I 54 anni di Simone Tartarini, storico coach di Musetti: "L’aspetto fisico, tecnico e mentale di Lorenzo si sono saldati assieme" [ESCLUSIVA] - Pagina 2 di 2

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I 54 anni di Simone Tartarini, storico coach di Musetti: “L’aspetto fisico, tecnico e mentale di Lorenzo si sono saldati assieme” [ESCLUSIVA]

Approfittiamo del suo compleanno, per tracciare il bilancio di una stagione che ha visto Musetti vincere i primi tornei ATP e scalare impetuosamente la classifica. “Il meglio deve ancora venire”. Su Berrettini in Davis: “Volandri ha puntato sull’entusiasmo”. Sulle voci di un nuovo coach: “Un po’ danno fastidio ma fanno ridere”

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Torniamo un attimo alla vittoria di Amburgo contro Alcaraz. Dopo che nel secondo set Lorenzo non aveva sfruttato cinque match point l’avevi vista male?

TARTARINI: Più che altro è stata una sofferenza bestiale. Ma quel giorno Lorenzo era talmente in fiducia che davvero non poteva perdere.

Così era inevitabile pagare pegno e fare il tuo primo tatuaggio, come vi eravate ripromessi per quando avreste vinto il primo titolo ATP. Ma dimmi, non è che gli hai tifato contro?

TARTARINI: Ma no (ride, ndr), è stata, come ti dicevo, una grandissima sofferenza e una gioia immensa tanto che mi sono messo a piangere. Così abbiamo pensato ad una citazione da Ligabue (‘Il meglio deve ancora venire’) che piace tantissimo ad entrambi.

Tartarini e Musetti

Se ti dico che nel 2023 Lorenzo sarà n.1 d’Italia ed entrerà in top 10 ti metti a ridere?

TARTARINI: Guarda (effettivamente ride, ndr) il nostro obiettivo è consolidare i progressi fatti e il ranking verrà di conseguenza. Poi certo siamo alla posizione n.23 ed è ovvio che un po’ ci si guardi. Per quanto riguarda il n.1 in Italia dipende molto da quello che faranno gli altri. Diciamo che ora Lorenzo è molto più vicino di quanto non fosse a inizio stagione. Si rende però conto che per arrivare, e soprattutto rimanere, a questi livelli bisogna fare con continuità certe cose che lui ora riesce a fare solo ogni tanto. Dobbiamo sempre avere in mente l’esempio di uno Shapovalov che è da anni in top 20 ma poi non è mai progredito. Lo stesso Auger l’ha fatto solo nella seconda parte dell’ultima stagione.

Popolarità, sponsor e soldi…quanto è cambiato Lorenzo? Due anni fa mi dicesti che non era particolarmente interessato all’aspetto economico.

TARTARINI: Per quanto riguarda i soldi non è cambiato di sicuro. Tanto per farti un esempio ci hanno recentemente chiesto di fare delle esibizioni in Arabia con ingaggi veramente da sceicchi e lui ha rifiutato. Abbiamo una off-season talmente corta che bisogna dare priorità alle cose importanti. A Milano stessa cosa, come ti dicevo prima noi ci eravamo cancellati rinunciando a soldi sicuri, tipo 80.000 dollari solo per esserci. Lorenzo pensa molto di più a fare bene e a investire su sé stesso. Poi è ovvio che la notorietà è aumentata e che non è sempre facile gestirla. Ma lui è rimasto uguale, come me del resto.

L’avevamo lasciato alle prese con gli esami per la patente, dammi un aggiornamento.

TARTARINI: E’ ancora alle prese con la patente (ride, ndr). Il 14 dicembre ha l’esame di teoria che darà a Montecarlo. L’esame di guida lo darà nella prossima off-season (ride ancora, ndr).

Quest’anno Lorenzo ha giocato 73 partite, che è un po’ la media dei suoi ultimi anni. Cosa prevedi per la prossima stagione?

TARTARINI: E’ il numero giusto di partite, molti dei top 10 stanno su quel livello (Nadal 49, Medvedev 64, Auger 87 e Sinner 64 tanto per fare qualche esempio, ndr). Poi certo sarebbe ottimo fare le stesse partite con un numero inferiore di tornei, il che ovviamente significa passare molti più turni. Il vantaggio è che con questa classifica non saremo più costretti a giocare qualificazioni e ad inseguire le entry list. La programmazione sarà più facile.

Dunque solo Slam e Master 1000?

TARTARINI: Quelli sicuramente, ma se vuoi fare esperienza devi giocare anche gli altri tornei perché il livello di un Master 1000 è altissimo e con dei primi turni che assomigliano a delle finali corri sempre il rischio di uscire in fretta. Tutti i top 10 giocano gli ATP 500 e adesso si sono anche avvicinati agli ATP 250, cosa che prima non succedeva. Ad esempio noi dopo l’Australia andremo in Sudamerica dove ci saranno due ATP 250 (Buenos Aires e Santiago) oltre all’ATP 500 di Rio. Poi raddoppiando Roma e Madrid i tornei cominciano ad essere di meno. Ad es. marzo hai solo Indian Wells e Miami, a maggio solo Roma e Madrid. Quindi hai bisogno dei 250 altrimenti giochi poco.

Nei Challenger non vi vedremo più?

TARTARINI: Penso proprio di no (quindi Forlì 2022 rimarrà il secondo e ultimo Challenger in carriera vinto da Lorenzo, ndr).

Rumori di fondo di ‘Giulione’ che reclama il nonno.

Simone Tartarini con il cane Geronimo e il nipote

Un’ultima cosa poi ti lascio andare a fare le valigie. Come sta Geronimo? (ricordiamo che Simone ha tre bellissimi cani Terranova e Geronimo è l’ultimo arrivato nonché l’indiscusso beniamino, ndr).

TARTARINI: Benissimo, sta sempre giù al circolo tennis così ha tutto lo spazio che gli serve. Lui ormai è l’uomo di casa (ride, ndr), visto che io sono sempre via. Comanda lui.

Grazie Simone, buon compleanno, buone vacanze e in bocca al lupo per un 2023 che sia ancora meglio di questa già fantastica stagione.

TARTARINI: Crepi il lupo e un grazie a voi di Ubitennis per l’affetto con cui ci seguite da sempre.

Segui su Instagram: @massimogaiba

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