bene.

D. Come ti senti e come si sente il tuo corpo alla fine di questa stagione dato che hai avuto qualche problema durante l’anno?

RAFAEL NADAL: “Vediamo quale sarà il mio livello di competitività. È sempre un problema quando non lo sei. Quando invecchi, è più facile sapere come stanno andando le cose quando giochi diversi tornei consecutivamente. Quando torni da un periodo di stop, è difficile sapere come giocherai, come risponderà il tuo corpo, perché è ovvio che il livello degli incontri del Tour è diverso rispetto agli allenamenti che posso fare a casa. È vero che è stato un anno fantastico in termini di risultati, ma è anche vero che è stato un anno difficile in termini di infortuni. Sono solo entusiasta di essere qui. Sono qui per fare del mio meglio. Accetterò le cose così come arriveranno. Spero di essere pronto per domani e cercherò di essere competitivo.

D. Per quanto riguarda le condizioni di gioco, pensi davvero che quest’anno la superficie sia più veloce? Ti piace o pensi che ti renderà le cose più difficili?

RAFAEL NADAL: “Mi piacerà solo se giocherò bene (dichiara sorridendo). Se gioco bene, mi piacciono più o meno tutte le superfici. Se non gioco bene, a volte mi piace anche la terra rossa (scherzando). Penso che se non giochi bene, soprattutto su questo tipo di superfici, è impossibile fare bene, perché devi avere la giusta sicurezza. Devi giocare in modo aggressivo. È una superficie che non ti premia se non stai servendo bene, e questa è la parte più difficile del giocare su questa superficie dopo un lungo periodo di tempo. Devi avere questi meccanismi ben oleati, perché un paio di errori li paghi. Non è come sulla terra rossa che puoi avere sempre la possibilità di recuperare. Qui se perdi il servizio, sei in grossi guai. Negli ultimi due anni ho migliorato molto il mio tennis su tutte le superfici. Giorno dopo giorno vedremo se sarò in grado di giocare bene.

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