ATP Parigi-Bercy, un Rune incandescente dichiara: "Il mio obbiettivo è sempre aggredire tatticamente il match"

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ATP Parigi-Bercy, un Rune incandescente dichiara: “Il mio obbiettivo è sempre aggredire tatticamente il match”

Sul fatto di essere più calmo in campo, Rune rilancia: “Per essere dei giocatori migliori bisogna migliorare su ogni aspetto, senza dare eccessiva priorità ad uno in particolare”

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Holger Rune - ATP Parigi-Bercy 2022 (foto: twitter @atptour)
 

Non smette di stupire il ragazzino terribile che sta dominando la tranche finale della stagione indoor europea, un 19enne danese spesso e volentieri troppo impulsivo in campo che tuttavia nell’ultimo mese e mezzo sembra abbia messo la testa apposto grazie alla cura ‘Mouratoglou’. Holger Rune ha infatti battuto l’ennesimo colpo di questo suo scintillante autunno 2022, piazzando la bandierina che gli vale la quarta finale consecutiva: Sofia, Stoccolma e Basilea le altre tre; con l’unica affermazione del biondo scandinavo in Svezia contro Tsitsipas. A conferire ulteriore rilevanza alla propria impresa, il fatto che essa sia arrivata dopo aver fermato (surclassandolo) la corsa straripante di Felix Auger-Aliassime – l’altro grande protagonista di quest’ultimo scorcio di stagione -, bloccando il canadese alla soglia della diciassettesima vittoria consecutiva nel replay dell’ultimo atto di sette giorni fa in Svizzera. Pare dunque che il Rolex Paris Masters possa essere il teatro della definitiva ascesa di Holgerino, il cui torneo è già un romanzo; con la sconfitta praticamente oramai certa al primo turno – nel quale è sopravvissuto a Wawrinka e a ben tre match point a sfavore – che si è trasformata da una quasi vidimata ed apatica eliminazione all’esordio in un leggendario cammino contraddistinto dalla bellezza di quattro scalpi Top Ten consecutivi. Ora l’appetito vien mangiando, Djokovic è avvisato: Rune vuole fare sua la prima finale ‘1000’ della carriera e non ha nessuna intenzione di essere relegato al ruolo di comparsa all’interno di un copione già scritto. Nella conferenza stampa a seguito della vittoria in semifinale, il tema principale affrontato è stato quello legato alla mentalità, con tutte le sfaccettature annesse e connesse relative ai suoi miglioramenti sul piano della gestione della partita e dell’approccio alle grandi sfide. Il tutto tenendo presente anche dell’eco mediatico che deriva dai grandi risultati ottenuti, ma il prossimo – quantomeno – n. 12 del mondo ostenta personalità da vendere.

D: Cosa pensi sia cambiato per te nell’ultimo mese e mezzo? Ovviamente ci sono sempre stati discorsi su quanto tu fossi forte, ma le cose sono davvero scattate in positivo in questo preciso lasso di tempo, nel quale hai ottenuto ben quattro vittorie contro Top 10 in altrettanti giorni.

Holger Rune: “Bella domanda. In realtà io cerco soltanto di rimanere molto concentrato sul mio gioco e composto sul campo, concentrandomi unicamente su quello che devo fare ed evitare al contrario di pensare troppo a come possa giocare il mio avversario o ad aspetti simili. Anche perché ora conosco praticamente lo stile di gioco di quasi tutti i ragazzi del Tour, quindi si tratta solo di capire la modalità con cui io possa potenzialmente mettere più pressione possibile all’avversario che affronto. Questo è quello che ho cercato di fare ieri, oggi, e contro qualsiasi giocatore affronti. Perché so che se lasciassi loro l’iniziativa, mi metterebbero sotto pressione al tal punto da avere maggiori probabilità di vittoria. Quindi il mio obbiettivo è quello di essere sempre io quello che nella partita esprime un gioco aggressivo prendendo le redini tattiche del match”.

D: Patrick Mouratoglou ha dichiarato recentemente che uno degli aspetti che è cambiato maggiormente nelle ultime settimane da quando lavorate assieme è che riesce a rimanere molto più calmo in campo durante la partita. È un qualcosa su cui hai lavorato negli ultimi mesi? Perché abbiamo visto in passato che a volte ti sei dimostrato in campo, non voglio dire un po’ pazzo ma certamente meno calmo di quello che saresti dovuto essere. Un’impulsività, che adesso sembra sulla via della correzione. Quindi si può affermare che questo sia uno dei motivi che possano spiegano i tuoi risultati delle ultime settimane?

Holger Rune: “Direi che lavoro su questo mio aspetto caratteriale tanto quanto lavoro sul mio servizio, sul dritto o sul rovescio. Perché alla fine sono tutti piccoli dettagli che posso migliorare costantemente. Per diventare dei giocatori migliori bisogna migliorare su ogni aspetto allo stesso tempo, senza dare eccessiva priorità ad un aspetto piuttosto che ad un altro; dunque è un insieme di progressi mentali, fisici e tennistici che uniti danno vita ad un processo complessivo volto a renderti un atleta migliore. Fare ogni giorno l’1% ogni cosa meglio rispetto al giorno precedente, questo è quello che effettivamente sto cercando di fare. Migliorare ogni piccola cosa, cercare di migliorare tutto, non importa se si tratti d qualcosa riguardante l’allenamento perché sono le piccole cose che determinano il vero salto di qualità. Ho perso contro Felix la scorsa settimana in due set, l’ho battuto questa settimana in due set. Ho imparato molto dal match di sette giorni fa e ho cercato di fare in modo che oggi quella esperienza mi portasse ad ottenere un risultato diverso. Sono super felice ciò che abbia funzionato. Per quanto riguarda le cose mentali, ribadisco che ci lavoro come su ogni altro aspetto tecnico e tattico. Fa tutto parte del mio viaggio nel mondo del tennis. Quindi sono molto contento di poter continuare a migliorare tutto ciò che riguarda il mio tennis ed in generale il mio sport”.

