Djokovic: "Rune mi ricorda un po' me stesso"

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Djokovic: “Rune mi ricorda un po’ me stesso”

Novak Djokovic in conferenza stampa dopo la semifinale conquistata al tie-break del terzo set contro Stefanos Tsitsipas

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Novak Djokovic - Bercy 2022 (foto Twitter @ATPTour_ES)
 

D. Parliamo della partita di stasera. Abbiamo visto un terzo set molto combattuto.

DJOKOVIC: Sono partito bene in questo match come nel quarto di finale di ieri. Avevo le idee chiare su cosa dovevo fare: l’ho eseguito molto bene, restando molto solido. Ho sentito bene ogni colpo e questo mi ha permesso di avere il controllo del match (6-2). All’inizio del secondo set, ho avuto alcune occasioni, alcuni 0-30 ma lui ha trovato ottime soluzioni, un buon servizio e ha coinvolto il pubblico. Lo strappo è arrivato su un mio brutto gioco dove ho perso il servizio e lui si è sentito più a suo agio in campo: più sicuro, ha commesso meno errori ed era più difficile per me leggere il suo il servizio. Nel terzo set ho avuto ancora diverse occasioni all’inizio per andare avanti, quel game molto lungo sul 4-4, 30-40 e un diritto relativamente facile sbagliato. Ho perso un po’ di fiato e di energie per giocare quello scambio ma credo siano stati bei punti, è stato un tennis brillante per il pubblico e per noi e ci siamo spinti al limite. Penso sia stato giusto decidere questo match negli ultimi punti. Entrambi meritavamo di vincere questa partita e sono davvero orgoglioso di essere parte di questa incredibile atmosfera e di giocare contro uno dei giocatori migliori del mondo in questo palcoscenico. Significa molto per me perché a questo punto della mia carriera riuscire ancora a spingermi, a motivarmi per vincere un match come questo. È importante a livello emotivo per me, più di ogni altra cosa perché è una dimostrazione che posso ancora stare qui con ragazzi giovani e sono capace di competere con loro e vincere un match così tirato.

D. Domani affronterai un altro giovane che sta scalando la classifica mondiale. Cosa ne pensi di Holger Rune?

DJOKOVIC: Lo conosco abbastanza bene perché ci siamo allenati spesso insieme. Mi piace molto: è un bravo ragazzo, ha una grande famiglia, un grande gruppo di persone intorno a lui. È un gran lavoratore, ha una bella etica del lavoro e merita il suo successo. Seguo la sua crescita da circa tre/quattro anni, dai Challenger a ora che è nella Top 15. Non ho dubbi che lui sia il futuro del nostro sport insieme con Alcaraz e altri ragazzi. Spero di impedire il suo primo titolo in un Master 1000 (ride, ndr). Andiamo molto d’accordo, fuori dal campo e ovviamente in campo. Abbiamo giocato contro una sola volta, nell’ultimo US Open con una bella battaglia di quattro set. È migliorato molto ed è fisicamente molto in forma. È molto giovane e non ha niente da perdere. Mi aspetto di vederlo domani come ha giocato oggi con un gioco aggressivo e che mette pressione. Mi ricorda me stesso: un solido rovescio, un’ottima difesa e la competizione in ogni punto. Penso sia un ottimo elemento per il nostro sport.

D. Sei abituato ai grandi palcoscenici. Cosa ne pensi di questo?

DJOKOVIC: Questo torneo è senza dubbio uno dei miei preferiti. I risultati dimostrano come ti senti. Ci sono diversi campi in cui mi sento bene: il centrale degli Austrialian Open e di Wimbledon. Probabilmente questo è, tra tutti i tornei Master 1000, il mio preferito insieme al centrale di Roma e Indian Wells. Questo è uno dei miei preferiti e dove ho ottenuto i miei maggiori successi.

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