Next Gen ATP Finals: Lehecka spegne le velleità di Stricker e vola in finale

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Next Gen ATP Finals: Lehecka spegne le velleità di Stricker e vola in finale

Dominic Stricker arrivava da tre match eccellenti alle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals, ma non può nulla di fronte alla solidità di Jiri Lehecka: finisce in quattro set che potevano essere tre

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Jiri Lehecka – ATP Rotterdam 2022 (foto via twitter @abnamrowtt)
 

[5] J. Lehecka b. [7] D. Stricker 4-1 4-3(4) 2-4 4-1

(articolo a cura di Pietro Keller)

Canticchia al cambio campo, Jiri Lehecka, e si prepara a servire per il match. Ben si condensa l’intera sfida in questo curioso atteggiamento del ceco, quasi lontano, parrebbe, dalla semifinale che sta disputando e dominando. Eppure sul campo ci è stato eccome e, anzi, in questi quattro set ha dato un grande spettacolo al pubblico di Milano, dominando quel Dominic Stricker che veniva da una striscia convincente e partiva da favorito.

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IL MATCH – Dominic Stricker (111 del mondo, 20 anni) è l’(in)discusso favorito della partita. Dopo tre giorni di tennis ad altissimo livello, i dubbi sull’incisività del suo diritto, le variazioni del suo slice, la precisione ed efficacia del suo servizio non possono mancare. Anche di fronte ad una competizione, quella di Milano, che fa delle variabili e dell’imprevista mutabilità delle sorti la sua principale virtù. Dalla sua ha la rapidità dei campi di Milano, habitat naturale per lui animale da veloce.

Jiri Lehecka (numero 74, 21 anni compiuti martedì) che ha sostanzialmente mandato a casa i nostri due italiani Passaro e Arnaldi, mai visto in gran forma, proverà a limitare le imprevedibili varietà dello svizzero con la sua solidità. Con la consapevolezza di non soffrire in particolar modo i mancini: il suo record stagionale è infatti di  7-2 (una delle due sconfitte però è proprio arrivata contro Stricker, in quello che è fino ad oggi l’unico confronto tra i due).

Stricker si presenta al match con una grande risposta di rovescio, dando l’impressione di volersi prendere l’incontro in pugno sin da subito. Il canovaccio, tuttavia, si dimostra ben diverso da ciò che dicevano i pronostici e le stesse battute iniziali: qualche sbavatura dello svizzero, soprattutto a rete, conduce Lehecka avanti di un break: un 3-1 che si rivela rapidamente decisivo per le sorti di questo breve primo parziale. 

Già nel primo quarto d’ora Stricker ha commesso sette errori non forzati: una rarità della quale approfitta un Lehecka che appare in gran spolvero, come non si era visto nel match più probante del suo girone, quello con Nakashima.

Anche in apertura di secondo parziale Stricker prova ad aggredire l’avversario. Lehecka si difende egregiamente, cerca di mantenere il suo piano di gioco: non lasciare l’iniziativa allo svizzero. Stricker è in scia, ora, e prova a sciogliere la tela dell’avversario, che permane tuttavia ben salda. Lehecka continua a non concedere campo, la qualità ora è molto alta.

La degna conclusione del secondo set è il tiebreak: Stricker parte male, Lehecka lo sorprende ai blocchi di partenza: è bravissimo, fin dai primi punti, a coprire il campo con geometrie ordinate e precise. In breve, anche grazie ad una palla corta magistrale, s’invola 5-1. Sul momento di chiudere Stricker si rifà sotto, confeziona un delicato passante e mette sotto pressione il ceco, che ora serve sul 5-4 per un vantaggio di due a zero. La sorprendente (ma neanche troppo) solidità di Lehecka non lo abbandona nel momento del bisogno: due grandi prime mettono in archivio il secondo set. Sembra che i ruoli si siano invertiti: è il servizio del numero 74 a fare la differenza, Stricker, colui che detiene il record del torneo con quaranta ace, non ne ha ancora messo a segno uno (e chiuderà in passivo).

Terzo inizio di set, terza proposizione aggressiva di Stricker: questa volta l’arrembaggio ha successo. Break in apertura, addirittura a zero, per lo svizzero. Ora le sbavature a rete si son trasformate in precisissime e letali parabole: Stricker passa a dominare, in un lampo è 2-1 e servizio. La corsa potrebbe interrompersi proprio lì, quando lo svizzero è chiamato a difendere la battuta al punto decisivo: è bravo però ad interpretare bene questo decisivo frangente del parziale, a comandare lo scambio e a scagliare una saetta di diritto che spiazza Lehecka. Da lì non avrà ulteriori tentennamenti: poco dopo chiuderà 4-2. La partita sembra ora riaperta, il grande favorito della vigilia si rifà faticosamente sotto.

Il lampo di Stricker si rivela tuttavia tale, un lampo, veloce sì ma effimero, poiché in breve il ceco riprende il controllo della partita: nel suo primo turno di battuta, sotto 0-1, il numero 111 è in difficoltà, sotto 15-30 si salva con un nastro, sotto 30-40 non può più nulla: è il break del 2-0. Lehecka non si guarda più indietro: ora è sciolto e rilassato, imperante sul campo, riduce al minimo le variazioni e i tentativi di Stricker.

 Sul 3-1 gioca più volte servizio e volée: prima per salire a doppio match point; poi per chiudere, e guadagnarsi la prestigiosa (e ultima, l’anno prossimo il torneo si sposterà, forse a Torino, insieme alle Finals dei grandi) finale di Milano. A caccia di un alloro che fin d’ora è spettato, in ordine sparso, a Jannik Sinner, Stefanos Tsitsipas, Carlos Alcaraz. Se la vedrà con Nakashima o Draper. Lo scopriremo nella seconda semifinale.

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