Cameron Norrie, che ambizioni: "Il mio obiettivo è di diventare n.1 al mondo"

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Cameron Norrie, che ambizioni: “Il mio obiettivo è di diventare n.1 al mondo”

Dichiarazioni importanti del britannico, che ha le idee chiare per il 2023: “Voglio fare ancora di più il prossimo anno, ho tanto da lavorare”

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Cameron Norrie - ATP Parigi Bercy 2022 (foto: twitter @atptour)
 

Dopo l’exploit del 2021, sorprendendo molti che ne davano i successi come un fuoco fatuo, Cameron Norrie ha saputo fare anche meglio nel 2022. Il n.1 britannico, infatti, è stato capace di issarsi fino al n.8 del ranking ATP, oltre a collezionare una serie di ottimi risultati, tra i quali chiaramente spicca la semifinale di Wimbledon, dove si è arreso solo a Novak Djokovic. E il nativo di Johannesburg, che ha chiuso l’anno alla quattordicesima posizione del ranking ATP, ha rilasciato interessanti dichiarazioni al quotidiano National, poco prima di partire verso Abu Dhabi per il Mubadala Tennis Championship. “È stato un anno fantastico“, spiega Norrie, “soprattutto essere stato capace di confermare la scorsa annata è stato incredibile per me. Ci sono stati tanti momenti salienti, specialmente Wimbledon, avendo raggiunto le semifinali e con la mia famiglia e i miei amici lì a sostenermi”.

Ma da lì è stato subito un focalizzarsi sugli eventi successivi. Come tennista non te la godi davvero quando stai andando bene – prosegue il n.1 britannico -, ma guardandomi indietro, avendo un po’ di tempo libero a Londra per riposarmi, ci sono sicuramente alcuni punti salienti. Il rovescio della medaglia, è che come giocatore vuoi sempre di più e penso che ci siano alcune aree in cui avrei potuto o dovuto fare meglio, ma guardandolo in generale, il 2022 è stato un grande anno. Voglio fare anche di più il prossimo, quindi ci sono anche alcune cose su cui lavorare“. Parole concise e idee chiare quelle di Cameron, un tennista “atipico”, avendo raggiunto il successo in tarda età, ben oltre i vent’anni, per una storia molto particolare. E sa bene la sua eccezionalità sotto questo punto di vista Norrie, che usa anche per lanciare un messaggio ai più giovani: “Ci sono ovviamente un sacco di britannici più giovani che stanno emergendo, quindi spero che io possa fornire loro una sorta di ispirazione per mostrargli che chiunque può arrivare al top del gioco, specialmente con il percorso che ho scelto io, passando per il college. É stata una strada molto diversa da quella che molti giocatori prendono“.

E, nonostante sia stato capace di raccogliere il peso dell’eredità di n.1 britannico (che nell’era moderna per forza di cose coincide con il nome di Andy Murray), e di vincere anche un Masters 1000, Norrie è ben lontano dal porre un freno ai suoi obiettivi. “Ci sono un sacco di occhi in più su di me ora“, rivela il n.14 del mondo, “arrivando a Wimbledon come n.1 britannico, e ottenendo poi il risultato che ho fatto, mi sento come se fossi più conosciuto nel Regno Unito. Ma per me, l’obiettivo non è questo: è essere n.1 del mondo. Quindi, non sto realmente pensando a quello. Ci sono 13 giocatori migliori di me, perciò ho bisogno di migliorare“. E proprio all’inseguimento di questi obiettivi va ricondotta la scelta di competere al Mubadala Tennis Championship, torneo di esibizione con 3 top 5 su 6 partecipanti (compreso Alcaraz) che può essere un ottimo banco di prova per l’Australia, come conferma Norrie: “Volevo essere tra i migliori giocatori del mondo e non c’è posto migliore per farlo che in una bella città con un buon clima, giocando all’esterno e con condizioni simili all’Australia. Non penso che abbia mai giocato al mio meglio in Australia, quindi volevo provare qualcosa di diverso e sono stato fortunato ad essere chiamato a questo evento“.

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