D: Tu sei più grande di sei giorni rispetto a Carlos Alcaraz. Quali sono le principali differenze tra te e lui in campo?

Holger Rune: “Anche questa è una bella domanda. Non saprei esattamente cosa rispondere. Credo che ognuno di noi abbia i propri punti di forza, e conseguentemente i vantaggi che ne scaturiscono. Giochiamo in un modo un po’ diverso. Lui basa molto il suo gioco, sul controllare gli scambi con il dritto. Il suo gioco viene determinato in maniera importante da questo colpo, ogni volta che può colpire di dritto è talmente così pericoloso e potente che è estremamente difficile rimandare la palla dall’altra parte della rete. Per questo quando gioco contro di lui, non mi dispiace andare a cercare il lato di rovescio. Questo è infatti quello che ho cercato di fare ieri ne match contro di lui, per provare ad inchiodarlo su quel lato per poi poterlo muoverlo e farlo correre nella direzione opposta. Comunque credo che giochiamo in modo diverso, in cosa precisamente consista la differenza sia diverso non saprei rispondere. Lascerò a voi la risposta finale”.

D. Hai detto di voler cambiare qualcosa rispetto alla finale di Basilea della scorsa settimana. Puoi parlarne in modo più specifico, i cambiamenti riguardano soltanto il giocare aggressivo o qualcosa del genere?

Holger Rune: “Sì cercare in particolare di essere molto aggressivo nei games di risposta, provando a giocare più ribattute vincenti e a punire il mio avversario nei punti in cui sarà sprovvisto della prima di servizio. Nella semifinale odierna, ho colpito la palla in modo molto pulito, ed è stato questa una delle chiavi di volta della sfida perché riuscendo a trovare gli angoli giusti in risposta sono stato in grado di metterlo sotto pressione togliendoli il tempo. Ho sentito talmente bene la palla sulla racchetta, che ho avuto l’opportunità di impattare la palla molto presto. A questa ottima prestazione in risposta, va aggiunto il fatto non secondario di aver servito molto bene. Penso dunque di aver fornito, nella sua totalità, una performance decisamente buono. Poiché anche sul piano della mentalità, ho affrontato il match con l’approccio di chi è disposto a perseguire il proprio piano tattico per tutto il tempo necessario, indipendentemente dal punteggio o da che cosa fosse successo. Ero semplicemente super concentrato a seguire il mio spartito dall’inizio alla fine, ed è quello che ho fatto”.

D: È stata la tua prima semifinale Masters 1000. Non sembra che questo ti abbia influenzato. Domani invece sarà la tua prima finale. Ti aspetti di essere un po’ più teso, o pensi che sia qualcosa che ti tocchi?

Holger Rune: “Penso che una finale sia una finale. Sei sempre un po’ più nervoso quando devi scendere in campo per una finale, rispetto a qualsiasi altra partita, perché avverti di essere così a poter vincere il torneo. Naturalmente è un aspetto psicologico che può influenzarti, ma credo allo stesso modo che dipenda da come via questa situazione. Se la affronti unicamente come un’altra partita ancora da giocare, allora ovviamente sarà più facile l’approccio. Tuttavia è chiaramente molto più facile a dirsi che a farsi. Io dovrò affrontare Novak [Djokovic, ndr] o Stefanos [Tsitsipas, ndr], quindi sarà super difficile non importa chi ci sia dall’altra parte della rete. Per quanto mi riguarda si tratta solo di esprimere il mio gioco perché l’unica cosa che può portarmi il più vicino possibile a vincere il torneo”.

DCon il successo contro Auger-Aliassime ha ottenuto ben quattro vittorie consecutive con avversari Top 10, cinque se dovessi vincere anche la finale. Quando ti guardi indietro, e ripensi al tuo primo round in che modo lo guardi?

Holger Rune: “Sì, ne sono consapevole, ero quasi fuori. Ho dovuto affrontare la bellezza di tre match point contro. Prima di venire a parlare con voi, infatti, ho detto al mio allenatore che è strano ritrovarsi in finale dopo essersi stato a due o tre centimetri dalla sconfitta al primo turno di questo torneo. Bastava che un dritto che ho giocato, invece che finire dentro, andasse fuori o addirittura si fermasse in rete visto che era a fil di nastro. Ma questo è il tennis, spesso e volentieri queste cose accadono. Sei sull’orlo della sconfitta e poi una volta riuscito a superare quello ostacolo, arrivi fino in fondo ne torneo. Spero sempre di poter andare fino in fondo, alla fine si tratta solo di rimanere aggrappati al momento. Sono super contento di come io sia migliorato nel torneo e di come abbia progredito giocando sempre meglio. Sì, oggi è stata davvero una buona prova da parte mia”.

D: Ti piace l’attenzione mediatica che stai ottenendo? Leggi i commenti o la pubblicità su di te? Ti dà fastidio o lo apprezzi? Ti dà più motivazione? Cosa ne pensi?

Holger Rune: “Penso che sia normale e che facci parte del gioco. Più si diventa bravi, più inevitabilmente c’è attenzione e più persone si interessano a te. Penso che sia una cosa positiva, onestamente. Dimostra che sto vincendo partite e sto riuscendo a battere alcuni dei migliori giocatori del mondo. Ovviamente più persone parleranno di te quando giocherai meglio, è una cosa naturale. Quindi penso che sia una cosa molto normale”.

IL TABELLONE DEL MASTERS 1000 DI PARIGI-BERCY 2022

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