Forza Musetti, sei il favorito (Bertolucci). Pennetta: "Italia, due nazionali per sognare" (Ercoli). ATP, sbarcano i maestri (Molino). Passaro, una carriera liscia come l'olio (Lombardo)

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Forza Musetti, sei il favorito (Bertolucci). Pennetta: “Italia, due nazionali per sognare” (Ercoli). ATP, sbarcano i maestri (Molino). Passaro, una carriera liscia come l’olio (Lombardo)

La rassegna stampa di martedì 8 novembre 2022

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Lorenzo Musetti - Napoli 2022 (foto Riccardo Lolli - Tennis Napoli Cup)
 

Forza Musetti, sei il favorito. E l’anno prossimo obiettivo top ten (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport)

L’assenza dell’ultimo minuto di Holger Rune, vincitore a Bercy dopo una settimana straordinaria, che si unisce a quelle di Alcaraz e Sinner, i primi due della Next Gen Race 2022 da tempo assurti a un livello decisamente superiore, fa di Lorenzo Musetti il favorito naturale del torneo milanese che scatta oggi. E con una buona pista di vantaggio su tutto il resto del lotto. Il carrarese è una delle note più liete di questo finale di stagione e i suoi enormi progressi ne hanno fatto ormai la terza punta del rigoglioso movimento azzurro, con un orizzonte rischiarato dalla possibilità di crescere ancora molto. Ma prima di analizzare il presente e il futuro dell’allievo di Simone Tartarini, è opportuno spendere una parola sulle Next Gen: restano un’idea brillante, ma è evidente che andrà modificata verso il basso l’età d’ingresso (penso agli Under 19), perché ormai i ventenni di oggi appartengono a una dimensione decisamente diversa, depotenziando l’appuntamento che così risulterà sempre più impoverito dei giovani più forti. Tornando a Musetti, il deciso processo di maturazione è indubbiamente legato, in primo luogo, al miglioramenti al servizio. Finalmente Lorenzo lo ha reso un colpo completo, continuo, con ottima varietà e in grado di assicurargli, se non tanti punti diretti, sicuratente l’opportunità di indirizzare lo scambio già con il primo tiro a rimbalzo. Nel quadro complessivo del fondamentale vanno poi inseriti anche i progressi con la seconda palla, lavorata il giusto e adesso in grado di consentirgli di sottrarsi più spesso alle ficcanti risposte degli avversari. Ragionando a specchio, il secondo dettaglio che ha fatto da stimolo alla crescita è la sua, di risposta al servizio. […] Anche il dritto mostra confortanti segnali di accresciuta solidità, mentre l’uso della palla corta si è fatto più lucido e funzionale. Dal punto di vista tecnico, la risposta di rovescio quando l’avversario serve con un rimbalzo alto da quella parte deve ancora essere affinata, ma del resto quello è un punto debole che accomuna tutti gli esecutori del colpo a una mano: la soluzione risiede nella capacità di utilizzare più spesso anche il back. Ovviamente a vent’anni tutti i fondamentali richiedono ancora perfeziona menti, ma Musetti sta già trovando un equilibrio tecnico convincente. Allora, la maturazione deve riguardare soprattutto l’aspetto mentale. Il ragazzo, consapevole delle sue doti, si carica a volte di troppe aspettative, come hanno dimostrato l’ansia mostrata a Firenze e la lezione patita a Parigi Bercy da Djokovic, quando credeva di potersela giocare fino in fondo e invece è stato cancellato dal campo. Riguardando le immagini iniziali di quella sfida, si può notare come Djokovic ritardi l’ingresso in campo per caricare di ulteriore pressione l’avversario, e poi non lo degni neppure di uno sguardo, mentre Lorenzo sembra non vedere l’ora di salutarlo e di condividere la scena con lui. […] È chiaro che da un ventenne già a ridosso della top 20 ci si aspetta un passo avanti ulteriore per il 2023, ma sarebbe deleterio per lui affrettare i tempi all’inseguimento di traguardi che richiedono per forza passi ponderati. Intanto, l’ulteriore crescita passa attraverso una brillante preparazione invernale, e quello deve essere il primo step. In secondo luogo, si tratterà di consolidare i progressi mostrati negli ultimi due mesi, continuando l’apprendimento dei segreti delle superfici veloci (e, la prossima estate, pure dell’erba) per adeguarle il più possibile al già efficacissimo rendimento sulla terra rossa. In definitiva, lungi dal pronosticargli risultati e vittorie, credo che Musetti per l’anno prossimo possa certamente ambire ad attaccare la top ten, ma l’obiettivo non deve diventare un’ossessione e soprattutto non deve andare a scapito del continuo lavoro tecnico e fisico che servirà per progredire ancora.

