ATP Finals, Pietro Garibaldi (pres. Sporting): "Quando il direttore dello US Open è entrato qui si è stupito"

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ATP Finals, Pietro Garibaldi (pres. Sporting): “Quando il direttore dello US Open è entrato qui si è stupito”

Pietro Garibaldi ha ripercorso con Ubitennis la ristrutturazione di uno dei più importanti circoli d’Italia: “I costi totali si aggirano sui 3 milioni di euro”

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Ubaldo Scanagatta e Pietro Garibaldi (con Casper Ruud alle loro spalle)
Ubaldo Scanagatta e Pietro Garibaldi (con Casper Ruud alle loro spalle)
 

In uno degli ultimi giorni delle Nitto ATP Finals 2022, il direttore Ubaldo Scanagatta ha raggiunto Pietro Garibaldi, professore di economia politica all’Università di Torino e presidente del Circolo della Stampa Sporting Torino, teatro degli allenamenti dei giocatori impegnati nel capoluogo piemontese. Proprio mentre Scanagatta e Garibaldi si scambiavano curiosi aneddoti, alle loro spalle si stava allenando il numero 4 del mondo Casper Ruud. Andiamo a scoprire che cosa si sono detti il direttore e il presidente.

Innanzitutto cogliamo l’occasione per ringraziare dell’ospitalità, poi vorremo sapere qualcosa su questa esperienza così importante…

“Ricambio anzitutto i ringraziamenti, sono contento di poter interagire con una istituzione importante del tennis com’è Ubitennis.com. Per il circolo questi giorni sono stati davvero unici, ma voglio ricordare la nostra corsa contro il tempo che ci ha visti protagonisti nel 2021. La FIT ci aveva comunicato che saremmo stati parte di una struttura allargata e quello che si vede oggi era per noi soltanto un capannone, con tre campi in terra rossa messi in orizzontale.

Come circolo aveva già i suoi anni, quindi trasformarlo in 6/7 mesi in un gioiello è stato per noi motivo d’orgoglio. Quando il direttore dello US Open è entrato qui è rimasto decisamente colpito e per noi è stata una soddisfazione enorme. Tutto il circolo è stato ristrutturato, tanto i campi interni quanto quelli esterni. È stato ristrutturato anche un campo esterno sul quale, in occasione del centenario dell’Unità d’Italia, nel 1961 a Torino si sono disputati gli Internazionali di Roma, vinti da Pietrangeli contro Rod Laver. Il ritorno del circolo ad altissimi livelli con le Finals è per noi una nuova, grande sfida.

Ci sono ora due importanti prospettive: la prima che prevederebbe a Torino un torneo a giugno dopo il Roland Garros, la seconda è l’estensione delle Finals nel capoluogo piemontese per altri cinque anni.

“Torino è entrata di diritto nei luoghi più importanti d’Italia per il tennis, forse seconda solanto a Roma. Bisogna continuare e questa tradizione importante, o con le Finals o con un torneo ATP in pianta stabile. In Francia ci sono sette tornei ATP oltre al Roland Garros, in Italia invece c’è sostanzialmente solo Roma. Le prospettive e la voglia ci sono tutte, bisogna continuare su questa strada.

Abbiamo avuto un incremento dei soci di quasi il 20% e abbiamo una scuola tennis di quasi 500 ragazzi Giocano su questi campi e immaginate come può essere per un ragazzino che dopo le Finals si allenerà sullo stesso campo calcato da Ruud, Djokovic o Nadal”.

Quali sono stati i costi di questa operazione? In quale parte ha contribuito la FIT e in quale invece ha dovuto intervenire il circolo stesso?

“I costi sono notevoli, di diversi milioni. Abbiamo avuto importanti sponsor, primo su tutti quello fondamentale di Intesa Sanpaolo. La FIT ha stretto un accordo quinquennale per accedere al circolo e, considerando tutte le spese di ristrutturazione ci si aggira intorno ai tre milioni di euro, usufruendo ovviamente anche del credito bancario, senza il quale sarebbe stato molto complicato.

Inoltre va sottolineato anche l’apporto del Ministero dei Beni Culturali, poiché una delle fortune principali di questo circolo è di essere un patrimonio architettonico e sportivo del paese: il nostro è stato quindi considerato un restauro di interesse pubblico, grazie al quale è stato coperto circa il 60% delle spese sostenute. È stato uno sforzo globale, le istituzioni hanno risposto presente. Era un’occasione unica per ridare nuova linfa a questo luogo, direi che i risultati sono ottimi.

Che prospettive pensi di avere per questo circolo? Mi pare di aver visto un grande movimento da parte di tutta la città, forse si può fare ancora meglio?

“Probabilmente bisognerebbe migliorare i trasporti, magari garantendo qualche navetta particolare dal centro al Pala Alpitour, perché non è sempre facile trovare un taxi. Anche sulla ricezione si potrebbe forse fare qualche progresso: è molto difficile trovare una stanza in questi giorni a Torino, c’è una domanda altissima di posti letto. So che non è facile aumentarli, ma se si riuscisse anche solo per un breve periodo penso sarebbe utile”.

I soci dello Sporting saranno piuttosto contenti di questa settimana, anche se forse non hanno potuto accedere come avrebbero voluto…

Ovviamente i soci sono la vera ricchezza del circolo, hanno la possibilità di vedere gli allenamenti dalle tribune anche se sicuramente vorrebbero stare più a contatto con i grandi campioni, ma spesso non ci riescono neanche i giornalisti! In ogni caso, per i soci poter contare su un circolo nuovo e così importante è fantastico, pochi circoli al mondo hanno questa rilevanza e questo bacino di campioni. Infatti, come detto, l’aumento dei soci è notevole e per questo ci tengo ancora a ringraziarli”.

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