ATP Finals, Tsitsipas cede e Rublev rimonta: prima semifinale per il russo

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ATP Finals, Tsitsipas cede e Rublev rimonta: prima semifinale per il russo

Dopo un primo set dominato, alla prima palla break che si trova a fronteggiare il greco cede di schianto: è in semifinale alle Finals per la prima volta, troverà Ruud

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Andrey Rublev – Nitto ATP Finals 2022 (foto via Twitter @atptour)
 

[6] A. Rublev b. [2] S. Tsitsipas 3-6 6-3 6-2

Era un autentico spareggio: Andrey Rublev opposto a Stefanos Tsitsipas per un posto in semifinale. È stato il russo a spuntarla, e in modo sorprendente, perché la differenza l’ha fatta la testa: sorprendente la tenuta mentale del russo, annichilito nel primo parziale ma combattivo e continuo nei successivi due; e sorprendente il tracollo del greco, impegnato ancora una volta in nervosissime dispute col padre. Il greco ha perso il controllo tecnico e tattico della sfida, che fino al settimo gioco del secondo set pareva praticamente indiscusso, e ha aiutato così ad arrivare alla vittoria un russo sicuramente più solido nei momenti che hanno contato. Per lui è la prima semifinale ATP Finals, al terzo tentativo: sfiderà domani Casper Ruud per un posto in finale.

IL MATCH – Stefanos Tsitsipas ed Andrey Rublev si giocano, nell’ultima e decisiva giornata del girone rosso, l’ultimo posto in semifinale, sulla falsariga dello spareggio di ieri sera, quello tra Auger Aliassime e Fritz. Tsitsipas viene dal match vinto con Medvedev annullando match point; vincendo anche i prossimi tre, diverrebbe il nuovo numero due del mondo, suo best ranking, superando Rafa Nadal; Rublev, dopo la vittoria ottenuta anch’egli con Medvedev, ha subito un pesante ridimensionamento per mano di Novak Djokovic (che oggi ha fatto tre su tre battendo, ca va sans dire, anche Medvedev). I due si sono affrontati due volte quest’anno, a Madrid e ad Astana: entrambe le volte ha vinto il greco (che conduce complessivamente 6-4 negli head to head) ma solo al terzo set.

Tsitsipas parte benissimo, non sembra soffrire la lecita pressione: è ordinato e preciso, tatticamente e tecnicamente. Il rendimento al servizio è altissimo: nel primo set perderà soltanto due punti alla battuta. Il quarto game è quello in cui mette la freccia, emblematico per il suo svolgimento. Il russo si issa agevolmente 40-0, sembra tenere il game con un ace. Ma la palla sfiora il nastro: let. Rublev non metterà in campo alcuna delle due successive battute, e da lì subirà la rimonta del greco; dopo sette parità, alla seconda occasione di break Tsitsipas approfitta: un 3-1 e servizio che condurrà sino al 6-3 finale. Tsitsipas conta nove vincenti e nessun errore non forzato. Per il momento è l’assoluto dominatore della partita. Un Rublev contratto e nervoso – come spesso gli capita – non sembra nelle condizioni tecniche e soprattutto mentali di ribaltare l’incontro.

Il secondo parziale si apre in maniera più equilibrata: Rublev tiene il servizio in apertura dopo un forsennato tentativo d’infrangere le solide difese del greco: accenna ora un tentativo di contenere la sua straordinaria potenza in uno schema di gioco ordinato ed efficace. Nel game successivo sale 0-30, per poi subire la rimonta di uno Tsitsipas impeccabile al servizio: un ace, il nono, suggella l’1-1. Seguono alcuni game di tenuta agevole dei rispettivi servizi, fino al 4-3 per Rublev. All’improvviso, l’ateniese prende a giocare più corto, dà spazio e campo a Rublev, commette qualche errore di dritto: sono due palle break per il russo, che approfitta della seconda e si trova in un istante a servire per il secondo set. Sulla scia dell’entusiasmo il russo piazza un difficilissimo rovescio lungolinea all’incrocio delle righe, sale 30-0. Con un sussulto d’orgoglio ed uno schiaffo al volo il greco si riporta in parità, e poi rimane attaccato al set e al suo avversario, annullandogli anche un set point. Ma sulla parità successiva scivola leggermente ed è costretto a cedere il passo al russo: il set point successivo è quello giusto, 6-3 Rublev in un’ora e otto minuti, tra le osannanti invocazioni del pubblico torinese, bramoso di terzo set. La sensazione è che sia stato il greco a rimettere in partita il numero sette del mondo, accorciando la profondità degli scambi a causa di un rovescio in top raramente efficace.

Nel terzo set l’inversione dei ruoli si palesa definitivamente: è Tsitsipas, ora, che appare nervoso e confuso, tanto che all’ennesimo consiglio del padre, in un momento di pura frustrazione indirizza una pallina verso il proprio box. Il greco sembra aver smarrito il diritto, ma ancor prima il senno: in un attimo si trova ad affrontare due palle break, in un attimo è sotto 2-1, poi 3-1. Ora il match è nelle mani del russo, che conduce il parziale per dodici punti a quattro. La frenesia di Rublev sembra esser come per magia transitata su Stefanos.

In breve si è 4-2, ed il settimo game segue un canovaccio quasi beffardo per il greco: al suo ace da destra, segue una risposta vincente di Rublev da sinistra. Una, due, tre volte, poi il greco si arrende: due doppi falli consecutivi consegnano a Rublev il 5-2 e la possibilità di servire per il match. Visibilmente emozionato, il russo chiude poco dopo per 6-2 e per la prima volta si qualifica alle semifinali del Masters (troverà Casper Ruud) mentre Tsitsipas deve abbandonare il sogno del bis.

Pietro Keller

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