Pennetta: “Italia, due nazionali per sognare” (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

“La Billie Jean King Cup non si vince solo con le individualità più forti, quelle aiutano, ma è il gruppo a fare la differenza. Il capitano conta tanin, noi abbiamo avuto la fortuna di averne uno che aveva capito come unirci. Tathiana Garbin in questo ciclo dovrà essere brava a fare lo stesso con le ragazze“. La firma sul consiglio la mette Flavia Pennetta, pronta ad assistere all’esordio della Nazionale nelle Finals della Billie Jean King Cup, a Glasgow. […]

Le ragazze azzurre sono finalmente tornate dove conta, che ne pensa del gruppo?

“Ammetto di non conoscere tutte benissimo. Trevisan e Paolini sono quelle che ho visto giocare di più e sono i perni della squadra, hanno entrambe tanta grinta. Le altre non le ho vissute da giocatrice perché erano molto piccole, quindi non posso sbilanciarmi troppo. Conosco meglio Tathiana Garbin, che ormai ha fatto suo questo ruolo e sa cosa significa giocare per la Nazionale: sono convinta che faranno bene nel girone con Svizzera e Canada”.

Lei ha vinto quattro volte l’ex Fed Cup, qual è il segreto per riuscirci? Oltre a dalle glocatrici forti naturalmente.

“[…] Le tenniste forti servono, ma in Nazionale serve anche chi sa gestire la pressione e chi sa esaltarsi in gruppo, indipendentemente dalla classifica. Per vincere è fondamentale che non ci siano primedonne, cosa non facile dato che il nostro è uno sport individuale e tutte tendiamo a voler essere protagoniste. La nostra Nazionale ha vinto quattro titoli perché ognuna di noi era riuscita a ritagliarsi un molo e íl capitano tante volte ha avuto il coraggio di far giocare anche chi era più indietro in classifica. […]”.

Ha un consiglio per Tathiana come capitano?

“Avendo vestito la maglia azzurra lei sa che l’unione è la base di tutto. Il bello di giocare in Nazionale è avere un gruppo che grida per te, per questo credo sia fondamentale saper unire l’intero team, non solo le giocatrici, con un obiettivo comune. Garbin ha un lavoro impegnativo e in alcuni momenti dovrà avere il coraggio di prendere con lucidità delle decisioni scomode”.

Ha l’impressione che i vostri successi siano stati dati un po’ per scontati in quel periodo?

“Sicuramente, ma quello succede sempre e non solo a noi. Quando diventi forte la gente si aspetta che tu vinca sempre, perdere non è quasi più un’opzione ai loro occhi. Anche la vittoria più importante sembra scontata, ed è un peccato perché bisognerebbe dare valore ai successi. Sennò i trionfi diventano normali e le sconfitte si tramutano in disastri”.

Dell’altra Nazionale che dice? Fabio come sta?

“I ragazzi sono un bel gruppo, fatto da giocatori con caratteristiche diverse. A Bologna la squadra si è amalgamata, si è confrontata anche fuori dal campo ed è cresciuta. Alle Finals di Malaga dipenderà da come arriveranno fisicamente e mentalmente, essendo a fine anno inciderà tanto. […] Fabio ha cambiato molo nella squadra, dopo tanti anni da leader si è ritagliato un nuovo spazio dove può dare tantissimo. Alla fine a lui si possono dire tante cose, ma quando ha giocato per l’Italia ha sempre gestito bene le sue emozioni.”

In questo gruppo di campioni si sta prendendo spazio anche l’estroso Musetti.

“A me piace molto, anche esteticainente è carino (ride; ndr). Sicuramente è un bel personaggino, è simpatico e gioca un tennis ricco di variazioni. Nel circuito mancano giocatori che ti fanno divertire con un po’ di imprevedibilità e tecnica, tanti vincono ma hanno un gioco monotono basato sulla forza”.

Atp, sbarcano i Maestri. Fritz l’ultimo arrivato è già in campo a Torino (Diego Molino, La Stampa)

Il primo ad arrivare è stato anche l’ultimo a essere incluso nella rosa dei magnifici otto del tennis mondiale. Ieri pomeriggio lo statunitense Taylor Fritz ha calcato i campi dello Sporring di Torino, il circolo dove i big delle Atp Finals si allenano prima delle gare al PalaAlpitour. Il numero nove al mondo […] ha svolto la sua prima sessione su uno dei campi d’allenamento appena rinnovati. Dopo di lui la scena se la sono presa i doppisti croati Mektic e Pavic, una delle coppie più forti al mondo. Nei prossimi giorni arriveranno anche gli altri big con il proprio staff. […] Da domenica sarà gara vera: Nadal, Tsisipas, Ruud, Medvedev, Djokovic, Auger-Aliassime, Rublev e Fritz a contendersi lo scettro di Master del tennis. Ma prima, venerdì, gli otto big sfileranno in una sorta di “blue carpet” in piazza San Carlo, nel cuore di Torino. Sarà la presentazione ufficiale alla città. Come l’anno scorso, l’Atp ha deciso di convocare i migliori under 18 del mondo della categoria juniores, che faranno da sparring partner agli otto campioni del torneo. Ieri si è visto Adolfo Daniel Vallejo, paraguaiano numero 1 degli juniores: per questi giovani si tratta di un’esperienza unica, una sorta di master post universitario in cui hanno la possibilità di palleggiare con i supercampioni e, magari, rubare qualche segreto.

Passaro, una carriera liscia come l’olio (Marco Lombardo, Il Giornale)

Il segreto di Francesco Passaro è in un castello vicino a Perugia. Oggi sarà in campo alle Next Gen Finals di Milano, un premio per uno che ha scalato quasi 500 posizioni in un anno per arrivare al suo attuale best ranking (119). Ma oltre a talento e sacrificio il 21enne di Perugia ha un asso in più: l’olio d’oliva. Tutto nasce nel Castello Monte Vibiano Vecchio, a Marsciano, dove Lorenzo Fasola Bologna – che di Passaro è il manager – produce appunto olio e vino. Da qui l’idea di un nuovo genere di integratori alimentari: “Mio padre aveva anni fa capito l’importanza dell’idrossitirosolo, un composto vegetale antiossidante presente nell’olio. Così è nata una linea che aiuta anche gli sportivi a star bene e ad essere fisicamente pronti. Francesco non ne può più fare a meno“. Dalla natura al top della classifica insomma, visto appunto il percorso di Passaro nel 2022: “Ho vinto il mio primo torneo Challenger e la mia prima partita nel circuito ATP. È un vero sogno essere qui». Con lui in questi giorni milanesi ci saranno anche Musetti e Arnaldi, e proprio il fatto di avere a fianco Lorenzo è un regalo: “Lui Sinner, Berrettini, Sonego e gli altri ragazzi nel circuito, per noi che siamo un po’ indietro, rappresentano uno stimolo. Ed anche un aiuto: diciamo che io posso fare progressi senza molta pressione addosso“. […] Vedendolo in allenamento non manca nulla, ora il test nel torneo rimasto orfano di Rune (il vincitore di Parigi) e con regole diverse: tre set su cinque, set ai 4 game, cambio campo dopo 3 game, 15 secondi tra un servizio e l’altro dopo ace, doppio fallo e risposta in rete. “Ma io mi adatto a tutto”.

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